La NASA ha ricevuto un messaggio laser dallo spazio: ha viaggiato 16 milioni di km e arriva proprio da lì | È la prima volta nella storia
Il messaggio da record ha viaggiato per 16 milioni di chilometri: più di 40 volte la distanza tra la Terra e la Luna. Ecco da dove proveniva.
“Se non siamo soli nell’Universo, come mai nessuno si è ancora fatto vivo?”. Questa è la paradossale domanda che Enrico Fermi pose a Edward Teller nella mensa del laboratorio di Los Alamos nel 1950, durante una discussione sugli avvistamenti UFO. Questo enigma, noto come Paradosso di Fermi, mette in luce la discrepanza tra l’alta probabilità statistica dell’esistenza di civiltà extraterrestri (l’universo è praticamente infinito!) e la mancanza di evidenze concrete della loro presenza.
Da sempre abbiamo sperato che ci fosse vita là fuori. Di certo anche la fantascienza ha aiutato, al punto di aver creato persino i “marziani“, gli abitanti del nostro pianeta vicino in un periodo in cui le conoscenze del nostro sistema solare erano limitate. Ora sappiamo che non c’è vita su Marte e non abbiamo nessuna evidenza ci sia vita nel nostro sistema solare e oltre. O meglio, vita intelligente.
Da anni la NASA stessa è impegnata nella ricerca di vita extraterrestre, anche nella sua forma primordiale. In questo contesto non possiamo che parlare del progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), un’iniziativa scientifica nata ufficialmente il 1° febbraio 1985 con l’obiettivo di cercare forme di vita intelligente al di fuori del nostro pianeta. Utilizzando i radiotelescopi, il SETI raccoglie segnali radio dallo spazio per analizzarli alla ricerca di possibili trasmissioni di origine non naturale. Una delle strutture chiave del progetto è l’Allen Telescope Array (ATA), situato presso il Radio Osservatorio di Hat Creek in California. Questo array utilizza circa 350 antenne di 6 metri di diametro ciascuna, e ciò ovviamente permette di esplorare vaste porzioni del cielo con un’alta sensibilità a diverse frequenze radio.
Uno degli strumenti teorici fondamentali del progetto SETI è l’equazione di Drake, formulata da Frank Drake per stimare il numero di civiltà extraterrestri nella nostra galassia. L’equazione considera vari fattori, come la formazione di stelle adatte, la formazione di pianeti abitabili, e lo sviluppo di vita intelligente e tecnologicamente avanzata. Sebbene i risultati dell’equazione varino ampiamente in base ai valori inseriti, essa continua a essere una guida per la ricerca di vita extraterrestre.
La Terra riceve il primo messaggio laser da 16 milioni di km nello spazio profondo
La Terra ha ricevuto una comunicazione laser proveniente da una distanza di 16 milioni di chilometri. Secondo la NASA, ciò rappresenta una distanza 40 volte maggiore di quella tra la Terra e la Luna: è la dimostrazione di comunicazioni ottiche la più lunga mai realizzata. Si tratta di un esperimento reso possibile grazie allo strumento Deep Space Optical Communications (DSOC), che viaggiava a bordo della navicella spaziale Psyche della NASA. Partita il 13 ottobre dal Kennedy Space Center in Florida, la missione ha inviato con successo un messaggio laser alla Terra.
Il 14 novembre, la navicella Psyche ha stabilito un collegamento di comunicazione con il telescopio Hale presso l’Osservatorio Palomar in California. I fotoni nel vicino infrarosso di DSOC hanno impiegato circa 50 secondi per viaggiare da Psyche alla Terra durante il test. Attualmente, le comunicazioni con le navicelle nello spazio profondo avvengono tramite segnali radio, inviati e ricevuti da enormi antenne sulla Terra. Tuttavia, la larghezza di banda è limitata. Con questo esperimento, la NASA spera infine di utilizzare i laser per inviare informazioni tra la Terra e le navicelle utilizzando la luce al posto delle onde radio. Il sistema è in grado di trasmettere informazioni 10-100 volte più velocemente rispetto agli attuali apparati di comunicazione spaziale, ha dichiarato l’agenzia spaziale.
La comunicazione con le navicelle nello spazio profondo
Il principale scopo della navicella spaziale Psyche è esplorare e studiare l’unico asteroide metallico Psyche; ciò ci darà informazioni sulla storia della formazione dei pianeti e sulle dinamiche del nucleo. L’esperimento è previsto durare due anni, inviando e ricevendo segnali laser da distanze sempre maggiori fino alla destinazione finale. La navicella spaziale dovrebbe raggiungere l’asteroide nel 2029, per poi procedere all’orbita.
Una volta raggiunto, la NASA non solo sarebbe in grado di supportare missioni umane e robotiche, ma anche di inviare strumenti ad alta risoluzione nello spazio profondo per lo studio. L’amministratore della NASA, Bill Nelson, ha affermato: “La missione Psyche potrebbe fornire all’umanità nuove informazioni sulla formazione dei pianeti, testando al contempo una tecnologia che può essere utilizzata nelle future missioni NASA. Con l’autunno degli asteroidi che continua, continua anche l’impegno della NASA nell’esplorare l’ignoto e ispirare il mondo attraverso la scoperta.“