Distruzione sulla Terra, la sopravvivenza è garantita solo qui | Politici e Vip hanno già acquistato i loro bunker
Per sopravvivere alle catastrofi naturali è possibile acquistare dei bunker. Qua è garantita l’esistenza.
Le catastrofi naturali sono eventi imprevedibili che hanno il potenziale di causare devastazioni significative. Tra queste, i terremoti sono tra i più distruttivi, poiché possono colpire senza preavviso, causando il crollo di edifici e infrastrutture. La forza distruttiva di un terremoto dipende dalla sua magnitudo e dalla densità della popolazione nell’area colpita. La combinazione di fattori geologici e antropici rende queste calamità particolarmente difficili da prevedere e gestire.
Un’altra catastrofe naturale che può avere effetti devastanti è il ciclone tropicale, noto anche come uragano o tifone a seconda della regione. Questi potenti sistemi di tempesta possono generare venti estremamente forti, piogge torrenziali e onde di tempesta, causando inondazioni e danni diffusi lungo le coste. Le regioni tropicali e subtropicali sono particolarmente vulnerabili a questi eventi, che diventano sempre più frequenti e intensi a causa dei cambiamenti climatici.
Eruzioni vulcaniche rappresentano un’altra significativa minaccia. Quando un vulcano erutta, può espellere lava, cenere e gas nocivi, devastando l’ambiente circostante. Le eruzioni possono anche influenzare il clima globale, come nel caso dell’eruzione del Monte Tambora nel 1815, che ha causato il cosiddetto “anno senza estate”. Le popolazioni che vivono vicino ai vulcani attivi devono essere costantemente preparate ad evacuare in caso di emergenza.
Infine, tsunami possono avere effetti catastrofici su vasta scala. Generati da terremoti sottomarini o eruzioni vulcaniche, questi colossi d’acqua possono viaggiare a velocità incredibili attraverso gli oceani, colpendo le coste con onde gigantesche. L’evento del 2004 nell’Oceano Indiano è un tragico esempio della potenza distruttiva di uno tsunami, che ha provocato la morte di centinaia di migliaia di persone.
La Nuova Zelanda è il posto migliore per sopravvivere all’apocalisse
Secondo uno studio del Global Sustainability Institute dell’Università Anglia Ruskin, la Nuova Zelanda emerge come il luogo ideale per sopravvivere a un’eventuale apocalisse. Lo studio ha analizzato vari fattori come la capacità del territorio di produrre cibo, la protezione dei confini da migrazioni di massa e l’efficienza della rete elettrica. Questi elementi hanno reso la Nuova Zelanda, insieme a Islanda, Regno Unito, Tasmania e Irlanda, un rifugio sicuro per il collasso della società industriale.
Il professor Aled Jones, a capo del gruppo di ricerca, ha sottolineato che la combinazione di un clima temperato, bassa densità di popolazione e una robusta capacità agricola contribuisce alla resilienza della Nuova Zelanda. Inoltre, la sua posizione geografica isolata offre un ulteriore livello di protezione contro minacce esterne e migrazioni di massa. Altri paesi considerati rifugi sicuri, come l’Islanda e la Tasmania, beneficiano di caratteristiche simili. Tuttavia, il Regno Unito rappresenta una sorpresa nello studio, essendo densamente popolato e fortemente dipendente dalle importazioni alimentari. Nonostante ciò, la sua infrastruttura robusta e la capacità di resistere agli shock ambientali lo rendono un candidato improbabile ma valido.
Le critiche allo studio e le reazioni del pubblico
Non sono mancate le critiche allo studio, principalmente per quanto riguarda le metriche utilizzate. Alcuni esperti ritengono che lo studio si concentri troppo sulla difendibilità dei confini nazionali piuttosto che sui rischi legati ai cambiamenti climatici. Nonostante queste critiche, la maggior parte degli utenti non è rimasta sorpresa dal primo posto ottenuto dalla Nuova Zelanda, riconosciuta già da molti come un luogo sicuro e ideale.
In conclusione, lo studio del Global Sustainability Institute offre un’interessante prospettiva su come alcuni paesi potrebbero essere meglio preparati a sopravvivere a catastrofi globali. La combinazione di fattori geografici, agricoli e infrastrutturali rende la Nuova Zelanda e altre isole temperate rifugi sicuri in un mondo sempre più instabile.