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Vuoto di Boötes: che cos’è il “buco” anomalo nell’universo

vuoto di bootes

This image shows a colour composite of visible and near-infrared images of the dark cloud Barnard 68. It was obtained with the 8.2-m VLT ANTU telescope and the multimode FORS1 instrument in March 1999. At these wavelengths, the small cloud is completely opaque because of the obscuring effect of dust particles in its interior. 

Nel cuore dell’universo si nasconde un enigma cosmico straordinario, conosciuto come Vuoto di Boötes. Scoperto quasi casualmente 40 anni fa, questo vuoto è così grande da costituire il 2% del diametro dell’intero universo osservabile. Nonostante la sua estensione impressionante, è stranamente privo di contenuto. Cerchiamo di svelare il mistero di questa regione spaziale che sembra aver violato le leggi della probabilità.

Che cos’è il Vuoto di Boötes?

Il “Vuoto di Boötes” (o “Boötes Void” in inglese) è una regione dello spazio cosmico che è nota per la sua estrema scarsità di galassie. Si trova nella costellazione di Boote, da cui deriva il suo nome. Questa regione è una delle più grandi strutture vuote conosciute nell’universo osservabile. Il Vuoto di Boötes è stato scoperto negli anni ’80 attraverso ricerche sulla distribuzione delle galassie nell’universo. È una vasta regione sferica del diametro di circa 330 milioni di anni luce, situata a circa 700 milioni di anni luce dalla Terra. All’interno di questa regione, il numero di galassie è notevolmente inferiore rispetto alle regioni circostanti dello spazio cosmico.

La scoperta del Vuoto di Boötes è stata una sorpresa per gli astronomi, poiché le teorie cosmologiche standard non spiegano completamente la presenza di tali vuoti nell’universo. Gli scienziati stanno studiando queste regioni vuote per capire meglio la struttura a larga scala dell’universo e per affinare le teorie sulla formazione e l’evoluzione delle galassie e delle strutture cosmiche.

vuoto di bootes
Immagine della nebulosa oscura Barnard 68
Credit: ESO

L’anomalia del Vuoto di Boötes

Il Vuoto di Boötes è uno dei più grandi misteri dell’universo osservabile, che sfida ogni comprensione e logica delle leggi cosmiche. In questa regione spaziale, che teoricamente potrebbe ospitare migliaia di galassie, ne troviamo appena 60. La vastità di questa regione, combinata con l’incredibile scarsità di materia, crea un paradosso che gli astronomi faticano a spiegare. Mentre in altre parti dell’universo le galassie si agglomerano in strutture cosmiche complesse, come ammassi e superammassi, il Vuoto di Boötes rimane stranamente vuoto.

L’enigma del Vuoto di Boötes solleva domande fondamentali che mettono in discussione le nostre conoscenze attuali dell’astronomia e della fisica delle particelle. Come può un’area così immensa essere così incredibilmente scarsa di materia? Perché l’universo sembra aver trascurato di popolare questa vasta estensione spaziale con le galassie che si formano altrove? Questi interrogativi profondi alimentano la curiosità degli scienziati e li spingono a cercare risposte nelle teorie cosmologiche più avanzate.

La distinzione tra i vuoti cosmici

I vuoti cosmici sono regioni estese dello spazio che contengono poche o nessuna galassia, materia oscura o altri oggetti celesti. Queste regioni sono chiamate “vuoti” perché sono relativamente vuote rispetto alle aree circostanti dell’universo, dove la densità di galassie e materia oscura è molto più alta. I vuoti cosmici possono variare notevolmente in dimensioni, con i più grandi che si estendono per centinaia di milioni di anni luce. Il Vuoto di Boötes è una regione spaziale molto diversa dagli altri vuoti cosmici. In un universo così vasto e diversificato, esistono infatti molte aree apparentemente vuote. Una di queste è la nebulosa oscura di Barnard 68, situata a soli 400 anni luce dalla Terra.

Nonostante sembri priva di luce, in realtà questa nebulosa è ricca di stelle, che sono oscure solo per i nostri occhi. Mentre altre regioni spaziali, come la nebulosa oscura di Barnard 68, rivelano segreti celesti dietro il velo della polvere stellare, il Vuoto di Boötes sembra sfidare la logica dell’universo perché è effettivamente vuoto. Questo fenomeno sfida gli astronomi a riconsiderare le nostre teorie esistenti sulla formazione delle galassie e la struttura dell’universo.

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Le stelle nel cerchio del vuoto di Boötes sono in realtà di fronte al vuoto e non all’interno
Credit: Atlas of the Universe

Come si è formato il Vuoto di Boötes?

Il Vuoto di Boötes, con la sua sorprendente assenza di materia in un’enorme estensione spaziale, ha dato vita a diverse teorie nel tentativo di spiegarne l’origine. Esaminiamo più da vicino queste ipotesi per comprendere meglio questo enigma cosmico.

1.    Fusione di vuoti più piccoli

Una delle teorie propone che il Vuoto di Boötes sia il risultato della fusione di vuoti cosmici più piccoli nel corso di milioni di anni. Questi vuoti minori, inizialmente separati, potrebbero essersi lentamente uniti, creando una vastità spaziale eccezionale. Questo processo di fusione potrebbe aver eliminato la materia all’interno di questa regione, lasciandola stranamente vuota.

2.     Espansione dell’universo

Un’altra teoria suggerisce che l’espansione dell’universo potrebbe aver contribuito alla formazione del Vuoto di Boötes. Mentre l’universo si espande, le regioni spaziali possono allontanarsi l’una dall’altra. Questo processo può aver creato una vasta estensione spaziale apparentemente priva di galassie e materia.

3. Ruolo della materia oscura

La misteriosa materia oscura potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella creazione del Vuoto di Boötes. Questa sostanza invisibile, non ancora rivelata direttamente dagli osservatori, potrebbe influenzare la distribuzione delle galassie nell’universo. Nella zona del Vuoto di Boötes, la presenza di materia oscura potrebbe aver deviato il percorso delle galassie, facendo sì che evitassero questa regione.

4. Anomalie nella formazione delle galassie

Un’altra teoria suggerisce che ci potrebbero essere fattori sconosciuti e complessi che hanno influenzato la formazione delle galassie nel Vuoto di Boötes. Questi fattori misteriosi potrebbero aver causato una carenza di materia in questa regione, creando così un’assenza cosmica nell’abbondanza galattica circostante.

Sfide alle teorie cosmologiche

Uno dei pilastri della nostra comprensione dell’universo è la teoria della relatività generale di Einstein. Questa descrive la gravità come la curvatura dello spazio-tempo causata dalla presenza di materia ed energia. Tuttavia, il Vuoto di Boötes presenta una sfida unica a questa teoria. La sua assenza di materia sembra contraddire il concetto fondamentale della relatività generale. Questo mette in dubbio le nostre attuali comprensioni sulla gravità e sull’interazione della materia nello spazio.

Anche la teoria del Big Bang è un pilastro fondamentale della cosmologia moderna, che sostiene che l’universo si è espanso fino al suo stato attuale. Il Vuoto di Boötes, con la sua notevole carenza di materia, potrebbe sollevare domande sulla coerenza di questa teoria nelle regioni in cui sembra mancare la densità prevista delle galassie e della materia. Le teorie sulla formazione delle strutture cosmiche suggeriscono come galassie, ammassi e vuoti si formino e interagiscano nell’universo. Il Vuoto di Boötes quindi mette in dubbio alcune delle ipotesi sulla formazione delle strutture, evidenziando una regione che sembra sfuggire ai modelli convenzionali.