Smartphone, il rischio è altissimo: non solo problemi al cervello | Utilizzarlo spesso fa rischiare grossi danni fisici
I problemi legati agli smartphone non sarebbero solo al cervello, ma anche fisici. Lo studio.
Nel corso degli ultimi decenni, gli smartphone sono diventati parte integrante delle nostre vite, rivoluzionando il modo in cui comunichiamo, lavoriamo e ci divertiamo. Questi dispositivi multifunzionali ci hanno dato la possibilità di avere il mondo a portata di mano, trasformando completamente la nostra quotidianità. Tuttavia, con questi benefici si sono presentati anche nuovi rischi e problematiche che influenzano la nostra salute fisica e mentale.
La nostra dipendenza dagli smartphone ha infatti modificato molte delle nostre abitudini e comportamenti. Molti di noi trovano difficile immaginare una giornata senza controllare il cellulare. Questo cambiamento ha avuto un impatto significativo sulle interazioni sociali, sul modo in cui lavoriamo e anche sul nostro tempo libero. Le relazioni interpersonali ne risentono, con molti che preferiscono chattare o navigare sui social media piuttosto che comunicare faccia a faccia.
Inoltre, il modo in cui utilizziamo questi dispositivi ha portato alla nascita di nuovi termini e comportamenti, alcuni dei quali evidenziano effetti negativi sulla nostra vita quotidiana. Parole come “nomofobia” descrivono la paura incontrollabile di rimanere sconnessi dal web, mentre “phubbing” indica l’abitudine di trascurare il proprio interlocutore per guardare il cellulare. Questi fenomeni sottolineano come l’uso eccessivo degli smartphone possa alienarci dalle nostre relazioni e dalla realtà circostante.
Nonostante i numerosi vantaggi offerti dalla tecnologia mobile, è evidente che l’uso smodato degli smartphone può portare a una serie di problematiche, sia sul piano sociale che fisico. Tra i rischi emergenti, uno dei più preoccupanti è rappresentato dal fenomeno degli “smombie”.
Che cos’è lo smombie?
Il termine “smombie” nasce dall’unione delle parole “smartphone” e “zombie”, ed è stato recentemente incluso nel vocabolario dell’Enciclopedia Treccani. Indica una persona che cammina per strada tenendo il cellulare in mano e lo sguardo fisso su di esso, totalmente assorta e inconsapevole di ciò che accade intorno a sé. Questo comportamento, oltre ad essere un segnale di dipendenza tecnologica, è estremamente pericoloso. Chi cammina senza mai staccare gli occhi dallo schermo rischia di scontrarsi con altre persone, urtare ostacoli o attraversare la strada in modo imprudente.
Le conseguenze possono variare da semplici incidenti a situazioni ben più gravi, con rischi concreti per la sicurezza propria e altrui. Infatti, una significativa percentuale di incidenti stradali che coinvolgono pedoni è attribuibile alla distrazione causata dall’uso degli smartphone. Oltre ai rischi legati agli incidenti, camminare con lo sguardo fisso sul telefono aumenta la probabilità di incorrere in traumi muscolo-scheletrici. Inciampare, appoggiare male un piede, non vedere un gradino: questi sono solo alcuni degli scenari che possono portare a distorsioni, contusioni o altri infortuni. Il fenomeno degli “smombie” rappresenta quindi un pericolo tangibile per la salute fisica.
Gli altri pericoli
Oltre ai rischi fisici immediati, l’uso eccessivo dello smartphone mentre si cammina comporta anche un impoverimento della qualità della vita. La costante attenzione al dispositivo ci priva della possibilità di osservare e apprezzare ciò che ci circonda. Questo significa perdere momenti di bellezza e serenità, come il sorriso di un bambino, un giardino fiorito o un tramonto mozzafiato. Ma cosa porta le persone a diventare degli “smombie”? La risposta risiede nella dipendenza sempre più diffusa dai dispositivi tecnologici. Molti individui non riescono a trascorrere lunghi periodi senza controllare email, social media o messaggi, temendo di perdere informazioni importanti o aggiornamenti.
Questa dipendenza ci spinge a restare connessi in ogni momento, anche quando camminiamo per strada. Per contrastare il fenomeno degli “smombie”, alcune città hanno adottato misure innovative. Amsterdam, Sydney, Singapore, Asburgo e Tel Aviv hanno installato semafori più bassi o luci rosse sui pali agli incroci, visibili anche a chi guarda il telefono. In Corea del Sud, marciapiedi illuminati da LED rossi catturano l’attenzione dei pedoni distratti. Tuttavia, la soluzione migliore rimane quella di evitare l’uso dello smartphone mentre si cammina, per la propria sicurezza e per godere appieno della bellezza del mondo reale.