L’ultimo decennio ha visto la città di Firenze, cuore pulsante del turismo e della cultura italiana, al centro di un dibattito infrastrutturale significativo. La proposta dello studio architettoino Rafael Viñoly Architects per il nuovo terminal dell’aeroporto Amerigo Vespucci arriva dopo 10 anni dall’annuncio del nuovo Aeroporto Internazionale di Firenze. Le nuove immagini render mescolano innovazione, rispetto per il paesaggio e un omaggio alla ricca tradizione vitivinicola toscana.
Da un masterplan iniziato nel 2014, il progetto per il potenziamento dell’aeroporto Vespucci ha navigato attraverso dibattiti pubblici, revisioni e l’approvazione finale delle autorità. L’obiettivo è ambizioso: trasformare lo scalo in un hub capace di gestire 5,8 milioni di passeggeri annui entro il 2035, superando la sua capacità attuale di 3,4 milioni. Una trasformazione che guarda al futuro senza dimenticare l’importanza di minimizzare l’impatto ambientale e preservare il valore del paesaggio toscano.
Questo ambizioso progetto mira a colmare il divario tra le esigenze di un turismo internazionale in costante crescita e l’imperativo di sostenibilità ambientale e integrazione paesaggistica. Con Firenze e Pisa che agiscono in sinergia, il nuovo terminal, assicurano gli ideatori, non solo aumenterà la capacità di trasporto della regione ma eleverà anche il livello di servizio, puntando a un’esperienza utente senza pari. Rivolgendosi a una clientela selezionata, Firenze rafforza il suo ruolo di porta d’accesso privilegiata alla Toscana, terra di arte, storia e bellezza naturale. L’approvazione finale del progetto, dopo anni di discussioni e anticipazioni, apre una nuova fase per l’aeroporto Amerigo Vespucci.
La proposta di Viñoly presenta un terminal aeroportuale che si estende sotto un’ampia copertura verde, declinata in una piantagione di viti. Questo tetto vitato non è solo un gesto simbolico verso l’industria del vino, pilastro dell’economia e della cultura locale, ma anche un’audace affermazione di sostenibilità e integrazione paesaggistica.
Il design proposto introduce un terminal di 50.000 metri quadrati situato sotto un tappeto verde di vigne. Questa scelta nasconde l’infrastruttura agli occhi, preservando l’estetica del paesaggio, e offre anche un’innovativa modalità di produzione vitivinicola direttamente in loco. Le uve coltivate verranno trasformate in vino da un produttore locale, creando un legame diretto tra l’aeroporto e il territorio.
La struttura sarà posizionata accanto all’esistente, occupando 120 ettari e caratterizzata da un tetto verde inclinato, interamente ricoperto di vigneti, che nasconde il costruito e si integra con il contesto paesaggistico di pregio. L’architettura del terminal prevede inoltre l’uso di pilastri ramificati per sostenere vasche di coltivazione delle viti, consentendo al contempo la massimizzazione dello spazio a terra e l’introduzione di lucernari per l’illuminazione naturale.
Il nuovo Amerigo Vespucci si configura come un “aeroporto passante”, integrando i sistemi di trasporto su gomma e su rotaia e offrendo una gestione ottimizzata del flusso di passeggeri. La sua struttura interna è pensata per facilitare l’orientamento e migliorare l’esperienza complessiva dei viaggiatori, con un grande spazio-piazza che accoglie le aree di Arrivo e Partenza.
Il progetto interviene anche sull’attuale pista di volo, proponendo un’innovativa rotazione di 90° che ne permetterà l’allungamento. Questa modifica risolverà alcuni dei limiti operativi dello scalo attuale, aumentando la sua capacità di accogliere aeromobili moderni e migliorando l’orientamento in condizioni meteorologiche avverse.
Immagini dello studio architettoino Rafael Viñoly Architects