Il Sole sta eruttando: le conseguenze per la Terra sono catastrofiche | Gli esperti hanno laciato l’allarme: ecco cosa accadrà
In arrivo una tempesta solare “cannibale” potentissima. Ecco cosa potrebbe succedere sulla Terra.
Le tempeste solari rappresentano alcuni dei fenomeni naturali più spettacolari e al contempo pericolosi che la nostra Terra possa sperimentare. Una delle più note nella storia recente è quella che si verificò nel 1859, conosciuta come l’Evento di Carrington. Questo evento straordinario causò aurore boreali visibili fino a latitudini insolitamente basse, come Roma e Cuba, e danneggiò gravemente le reti telegrafiche dell’epoca, provocando scintille e incendi.
Un altro evento significativo avvenne nel marzo del 1989, quando una tempesta solare colpì il Québec, in Canada, causando un blackout di nove ore che lasciò sei milioni di persone senza elettricità. Questa tempesta geomagnetica di notevole intensità, sebbene non abbia causato vittime, mise in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture elettriche moderne a eventi di questo tipo.
Nel 2003, durante il ciclo solare 23, la Terra fu investita da una serie di tempeste solari così potenti da essere soprannominate “Halloween storms“. Questi eventi provocarono interruzioni nei segnali GPS, blackout radio e spettacolari aurore visibili fino a latitudini medie. Le tempeste furono talmente intense che alcune missioni spaziali dovettero essere modificate per evitare danni.
Sebbene gli impatti delle tempeste solari siano spesso limitati a disturbi temporanei nelle comunicazioni e spettacolari aurore, la potenziale minaccia che rappresentano per le nostre infrastrutture tecnologiche è ben documentata. Con l’avanzare della tecnologia, la nostra dipendenza dai sistemi elettronici rende necessario monitorare attentamente l’attività solare per mitigare i possibili rischi.
Una tempesta solare “cannibale” in arrivo
Lo scorso 1° dicembre 2023, la Terra è investita da una tempesta solare classificata come “forte” (G3) dallo Space Weather Prediction Center (SWPC) del NOAA. Questa tempesta è stata soprannominata “cannibale” perché è il risultato della fusione di più espulsioni di massa coronale (CME) provenienti dal Sole. Le particelle cariche ad alta energia emesse dal Sole il 29 novembre hanno inglobato tre espulsioni precedenti risalenti al 28 novembre, aumentando l’intensità complessiva della tempesta.
Un’altra tempesta simile potrebbe arrivare oggi, 30 luglio 2024. Le previsioni indicano che la tempesta geomagnetica in arrivo potrebbe causare interruzioni nelle comunicazioni radio e nei segnali GPS, specialmente alle latitudini più alte. Inoltre, saranno visibili aurore b intense nelle zone del pianeta non illuminate dal Sole. In Italia, in particolare nelle aree settentrionali, si potrebbero osservare fenomeni aurorali, come archi aurorali stabili, soprattutto dopo il tramonto.
Origine della tempesta e previsioni future
La tempesta solare in arrivo è stata generata da una regione attiva del Sole chiamata AR 3500, caratterizzata da un brillamento di classe X, il più intenso nella scala di intensità dei brillamenti solari. Questo evento ha seguito un brillamento di classe M, che è stato meno potente ma comunque significativo. Senza la fusione delle espulsioni di massa coronale, la tempesta sarebbe stata classificata come G2, ovvero “moderata”. Tuttavia, la fusione ha innalzato la classificazione a G3, “forte“. L’impatto previsto della tempesta solare comprende possibili malfunzionamenti delle griglie elettriche e disturbi nelle orbite dei satelliti artificiali. La tempesta potrebbe anche causare problemi alle comunicazioni radio e GPS, con aurore polari visibili fino a latitudini di circa 50°.
Mentre la tempesta colpirà la Terra, gli effetti saranno più visibili nelle aree non illuminate dal Sole, con l’Italia che potrebbe sperimentare luci o bagliori dopo il tramonto. Gli esperti monitorano attentamente l’evoluzione della tempesta geomagnetica, e ulteriori aggiornamenti potrebbero essere necessari per prevedere e mitigare i suoi effetti. La fusione delle espulsioni di massa coronale rende le tempeste “cannibali” particolarmente difficili da prevedere con precisione, ma le attuali tecnologie di monitoraggio spaziale offrono strumenti cruciali per affrontare queste sfide.