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Marte, tutti alla NASA sono concordi | Si schianterà presto schicciandosi su se stessa: purtroppo sarà la fine

La "patata spaziale" Phobos

La "patata spaziale" Phobos (NASA foto) - www.aerospacecue.it

Una “patata spaziale” avvistata dalla sonda Mars Reconnaissance: una scoperta sorprendente.

Le missioni verso Marte hanno una lunga storia, ricca di esplorazioni pionieristiche che hanno contribuito a svelare i segreti del Pianeta Rosso. Fin dai primi tentativi con le sonde Mariner negli anni ’60, l’umanità ha cercato di comprendere meglio questo vicino planetario. Mariner 4, ad esempio, fu la prima sonda a inviare immagini ravvicinate di Marte, aprendo la strada a missioni successive come Viking 1 e 2 negli anni ’70, che fornirono le prime immagini dettagliate della superficie marziana e condussero esperimenti scientifici per cercare segni di vita.

Negli anni ’90, il Programma Mars Surveyor ha visto il lancio di nuove sonde, tra cui il Mars Global Surveyor, che ha mappato la superficie marziana con dettagli senza precedenti. Queste missioni hanno gettato le basi per l’invio di rover come Spirit, Opportunity e Curiosity, che hanno esplorato il suolo marziano, analizzando rocce e atmosfera per cercare tracce di acqua e condizioni favorevoli alla vita.

Attualmente, numerose sonde orbitano intorno a Marte, ciascuna con compiti specifici. Il Mars Odyssey, lanciato nel 2001, ha contribuito a mappare la distribuzione dell’acqua e dei minerali. La sonda Mars Express dell’ESA, operativa dal 2003, ha scoperto prove di acqua ghiacciata e gas metano, suggerendo la possibilità di attività biologica. La Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), in orbita dal 2006, ha fornito immagini ad alta risoluzione che hanno trasformato la nostra comprensione del paesaggio marziano.

Le scoperte delle sonde attuali hanno alimentato l’interesse globale per Marte, stimolando la pianificazione di future missioni con l’obiettivo di portare l’uomo sul Pianeta Rosso. Mentre il rover Perseverance, attualmente attivo, cerca segni di vita passata, la sonda InSight sta studiando la struttura interna di Marte per comprendere meglio la sua composizione e la sua storia geologica.

NASA scopre una “pata spaziale”

La NASA ha catturato un’immagine sorprendente di Phobos, una delle lune di Marte, rivelata dalla High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo della Mars Reconnaissance Orbiter (MRO). Questa immagine, condivisa sui social media, mostra Phobos in dettaglio senza precedenti, rivelando la sua superficie irregolare e piena di crateri, che gli ha valso il soprannome di “patata spaziale”.

Phobos, il cui nome deriva dal dio greco della paura, è destinato a scontrarsi con Marte in un futuro lontano. Gli scienziati ritengono che questa luna, insieme alla sua compagna Deimos, sia stata catturata dalla gravità marziana milioni di anni fa. Con un diametro di soli 22 chilometri, Phobos è molto più piccolo della nostra Luna e ha una superficie ricoperta di strisce bianche di ghiaccio e crateri, tra cui il famoso cratere Stickney.

Phobos, la "patata spaziale" di Marte
Phobos, la “patata spaziale” di Marte (NASA foto) – www.aerospacecue.it

La missione della Mars Reconnaissance Orbiter

La MRO, operativa dal 2006, ha rivoluzionato la nostra comprensione di Marte. Con strumenti come HiRISE, la sonda ha mappato la superficie marziana con una risoluzione senza precedenti, permettendo agli scienziati di studiare caratteristiche geologiche e atmosferiche in dettaglio. La recente immagine di Phobos rappresenta un ulteriore passo avanti nelle nostre conoscenze, offrendo uno sguardo ravvicinato a uno degli oggetti celesti più enigmatici del nostro sistema solare.

Phobos continua a spostarsi lentamente verso Marte, avvicinandosi di circa 1,8 metri ogni secolo. Questo lento avvicinamento prevede che, tra circa 50 milioni di anni, la luna potrebbe schiantarsi sulla superficie marziana o frammentarsi in un anello di detriti intorno al pianeta. Tuttavia, fino ad allora, abbiamo ancora molto tempo per studiare e ammirare questo affascinante “potato spaziale”. Le scoperte della MRO e di altre missioni future continueranno a svelare i misteri di Marte e delle sue lune, avvicinandoci sempre più a comprendere il nostro posto nell’universo e preparando il terreno per l’esplorazione umana del Pianeta Rosso.