Home » Pianeti, nuove scoperte riguardano “zucchero filato” | Si gonfia: scienziati attoniti ed impauriti

Pianeti, nuove scoperte riguardano “zucchero filato” | Si gonfia: scienziati attoniti ed impauriti

Una ricostruzione del pianeta WASP-107 b con la sua stella

WASP-107 b vicino alla sua stella - www.aerospacecue.it

Un pianeta di zucchero filato è più gonfio di quello che dovrebbe e gli scienziato hanno scoperto perché.

L’universo è un luogo di infinite meraviglie e stranezze che non smettono mai di affascinare l’umanità. Dai buchi neri che inghiottono la luce alle galassie lontane milioni di anni luce, ogni scoperta espande la nostra comprensione del cosmo. Le stelle, i pianeti e gli oggetti celesti che popolano l’universo sono soggetti a forze e dinamiche che spesso sfidano l’immaginazione.

Nel vasto teatro cosmico, i pianeti giocano un ruolo particolare. Questi corpi celesti, che orbitano attorno alle stelle, possono variare notevolmente in dimensioni, composizione e caratteristiche atmosferiche. Dalle giganti gassose alle rocciose terrestri, ogni pianeta ha una storia unica da raccontare. L’esplorazione di questi mondi lontani non solo alimenta la nostra curiosità, ma potrebbe anche un giorno rivelare se non siamo soli nell’universo.

Le missioni spaziali e le osservazioni con telescopi avanzati hanno permesso agli scienziati di scrutare più a fondo nel cosmo. Il telescopio spaziale James Webb, lanciato di recente, è uno degli strumenti più potenti mai costruiti per studiare l’universo. Questo telescopio ha già fornito immagini e dati che stanno rivoluzionando la nostra comprensione dei pianeti extrasolari, o esopianeti, che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro Sole.

Tra questi esopianeti, uno dei più affascinanti è WASP-107 b, un gigante gassoso che ha sconcertato gli scienziati per le sue caratteristiche peculiari. Questo pianeta, con una densità straordinariamente bassa, è stato descritto come un “pianeta di zucchero filato” per la sua struttura gonfia e poco compatta. La scoperta di un pianeta così anomalo ha suscitato numerose domande sulla sua formazione e sulla sua evoluzione.

Esopianeta WASP-107 b, un mistero risolto

Grazie ai dati raccolti utilizzando il telescopio spaziale James Webb e le osservazioni precedenti del telescopio Hubble, gli scienziati hanno finalmente fatto luce sul mistero di WASP-107 b. Questo esopianeta, che ha più di tre quarti del volume di Giove ma meno di un decimo della sua massa, è uno dei pianeti meno densi conosciuti. La chiave per comprendere la sua gonfiezza risiede nella sua temperatura interna inaspettatamente elevata.

Due studi indipendenti hanno rivelato che l’interno del pianeta è significativamente più caldo e il nucleo molto più massiccio di quanto stimato in precedenza. La temperatura elevata è il risultato del riscaldamento mareale causato dall’orbita leggermente non circolare del pianeta. Questo riscaldamento mareale spiega come WASP-107 b possa mantenere la sua struttura gonfia senza ricorrere a teorie estreme sulla sua formazione.

Una ricostruzione del pianeta WASP-107 b con la sua stella
Il pianeta WASP-107 b con la sua stella (Esa/Hubble, Nasa, M. Kornmesser foto) – www.aerospacecue.it

Un pianeta di zucchero filato

Il telescopio James Webb, con la sua straordinaria capacità di misurare la luce che passa attraverso le atmosfere degli esopianeti, ha permesso agli scienziati di ottenere dati estremamente precisi sull’atmosfera di WASP-107 b. I dati hanno mostrato sorprendentemente poco metano (CH4), indicando che il gas caldo proveniente dalle profondità del pianeta si mescola vigorosamente con gli strati più freddi più in alto. Questa miscelazione intensa suggerisce che l’interno del pianeta è molto più caldo di quanto pensato, fornendo una spiegazione plausibile per la sua gonfiezza.

WASP-107 b, con il suo nucleo massiccio e la sua atmosfera estesa, si distingue come un esempio straordinario di come i pianeti possano evolversi in modi inaspettati. La scoperta che il nucleo del pianeta è almeno due volte più massiccio di quanto originariamente stimato aiuta a spiegare come un nucleo così denso possa raccogliere una massa così grande di gas e poi fermarsi prima di crescere completamente fino a diventare un pianeta della massa di Giove. La ricerca continua sugli esopianeti come WASP-107 b non solo aumenta la nostra conoscenza dei processi di formazione planetaria, ma potrebbe anche rivelare nuovi segreti sull’universo. Grazie alle capacità uniche del telescopio James Webb, gli scienziati sono ora in grado di esplorare con maggiore dettaglio questi mondi lontani, aprendo la strada a nuove scoperte e rivelazioni.