Astronomia

La nuova supernova SN H0pe potrebbe dare informazioni sull’espansione dell’universo

Il Telescopio Spaziale James Webb (JWST) è un sofisticato dispositivo astronomico sviluppato dalla NASA in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Canadese (CSA). Questo strumento di ricerca all’avanguardia è stato progettato con l’obiettivo di esplorare l’universo primordiale, scrutando le prime galassie che si sono formate subito dopo l’epocale evento del Big Bang. Inoltre, il JWST è in grado di analizzare dettagliatamente le atmosfere di esopianeti e condurre ricerche approfondite sulle origini della vita nell’universo.

Grazie al potente Telescopio Spaziale James Webb (JWST), è stata effettuata una straordinaria scoperta: una nuova supernova, battezzata SN H0pe, che potrebbe gettare nuova luce su uno degli enigmi più grandi dell’universo. Esamineremo dettagliatamente l’aspetto e le implicazioni di questa supernova per il campo dell’astronomia, aprendo interessanti prospettive di comprensione.

La supernova SN H0pe

La straordinaria supernova SN H0pe è stata catturata dalle lenti del Telescopio Spaziale James Webb (JWST) della NASA nel mese di marzo. Nelle straordinarie immagini ottenute, la supernova appare come un affascinante arco di luce. Questo fenomeno è il risultato della spettacolare esplosione di una stella, che si manifesta come un arco di luce dall’intenso bagliore arancione, accompagnato da tre punti luminosi che circondano parte dell’ammasso di galassie PLCK. Quest’ultimo è situato a una distanza impressionante di circa 4.5 miliardi di anni luce dalla Terra.

È importante notare che l’arco di luce è una conseguenza straordinaria della lente gravitazionale, un effetto prodotto dalla curvatura dello spazio-tempo, che modula la luce proveniente da oggetti distanti, come nel caso appunto di questa affascinante supernova. La scoperta della supernova rivela un fenomeno affascinante: la luce emanata da essa viene amplificata e triplicata dalla forza gravitazionale, determinando un interessante ritardo temporale tra le immagini della stessa.

Credits – NASA/James Webb Space Telescope/Frye et al – Una vista ingrandita della supernova con lente gravitazionale e dell’ammasso di galassie circostante.

Cosa comporta tale scoperta?

Qual è l’importanza della scoperta di questa supernova nell’ambito della comprensione dell’universo? La conoscenza acquisita da SN H0pe potrebbe fornire una misurazione cruciale della Costante di Hubble (H0), che indica la velocità di espansione dell’universo. Infatti, l’analisi dei ritardi temporali tra le immagini della supernova potrebbe consentire di determinare questo valore. Fino ad ora, nonostante sappiamo che l’universo sta espandendosi in modo accelerato, misurare la velocità di questo processo è stato un enigma persistente. L’impiego della lente gravitazionale potrebbe finalmente permettere di quantificare la costante di Hubble.

Fin ora come è stata stimata l’espansione dell’universo?

Prima della scoperta di tale supernova, i metodi utilizzati dagli astronomi per misurare l’espansione dell’universo sono:

  1. Redshift delle galassie: Questo metodo fondamentale si basa sull’osservazione del redshift, ossia lo spostamento verso il rosso dello spettro luminoso proveniente dalle galassie. Questo spostamento è causato dall’espansione dell’universo. Maggiore è il redshift, maggiore è la distanza della galassia e il tempo trascorso dalla sua emissione.
  2. Misurazioni delle supernove di tipo Ia: Le supernove di tipo Ia sono eventi catastrofici che avvengono quando una nana bianca in un sistema binario raggiunge una certa massa critica ed esplode. Questi eventi seguono una legge di luminosità ben definita, che permette di determinarne la distanza in base alla loro luminosità apparente.
  3. Onde gravitazionali: Grazie a recenti scoperte come le onde gravitazionali generate dalla fusione di buchi neri o stelle di neutroni, è possibile calcolare la distanza in modo diretto.
  4. Misurazioni del fondo cosmico di microonde (CMB): Il CMB è una radiazione fossile che permea tutto l’universo e fornisce importanti informazioni sulla sua struttura e storia. Dalla sua analisi è possibile ottenere dati sulla geometria e l’espansione dell’universo.
  5. Misurazioni di baryon acoustic oscillations (BAO): Questo metodo si basa sugli schemi di distribuzione delle galassie e dei barioni nell’universo primordiale. Questi schemi creano delle oscillazioni che possono essere misurate e utilizzate per determinare la velocità di espansione dell’universo.
  6. Metodo della scala delle distanze cosmiche: Coinvolge l’osservazione di oggetti di cui è nota la luminosità intrinseca (come le giganti rosse o le Cefeidi) in altre galassie. Confrontando questa luminosità con quella apparente, è possibile calcolare la distanza e l’espansione dell’universo.

Sviluppi futuri

Con la scoperta della supernova SN H0pe effettuata dal Telescopio Spaziale James Webb durante dettagliate osservazioni dell’universo, ci si auspica di aprire nuove prospettive verso approfondite analisi spettroscopiche per confermare la sua classificazione come supernova di tipo Ia. Si auspica inoltre di condurre studi approfonditi sulle misurazioni fotometriche del ritardo temporale e di sviluppare una modellazione più precisa della lente gravitazionale.

Credits immagine di copertina: B. Frye et al.