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WhatsApp, è inaudito: ecco come viola la privacy degli utenti | Sa tutto di tutti e ci guadagna: altro che crittografia end to end

Un lucchetto e una chiave con in sottofondo il logo di WhatsApp

WhatsApp utilizza i dati degli utenti - www.aerospacecue.it

WhatsApp viola la privacy degli utenti e usa i dati per profilare gli utenti e proporre delle pubblicità personalizzate. Ecco come.

Fondata nel 2009 da Jan Koum e Brian Acton, WhatsApp è rapidamente diventata una delle app di messaggistica più popolari al mondo. Il suo successo iniziale si deve alla semplicità e all’efficacia con cui consentiva agli utenti di inviare messaggi senza costi aggiuntivi, utilizzando solo la connessione internet. WhatsApp è stata rivoluzionaria nel modo in cui ha permesso alle persone di connettersi, superando le barriere geografiche e linguistiche con un’interfaccia user-friendly.

Nel 2014, Facebook, ora Meta, ha acquistato WhatsApp per la cifra astronomica di 19 miliardi di dollari. Questa acquisizione ha suscitato molte preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati degli utenti. Meta, già allora, era nota per le sue pratiche aggressive di raccolta dati attraverso la sua piattaforma principale, Facebook. Nonostante le rassicurazioni iniziali, l’acquisizione ha portato a crescenti timori su come i dati degli utenti di WhatsApp sarebbero stati utilizzati.

Uno dei punti di forza di WhatsApp è sempre stata la sua crittografia end-to-end, introdotta nel 2016. Questa tecnologia assicura che solo il mittente e il destinatario possano leggere i messaggi inviati. Neppure WhatsApp o Meta hanno accesso al contenuto delle conversazioni. La crittografia end-to-end è stata una risposta diretta alle crescenti preoccupazioni globali sulla privacy e sulla sicurezza online, garantendo agli utenti che le loro conversazioni fossero al sicuro da occhi indiscreti.

Tuttavia, nonostante l’implementazione della crittografia end-to-end, ci sono aspetti meno noti che compromettono la privacy degli utenti. Infatti, WhatsApp raccoglie una quantità significativa di metadata, ossia dati che descrivono altri dati. Questi includono informazioni come la posizione, il dispositivo utilizzato, l’ora e la frequenza di utilizzo. Anche se il contenuto dei messaggi rimane crittografato, i metadata forniscono una miniera di informazioni che possono essere utilizzate per profilare gli utenti in modo dettagliato.

Meta sfrutta i metadata degli utenti

WhatsApp, pur non potendo leggere il contenuto dei messaggi grazie alla crittografia end-to-end, riesce comunque a raccogliere e analizzare i metadata delle conversazioni. Questi dati, che comprendono dettagli come la posizione geografica, il dispositivo utilizzato, l’ora di invio dei messaggi e la frequenza di utilizzo dell’app, forniscono a Meta un quadro dettagliato del comportamento degli utenti.

Con questi metadata, Meta è in grado di creare profili dettagliati degli utenti di WhatsApp, analizzando i loro movimenti, le loro abitudini e i loro interessi. Questi profili sono estremamente preziosi per le attività pubblicitarie di Meta, che può così proporre annunci mirati sulle sue altre piattaforme, come Facebook e Instagram. Ad esempio, se un utente invia frequentemente messaggi da una certa località, Meta può dedurre che quella persona si trova spesso in quella zona e proporre pubblicità di negozi o servizi locali.

Uno smartphone con accanto i loghi di Facebook, Instagram e WhatsApp
Meta e i suoi servizi – www.aerospacecue.it

Le implicazioni sulla privacy

Questa capacità di raccogliere e analizzare metadata solleva seri interrogativi sulla reale privacy degli utenti di WhatsApp. Nonostante la crittografia end-to-end protegga il contenuto delle conversazioni, i metadata offrono una quantità impressionante di informazioni che possono essere utilizzate per scopi commerciali. Questo processo di profilazione dettagliata consente a Meta di ottimizzare le sue campagne pubblicitarie, aumentando il valore delle sue piattaforme per gli inserzionisti.

La raccolta e l’uso dei metadata da parte di WhatsApp e Meta sollevano preoccupazioni significative riguardo alla privacy degli utenti. Anche se i messaggi sono crittografati e sicuri, i metadata possono rivelare molto sulla vita quotidiana delle persone, inclusi i loro spostamenti, le loro abitudini e le loro reti di contatti. Questa situazione evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e regolamentazione nella gestione dei dati personali da parte delle grandi aziende tecnologiche.