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Scoperto Pianeta a cui piace nascondersi | Astronomi concordi, lo cercavano tutti: la nostra sopravvivenza dipende da lui

Rappresentazione artistica di un pianeta simile alla terra

Scoperto un pianeta molto simile alla Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Lo stiamo cercando da anni ed è sempre elusivo. Forse ora siamo riusciti a trovarlo. Gli scienziati sono al settimo cielo.

L’universo, con la sua immensa vastità e complessità, ci presenta un’infinità di misteri ancora da svelare. Ogni scoperta scientifica apre la porta a nuove domande, alimentando il desiderio dell’umanità di esplorare e comprendere ciò che ci circonda. Tra i tanti interrogativi, uno dei più affascinanti riguarda l’esistenza di mondi inesplorati all’interno del nostro stesso sistema solare.

I diversi ministeri dell’universo sono tanti quanti le stelle nel cielo, ognuno con il proprio insieme di segreti. C’è il ministero delle galassie, che studia le miriadi di galassie lontane e i loro comportamenti.

C’è il ministero delle stelle, che si concentra sulla nascita, vita e morte delle stelle, illuminando la nostra comprensione dell’evoluzione stellare. Poi c’è il ministero dei pianeti, dedicato all’analisi dei corpi celesti che orbitano intorno alle stelle, in particolare quelli che fanno parte del nostro sistema solare.

Ma forse uno dei più affascinanti è il ministero degli oggetti trans-nettuniani (TNOs). Questi oggetti, che orbitano oltre Nettuno, rappresentano alcune delle reliquie più antiche del nostro sistema solare. Sono composti principalmente da ghiaccio e roccia, resti della formazione planetaria. Tuttavia, la loro posizione e i loro movimenti possono offrire indizi preziosi sull’esistenza di pianeti nascosti.

Nuove rivelazioni sulla fascia di Kuiper

Astronomi giapponesi hanno avanzato l’ipotesi dell’esistenza di un pianeta simile alla Terra nascosto nella fascia di Kuiper, una regione a forma di ciambella che si estende oltre l’orbita di Nettuno. Questo “pianeta della fascia di Kuiper” (KBP), come è stato denominato, potrebbe trovarsi a circa 500 unità astronomiche (AU) dal Sole, molto più vicino rispetto al presunto Pianeta Nove.

Secondo gli studiosi, il KBP potrebbe avere una massa fino a tre volte quella della Terra, ma le sue temperature sarebbero troppo fredde per sostenere la vita come la conosciamo. La fascia di Kuiper è nota per ospitare milioni di oggetti ghiacciati, residui della formazione del sistema solare. Questi oggetti, chiamati TNOs, mostrano alcune orbite peculiari che suggeriscono l’influenza gravitazionale di un corpo più grande nelle vicinanze.

Rappresentazione artistica di un pianeta simile alla terra
Un gemello della Terra (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

La ricerca di un pianeta simile alla Terra

Gli astronomi Patryk Sofia Lykawka dell’Università Kindai di Osaka e Takashi Ito dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone a Tokyo hanno condotto uno studio pubblicato nel “The Astronomical Journal“. Nella loro ricerca, propongono che un pianeta primordiale potrebbe essersi conservato nella fascia di Kuiper come un KBP. Questo pianeta potrebbe spiegare tre proprietà fondamentali della fascia di Kuiper: una popolazione significativa di oggetti ad alta inclinazione, orbite peculiari di alcuni TNOs e la presenza di oggetti estremi. Sebbene la loro ipotesi sia ancora in fase di predizione e necessiti di ulteriori ricerche per essere confermata, l’idea di un pianeta simile alla Terra nascosto così vicino solleva questioni intriganti.

A differenza del già ipotizzato Pianeta Nove, il KBP sarebbe meno massiccio e situato su un’orbita più vicina. Il Pianeta Nove, proposto per la prima volta da esperti del Caltech nel 2014, è stato teorizzato per spiegare le orbite distorte di alcuni TNOs. Questo pianeta ipotetico, con una massa dieci volte quella della Terra, si troverebbe molto oltre la fascia di Kuiper, impiegando tra i 10.000 e i 20.000 anni per completare un’orbita intorno al Sole. Nonostante le prove circostanziali a sostegno dell’esistenza del Pianeta Nove, alcuni astronomi restano scettici. La ricerca continua e nuove ipotesi emergono, come quella di un KBP, che potrebbero riscrivere la nostra comprensione della struttura del sistema solare.