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Luna, la prima casa sarà ‘Made in Italy’ | Pronto il modulo lunare che permetterà agli astronauti di vivere sul nostro satellite: FOTO

Concept del modulo lunare di Thales Alenia Space e ASI

Il modulo lunare di Thales Alenia Space e ASI (Thales Alenia Space foto) - www.aerospacecue.it

La prima “casa” sulla Luna sarà made in italya. L’accordo tra Thales Alenia Space, la NASA e l’ASI.

Negli ultimi anni, la corsa verso la Luna ha visto un rinnovato interesse da parte delle principali potenze mondiali. Diversi paesi, collaborando con agenzie spaziali internazionali, stanno progettando e realizzando infrastrutture per stabilire basi permanenti sul nostro satellite naturale. Questi sforzi richiedono una combinazione di tecnologia avanzata, ingegneria innovativa e diplomazia internazionale.

Le collaborazioni internazionali sono cruciali per il successo delle missioni lunari. La NASA, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e altre agenzie spaziali stanno unendo le forze per sviluppare moduli abitativi che permettano agli astronauti di vivere e lavorare sulla Luna per periodi prolungati. Queste basi lunari non solo serviranno come punti di appoggio per future esplorazioni spaziali, ma potrebbero anche offrire opportunità uniche per la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico.

Il contributo dell’Italia a questi sforzi è significativo e rappresenta un passo avanti nelle ambizioni spaziali del paese. La costruzione di moduli abitativi lunari, come parte del programma Artemis della NASA, dimostra l’importanza della cooperazione internazionale nel raggiungere obiettivi comuni nello spazio. L’Italia, con la sua esperienza e competenza tecnologica, sta giocando un ruolo chiave in questa impresa globale.

La collaborazione tra ASI e NASA è un esempio di come le competenze italiane possano contribuire al progresso dell’esplorazione spaziale. I progetti in corso, come il modulo abitativo di superficie lunare (Mph), sono frutto di anni di ricerca e sviluppo, e rappresentano il culmine di una stretta collaborazione tra le due agenzie. Questo modulo sarà fondamentale per la sicurezza e il benessere degli astronauti durante le loro missioni sulla Luna.

Primo via libera per il modulo lunare Mph

Il modulo lunare Mph ha ottenuto il primo via libera per la fase di realizzazione. Questo traguardo è stato raggiunto dopo la conclusione positiva della Mission Definition Review, condotta dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sotto la supervisione di esperti della NASA. Il modulo, sviluppato da Thales Alenia Space nei laboratori di Torino, sarà il primo del programma Artemis a raggiungere la superficie lunare, permettendo il soggiorno in sicurezza degli astronauti.

La Mission Definition Review è stata un passaggio cruciale per il progetto Mph. Gli esperti della NASA, presenti come osservatori, hanno valutato positivamente il progetto, aprendo la strada alla fase successiva di adozione prevista per settembre negli Stati Uniti. Questo esame finale sarà determinante per l’inclusione del modulo abitativo italiano nell’architettura del programma Artemis e della strategia “Moon to Mars” della NASA.

Rappresentazione di una base lunare
Rappresentazione di una base lunare (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Un contributo italiano per l’esplorazione lunare

Il presidente dell’ASI, Teodoro Valente, ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento da parte della NASA, evidenziando come gli investimenti fatti negli anni abbiano permesso all’Italia di acquisire competenze esclusive nella realizzazione di moduli abitativi. Questo progetto rappresenta un primato mondiale e conferma la capacità dell’industria, della ricerca e dell’accademia italiana di affrontare sfide tecnologiche avanzate.

Con il programma Artemis, la NASA sta guidando l’esplorazione umana della Luna, e l’Italia è stata tra i primi firmatari degli Artemis Accords nel 2020. La realizzazione del modulo Mph è un passo fondamentale per costituire il nucleo di un insediamento permanente sulla superficie lunare. La sinergia tra i diversi attori coinvolti, coordinati dall’ASI, è stata premiata con questo primo via libera della NASA, che vede l’Italia come partner essenziale per lo sviluppo di sistemi complessi per l’esplorazione umana dello spazio.