Camille Flammarion, nato il 26 febbraio 1842 a Montigny-le-Roi, Francia, è stato una figura di rilievo nell’ambito dell’astronomia e della divulgazione scientifica. La sua vita e la sua opera hanno avuto un impatto significativo non solo nel campo scientifico, ma anche nella cultura popolare, rendendolo una delle figure più influenti del suo tempo.
Fin dalla giovane età, Flammarion mostrò un interesse vivido per il cielo stellato. Questo precoce amore per l’astronomia lo portò a intraprendere un viaggio che sarebbe culminato in una carriera straordinaria. A soli 16 anni, Flammarion fu assunto all’Osservatorio di Parigi, un impiego che gli permise di immergersi completamente nel suo campo di interesse.
Flammarion non si limitò a osservare le stelle; le sue ricerche spaziarono ampiamente, dai fenomeni atmosferici alle teorie sulla pluralità dei mondi. Le sue opere, come “La pluralité des mondes habités” (1862) e “Astronomie populaire” (1880), furono fondamentali per rendere l’astronomia accessibile al grande pubblico. Il suo stile narrativo, che mescolava scienza e un pizzico di romanticismo, rendeva i concetti astronomici affascinanti e comprensibili anche ai non esperti.
Nel 1883, Flammarion fondò l’Osservatorio di Juvisy-sur-Orge. Questo non fu solo un luogo di ricerca scientifica, ma anche un centro di divulgazione dell’astronomia. Flammarion credeva fortemente nell’importanza dell’educazione scientifica e lavorò instancabilmente per condividere la sua passione con il pubblico.
Camille Flammarion lasciò un’eredità duratura nel mondo dell’astronomia. Le sue teorie e le sue opere continuarono ad influenzare gli astrofili e i ricercatori. Anche dopo la sua morte, avvenuta il 3 giugno 1925, il suo spirito continua a vivere nelle pagine dei suoi libri e nell’osservatorio che fondò, che ancora oggi è un faro di conoscenza astrale.
Camille Flammarion non fu solo un astronomo; fu un pioniere, un educatore e un narratore. La sua capacità di coniugare scienza e fantasia ha aperto le porte dell’universo a innumerevoli individui, alimentando la curiosità e la passione per l’astronomia. Come una stella brillante nel cielo notturno, la sua eredità continua a illuminare il cammino verso la comprensione dell’universo.
Due aneddoti su Camille Flammarion raccontati dal Prof Vincenzo Giordano nella sua pagina Facebook:
Una volta un operaio entrò nello studio dell’astronomo francese Camille Flammarion (1842-1925) per ripararvi una stufa, e vide un grande mappamondo in un angolo della stanza.
“Permette, signore, una domanda?”, chiese umilmente l’operaio. “Non riesco a capire come la nostra Terra possa girare intorno ad un asse; il quale asse poi, se è vero quello che ci hanno insegnato a scuola, nemmeno esiste”.
“Eppure è così”, rispose lo scienziato facendo girare il globo di vetro con un impulso della sua mano. “La Terra ruota proprio come questa sfera”.
“Già”, ribatté l’operaio, “ma questa sfera ha il suo bravo perno di ferro; e si capisce che possa girare. La Terra, invece, non ce l’ha”.
“Ora vi faccio vedere io”, disse Flammarion, “che la Terra può ruotare attorno al suo asse anche senza perno”.
E, tolto il globo dal suo sostegno, lo lanciò in aria, dandogli nello stesso tempo quella spinta che nel gioco del biliardo si chiama “l’effetto” perché ruotasse su sé stesso. La sua intenzione era di riprendere poi il globo al volo, ma il gioco non gli riuscì e il globo si frantumò a terra.
“Ve lo avevo detto io!”, esclamò trionfante l’operaio, “che, senza perno, la cosa non poteva andare!”.
Grande divulgatore scientifico, Camille Flammarion era dotato di uno spiccato senso dell’umorismo. Quando morì un illustre matematico che, per tutta sua vita, non aveva fatto altro che brigare posti, cariche, onori e che a furia di darsi da fare era sempre riuscito ad ottenere quello che voleva, un amico di costui chiese al grande astronomo francese se volesse scriverne l’epitaffio. Flammarion lo accontentò, dettando quest’epigrafe: “Qui giace Y. Questo è il solo posto che ha avuto senza averlo mai domandato”.