NASA, sonda scomparsa nello spazio profondo torna a dare segni di vita | I messaggi arrivati hanno sconvolto gli scienziati: è una tragedia
La sonda della NASA scomparsa nello spazio profondo torna in vita e manda dei segnali incomprensibili.
Le sonde Voyager della NASA rappresentano alcune delle missioni spaziali più iconiche e longeve della storia. Lanciate nel 1977, queste sonde gemelle, Voyager 1 e Voyager 2, sono state progettate per esplorare i pianeti esterni del nostro sistema solare e oltre. La loro missione originaria era di breve durata, ma grazie alla loro robustezza e al successo iniziale, continuano a fornire dati preziosi a distanza di decenni dal loro lancio.
Voyager 1 e 2 hanno portato a scoperte straordinarie su Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Hanno identificato nuovi anelli, lune e fenomeni atmosferici sui giganti gassosi. Queste scoperte hanno rivoluzionato la nostra comprensione di questi pianeti e dei loro satelliti naturali, aprendo la strada a future missioni di esplorazione spaziale.
Oltre alle scoperte planetarie, le sonde Voyager hanno fornito informazioni cruciali sullo spazio interstellare. Voyager 1, in particolare, è diventata il primo oggetto creato dall’uomo a entrare nello spazio interstellare nel 2012, superando i confini del nostro sistema solare. Questo traguardo ha permesso agli scienziati di studiare il medio interstellare, un’area dello spazio dominata dal plasma e dai campi magnetici che si estende oltre l’influenza del Sole.
Attualmente, Voyager 1 si trova a oltre 24 miliardi di chilometri dalla Terra, mentre Voyager 2 è a circa 19 miliardi di chilometri. Nonostante la distanza incredibile, entrambe le sonde continuano a comunicare con il centro di controllo della NASA, inviando dati scientifici utili, o meglio, la Voyager 1 continuava a comunicare prima di iniziare a trasmettere messaggi incomprensibili dagli scienziati.
Dei messaggi incomprensibili
Gli ingegneri della NASA si sono trovati di fronte a una sfida inaspettata: un problema tecnico con uno dei tre computer di bordo, noto come il sistema di dati di volo (FDS). Questa situazione ha impedito il trasferimento di dati scientifici ed ingegneristici sulla Terra, lasciando gli esperti a interrogarsi su come risolvere il problema. Il cuore del problema risiedeva nel FDS e nell’unità di modulazione telemetrica (TMU), che ha iniziato a trasmettere un pattern ripetitivo di uni e zeri, simili a un codice “bloccato”. Dopo mesi di disordini, la sonda Voyager 1 ha ripreso a trasmettere dati utili alla Terra per la prima volta da novembre 2023. La NASA ha annunciato che la sonda, la più lontana mai lanciata dall’uomo, ha ripreso le normali operazioni scientifiche, un traguardo significativo dopo un periodo di malfunzionamenti tecnici che avevano messo in dubbio il futuro della missione.
La sonda aveva iniziato a trasmettere dati incomprensibili alla fine del 2023, indicando un problema tecnico che sembrava mettere fine alla sua missione storica. Tuttavia, il team della missione è riuscito a risolvere parzialmente il problema ad aprile 2024, quando due degli strumenti scientifici della sonda hanno ripreso a funzionare correttamente. Gli ingegneri hanno continuato a lavorare per ripristinare completamente le operazioni degli altri due strumenti.
Operazioni di riparazione e futuro della missione
Nel mese di giugno 2024, gli ingegneri hanno completato il secondo passo del processo di riparazione, inviando un comando alla sonda per riprendere la trasmissione dei dati scientifici. Nonostante questi progressi, ci sono ancora alcune operazioni minori da eseguire per garantire il funzionamento ottimale della sonda. Tra queste, la risincronizzazione del software di gestione del tempo nei computer di bordo della sonda, che permetterà l’esecuzione dei comandi al momento giusto. Il team prevede anche di riparare il registratore a nastro digitale, che raccoglie i dati per uno strumento di onde di plasma e invia informazioni alla Terra due volte all’anno. Questi lavori sono cruciali per mantenere la funzionalità della sonda e proseguire la raccolta di dati scientifici vitali per la nostra comprensione dello spazio interstellare.
Voyager 1 e 2 sono state lanciate rispettivamente il 5 settembre e il 20 agosto 1977 da Cape Canaveral, in Florida. Le sonde hanno superato numerosi ostacoli e hanno effettuato scoperte straordinarie lungo il loro percorso. Voyager 1, in particolare, ha scoperto un anello sottile attorno a Giove e due lune chiamate Thebe e Metis, oltre a cinque nuove lune e l’anello G di Saturno. Questi risultati hanno cementato il posto delle sonde Voyager nella storia dell’esplorazione spaziale. Attualmente, entrambe le sonde sono gli unici veicoli spaziali a campionare direttamente lo spazio interstellare, fornendo dati unici che aiutano gli scienziati a comprendere meglio i confini del nostro sistema solare e oltre. Con ogni nuova trasmissione di dati, le sonde Voyager continuano a svelare i misteri dello spazio profondo.