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Scoperto esopianeta simile a Venere ma poco più caldo della Terra

L’astronomia moderna continua a regalarci scoperte straordinarie che ci spingono a riconsiderare la nostra posizione nell’universo. Una delle ultime novità riguarda la scoperta di un esopianeta, Gliese 12 b, molto simile a Venere ma con una temperatura leggermente superiore a quella terrestre. Questo corpo celeste, situato a soli 40 anni luce dalla Terra, potrebbe addirittura ospitare forme di vita se dotato di un’atmosfera adeguata.

Gliese 12 b: caratteristiche e scoperta dell’esopianeta simile a Venere

Gliese 12 b, scoperto grazie alle osservazioni dei telescopi spaziali Cheops dell’Agenzia Spaziale Europea e Tess della NASA, è un esopianeta che ha catturato l’attenzione di astronomi e ricercatori di tutto il mondo. Questo pianeta ha dimensioni simili a quelle di Venere, uno dei pianeti del nostro sistema solare noto per le sue temperature estremamente elevate e la sua densa atmosfera ricca di anidride carbonica. Tuttavia, a differenza di Venere, Gliese 12 b ha una temperatura superficiale stimata di circa 42 gradi Celsius, rendendolo solo leggermente più caldo della Terra.

Il pianeta orbita intorno alla sua stella, Gliese 12, una nana rossa più piccola e più fredda del Sole, in appena 13 giorni. La distanza tra Gliese 12 e il suo pianeta è solo il 7% di quella tra la Terra e il Sole, un fattore che contribuisce alla temperatura moderata di Gliese 12 b. La scoperta è stata possibile grazie alla collaborazione di due gruppi di ricerca: uno guidato dall’Università australiana del Queensland Meridionale e dall’Università britannica di Edimburgo, e l’altro dall’Istituto Nazionale giapponese di Scienze Naturali, con il contributo dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Potenziale abitabilità dell’esopianeta simile a Venere

esopianeta simile a Venere

La possibilità che Gliese 12 b sia abitabile dipende in gran parte dalla presenza di un’atmosfera. Gli scienziati sono interessati a questo esopianeta perché la sua orbita lo porta a transitare davanti alla sua stella dal nostro punto di vista, un elemento cruciale per l’analisi atmosferica. Se Gliese 12 b possiede un’atmosfera, il telescopio spaziale James Webb potrebbe essere in grado di rilevarla e analizzarne la composizione, fornendo dati preziosi per comprendere i potenziali percorsi evolutivi di pianeti simili alla Terra e a Venere.

Con una temperatura superficiale di circa 42 gradi Celsius, Gliese 12 b riceve un’energia intermedia tra quella che arriva sulla Terra e quella che raggiunge Venere. Questo rende l’esopianeta un ottimo candidato per studi approfonditi che potrebbero rivelare condizioni favorevoli alla vita. L’energia ricevuta dal pianeta e la sua posizione nella “zona abitabile” della sua stella suggeriscono che, con una giusta composizione atmosferica, potrebbe mantenere acqua liquida sulla sua superficie, uno degli elementi fondamentali per la vita come la conosciamo.

Tecnologie e strumenti di osservazione

La scoperta di Gliese 12 b è stata resa possibile grazie a strumenti avanzati come i telescopi spaziali Cheops e Tess. Questi telescopi sono stati progettati per individuare esopianeti attraverso il metodo del transito, che rileva le variazioni di luminosità delle stelle causate dal passaggio di un pianeta davanti ad esse. Questo metodo è particolarmente efficace per trovare pianeti in orbita stretta attorno a stelle vicine, come nel caso di Gliese 12 b.

Il ruolo del James Webb

Il telescopio spaziale James Webb, frutto di una collaborazione tra NASA, ESA e l’Agenzia Spaziale Canadese, è destinato a svolgere un ruolo chiave nella ricerca di atmosfere planetarie. Con la sua avanzata strumentazione, il James Webb è in grado di effettuare spettroscopia a infrarossi, una tecnica che consente di identificare le firme chimiche presenti nelle atmosfere degli esopianeti. Questo potrebbe permettere di determinare se Gliese 12 b ha un’atmosfera e, in tal caso, di quale composizione.