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Spazio, ci son voluti 4 anni prima di arrivare ad una soluzione plausibile | Le luci in cielo erano uno scenario apocalittico – VIDEO

Rappresentazione della collisione tra due pianeti

Bisogna capire di più sulla nascita dei pianeti (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un bagliore misterioso nel cielo notturno potrebbe aiutare gli scienziati a “osservare la nascita dei pianeti”.

Gli eventi violenti e catastrofici nell’universo sono più comuni di quanto si possa immaginare. Questi eventi, che spesso coinvolgono enormi quantità di energia e materia, possono trasformare il panorama cosmico in modi drammatici. Le supernove, ad esempio, sono esplosioni stellari che rilasciano un’enorme quantità di energia, illuminando il cielo e influenzando le regioni circostanti per anni.

Oltre alle supernove, anche le collisioni tra corpi celesti sono eventi spettacolari che lasciano segni indelebili nell’universo. Gli impatti tra asteroidi, comete o addirittura pianeti possono causare la formazione di nuovi oggetti celesti o la distruzione di quelli esistenti. Questi eventi, sebbene distruttivi, sono fondamentali per la comprensione dell’evoluzione dei sistemi solari.

Le esplosioni di raggi gamma rappresentano un altro fenomeno violento. Questi lampi di energia altamente intensi possono durare da pochi millisecondi a diversi minuti e sono tra gli eventi più energetici dell’universo. Si pensa che siano il risultato di collassi di stelle massicce o di fusioni di stelle di neutroni, e la loro osservazione fornisce preziose informazioni sulla fisica estrema.

Anche i buchi neri giocano un ruolo cruciale nel panorama degli eventi violenti cosmici. Quando un buco nero si forma dal collasso di una stella massiccia o dall’unione di due buchi neri più piccoli, rilascia onde gravitazionali e può inghiottire materia circostante, creando dischi di accrescimento che emettono radiazioni intense. Questi fenomeni sono di grande interesse per gli astronomi e gli astrofisici.

Un misterioso bagliore nel cielo notturno svelato dagli scienziati

Recentemente, un misterioso bagliore nel cielo notturno ha catturato l’attenzione degli scienziati e degli appassionati di astronomia. Questo fenomeno, osservato per la prima volta da un astrofilo sui social media, potrebbe offrire nuove informazioni sulla nascita dei pianeti. La luce, visibile intorno a una stella distante circa 1.800 anni luce dalla Terra, ha suscitato notevole interesse nella comunità scientifica. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, il bagliore potrebbe essere stato causato dalla collisione di due esopianeti giganti ghiacciati, simili a Nettuno e Urano nel nostro Sistema Solare.

Questa collisione avrebbe prodotto un’enorme quantità di energia, illuminando la stella circostante per circa mille giorni prima di iniziare a svanire. Il Dr. Matthew Kenworthy, co-autore dello studio e ricercatore dell’Università di Leiden nei Paesi Bassi, ha spiegato che l’evento è stato una sorpresa per gli scienziati. “Un astronomo sui social media ha notato che la stella si illuminava nell’infrarosso molto prima dell’affievolimento ottico. Sapevo allora che si trattava di un evento insolito,” ha dichiarato Kenworthy.

Rappresentazione della collisione tra due pianeti
Un evento violentissimo (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Come si formano i pianeti: nuovi indizi

Grazie alle osservazioni della missione NEOWISE della NASA, che utilizza un telescopio spaziale solitamente dedicato alla ricerca di asteroidi e comete, i ricercatori hanno potuto analizzare il fenomeno. Utilizzando modelli computerizzati e calcoli basati sulla temperatura e sulle dimensioni della luce, hanno proposto diverse spiegazioni, concludendo che la causa più probabile fosse la collisione di due giganti ghiacciati.

Questo tipo di evento fornisce preziose informazioni sulla formazione dei pianeti. La polvere creata dalla collisione potrebbe aver oscurato gradualmente la luce, e ulteriori osservazioni con telescopi come il James Webb Space Telescope (JWST) potrebbero rivelare nuovi dettagli. I ricercatori ipotizzano che il materiale derivato dalla collisione potrebbe condensarsi per formare nuove lune che orbitano intorno al nuovo pianeta.