Terza Guerra Mondiale, solo in questi paesi c’è speranza di sopravvivere: l’Italia non è in questa classifica
Come sopravvivere alla Terza Guerra Mondiale? Trasferendosi in uno di questi paesi: non c’è l’Italia.
Ormai sei sente parlare sempre di più di Terza Guerra Mondiale dopo gli avvenimenti degli ultimi anni. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022 sono sempre più frequenti le minacce di un potenziale conflitto mondiale di portata anche nucleare. Per molti lo scenario è inevitabile e ciò sarebbe anche spiegato dalla corsa alle armi che stiamo vivendo nell’ultimo periodo.
La verità è che una guerra nucleare porterebbe all’applicazione del “Principio di mutua distruzione assicurata” (MAD), cioè, quella dottrina di strategia militare e di politica di sicurezza nazionale che sostiene che, in caso di guerra nucleare, entrambe le parti coinvolte possiedono la capacità di infliggere danni catastrofici e reciproci, garantendo così la distruzione totale di entrambe. Questo deterrente nucleare si basa sull’idea che nessuna delle due parti inizierebbe un conflitto, sapendo che porterebbe inevitabilmente alla propria distruzione. La MAD ha giocato un ruolo cruciale durante la Guerra Fredda, e ha mantenuto un delicato equilibrio di potere tra le superpotenze e ha evitato lo scoppio di una guerra nucleare su larga scala. Questo Principio continua a essere valido anche nei giorni nostri.
Una guerra classica di portata mondiale non sarebbe però da escludere. Quindi cosa fare in questo caso? Il primo passo fondamentale in una situazione di conflitto globale è analizzare attentamente l’ambiente circostante. Devi valutare se lo Stato in cui ti trovi è direttamente coinvolto negli scontri della terza guerra mondiale. Ad esempio, l’Italia, con le sue alleanze storiche con gli Stati Uniti e la presenza di basi militari sul territorio, non può considerarsi al sicuro in caso di escalation tra USA e Russia. Se determini che il tuo paese è a rischio, dovresti considerare un eventuale trasferimento in una zona più sicura.
Se decidi di restare, è essenziale fare scorte di cibo, acqua potabile e altri beni di prima necessità, poiché l’accesso a questi potrebbe diventare limitato. Costruire un nascondiglio sicuro in una zona remota, lontana da obiettivi strategici, può offrirti protezione. In previsione di un conflitto nucleare, procurati pillole di ioduro di potassio per prevenire l’avvelenamento da radiazioni e considera la costruzione di un bunker con adeguata schermatura. Infine, impara la lingua di una delle potenziali nazioni vincitrici, come il mandarino, il russo o l’inglese, per aumentare le tue possibilità di sopravvivenza e di trovare lavoro come interprete in un mondo post-conflitto.
Dove andare a vivere in caso di Terza Guerra Mondiale
In un clima globale segnato dall’incertezza e dalla minaccia di un conflitto mondiale, molte persone stanno considerando possibili luoghi di rifugio. Il Times of India ha recentemente pubblicato una lista di dieci paesi considerati sicuri anche in caso di guerra intercontinentale. Tra questi, tre nazioni europee si distinguono per le loro politiche di neutralità e per le caratteristiche geografiche che offrono una maggiore protezione in scenari di conflitto.
Con la continua minaccia di una terza guerra mondiale che incombe, è naturale che ci si chieda dove sarebbe più sicuro vivere. Una delle opzioni è l’Irlanda, un paese prospero con una lunga storia di neutralità militare e non membro della NATO. La sua indipendenza politica e la necessità di approvazioni multiple per entrare in un conflitto esterno la rendono un rifugio potenzialmente sicuro
Altri paesi dove non dovrebbe arrivare la Terza Guerra Mondiale
Allo stesso modo, l’Islanda, situata lontano dai principali teatri di guerra, offre una fonte di cibo praticamente illimitata grazie alla pesca. La Groenlandia, pur essendo parte del Regno di Danimarca, mantiene una posizione strategicamente distante e politicamente non allineata. Anche Tuvalu, la Svizzera e l’Indonesia emergono come rifugi sicuri in caso di guerra mondiale. Tuvalu, grazie al suo isolamento e autosufficienza, offre una vita sostenibile lontano dalle tensioni globali. La Svizzera, nota per la sua neutralità, è protetta da rifugi nucleari e dalla sua geografia montuosa. L’Indonesia, con la sua politica estera neutrale e risorse naturali abbondanti, garantisce sicurezza e stabilità, e ciò la rende una destinazione strategica per chi cerca rifugio in tempi incerti.
Altre nazioni, come l’Antartide e le Isole Fiji, offrono rifugi estremi ma efficaci. L’Antartide, con il suo clima brutale, è un luogo dove è difficile vivere ma altrettanto improbabile da attaccare. Le Isole Fiji, con la loro politica estera tranquilla e le risorse naturali abbondanti, rappresentano un santuario pacifico lontano dalle potenziali minacce globali. Questi paesi, insieme alla Nuova Zelanda e al Bhutan, offrono rifugi naturali grazie alla loro geografia isolata e alle politiche di neutralità, garantendo una vita relativamente sicura anche in tempi di grande incertezza.