New Horizons: la sonda potrebbe avere vita breve
Con la riduzione del budget per il 2024, la NASA sta prendendo alcune decisioni importanti… e una di queste include una drastica riduzione dei fondi di New Horizons, sostituendo l’attuale staff scientifico con un nuovo team nel tentativo di risparmiare circa 3 milioni di dollari, un errore rotondo in termini di budget per la scienza planetaria.
Per 17 anni, la sonda New Horizons ha sfrecciato a una velocità senza precedenti attraverso il sistema solare. Lanciata nel 2006, ha sorvolato Plutone nel luglio 2015, restituendo le prime immagini ravvicinate del pianeta e della sua luna. Poi, nel 2019, la sonda ha osservato l’oggetto della fascia di Kuiper Arrokoth. Entrambi gli incontri hanno restituito immagini sorprendenti e un tesoro di dati trasformativi.
La sonda New Horizons
New Horizons è una sonda spaziale sviluppata dalla NASA per l’esplorazione di Plutone e del suo satellite Caronte. La sonda è stata lanciata il 19 gennaio 2006 dalla base di Cape Canaveral e ha sorvolato Plutone il 14 luglio 2015.
L’obiettivo primario era studiare la geologia del pianeta nano Plutone e del suo satellite Caronte, creare una mappa della superficie dei due corpi celesti e analizzarne l’atmosfera. La missione prevedeva inoltre che la sonda continuasse il viaggio nella fascia di Kuiper per inviare dati sulla fascia alla Terra. Il primo gennaio 2019, la sonda ha incrociato l’orbita dell’asteroide Arrokoth (anche noto come Ultima Thule) nella fascia di Kuiper accumulando nuovi dati sugli asteroidi della fascia.
Dopo l’incontro con Arrokoth è stato confermato che la sonda avrà sufficiente potenza perché gli strumenti siano operativi fino al 2030. Quando arriverà a fine vita la New Horizons scatterà una foto della Terra dalla fascia di Kuiper, ma solo dopo aver completato tutti i fly-by previsti. Questo perché puntata verso la Terra, la fotocamera rischia di danneggiarsi a causa della luce solare.
La sonda contiene una parte delle ceneri di Clyde Tombaugh, l’astronomo che nel 1930 scoprì Plutone, un CD-ROM con i nomi di 434 000 persone che si sono iscritte al progetto, due monete, due bandiere degli Stati Uniti e un francobollo del 1991 che recita: «Plutone: non ancora esplorato». L’umanità non perde l’occasione per farsi conoscere nel resto del Sistema Solare!
Plutone e la fascia Kuiper
Plutone è stato il primo pianeta nano del Sistema Solare ad essere stato scoperto. Il pianeta orbita nella parte esterna del sistema solare, nella fascia di Kuiper. Clyde Tombaugh nel 1930 ha annunciato la scoperta, e per 76 anni è stato considerato il nono pianeta del sistema solare.
Il suo status di pianeta fu messo in discussione dal 1992 in seguito all’individuazione di diversi oggetti di dimensioni simili nella fascia di Kuiper. La scoperta di Eris nel 2005, un pianeta nano che è il 27% più massiccio di Plutone, ha portato infine l’Unione Astronomica Internazionale a riconsiderare, dopo un acceso dibattito, la definizione di pianeta e a riclassificare così Plutone come pianeta nano l’anno successivo.
La fascia di Kuiper è una regione del sistema solare che si estende dall’orbita di Nettuno, alla distanza di 30 UA (Unità Astronomiche, la distanza Terra-Sole) fino a 50 UA dal Sole. Si tratta di una fascia costituita da corpi minori del sistema solare. esterna rispetto all’orbita dei pianeti maggiori. Kuiper è simile alla fascia principale degli asteroidi, ma 20 volte più estesa e da 20 a 200 volte più massiccia.
Inoltre, mentre la fascia principale è costituita in gran parte da asteroidi di natura rocciosa, gli oggetti della fascia di Kuiper sono composti principalmente da sostanze volatili congelate, come ammoniaca, metano e acqua. Un luogo di grande interesse per gli astronomi, che potrebbe non essere più studiato dopo i cambiamenti della NASA.
Il futuro di New Horizons
New Horizons è attualmente l’unica sonda nella Fascia di Kuiper e l’unica prevista per i prossimi anni. Allo stato attuale, New Horizons uscirà dalla Fascia di Kuiper intorno al 2028 e dovrebbe continuare a operare fino al 2050.
Abbandonare prematuramente questa esplorazione, dopo aver speso quasi un miliardo di dollari per portare New Horizons nella Fascia di Kuiper, sembra a molti di noi un tragico errore, un cattivo uso del denaro dei contribuenti e un’opportunità scientifica perduta che non potrà mai essere recuperata.
Dottor Alan Stern, ricercatore principale della missione
Sebbene sia lecito aspettarsi tagli a una serie di programmi e missioni della NASA, l’attuale budget di New Horizons è all’incirca pari a quello di altri veterani delle esplorazioni dello spazio profondo, i Voyager 1 e 2. Stiamo parlando di meno di 10 milioni di dollari all’anno, che in termini governativi sono una piccola frazione. Si tratta di un costo irrecuperabile, mentre i potenziali ritorni scientifici della missione sono inestimabili.
Quando New Horizons ha sorvolato Plutone, ha restituito uno sguardo senza precedenti sul mondo finora misterioso e sulla sua grande luna, Caronte. In precedenza, le migliori immagini di Plutone provenivano dal telescopio spaziale Hubble ed erano semplici macchie di pochi pixel. Le immagini e i dati restituiti da New Horizons hanno sconvolto molte ipotesi non solo su Plutone e Caronte, ma anche sul sistema solare esterno.
Un appello alla NASA
L’avventura successiva di New Horizons è stata nella Fascia di Kuiper. Il team di Stern ha puntato sull’oggetto della fascia Kuiper Arrokoth, che si è rivelato un’altra occasione d’oro.
Se la NASA dovesse tagliare i fondi a questa missione, si insedierebbe un nuovo team con poca esperienza nelle operazioni del sistema solare esterno. E l’attenzione verrebbe spostata sulla raccolta di dati di basso livello sull’eliofisica, il lontano ambiente plasmatico del Sole. Questa missione ridotta utilizzerebbe solo una piccola parte della capacità scientifica del veicolo spaziale.
Con una navicella spaziale da quasi 1 miliardo di dollari e una moderna gamma di strumenti in gioco, sembra incredibilmente dispendioso ignorare l’enorme quantità di dati preziosi e unici che andrebbero persi con un cambio di missione. Dati che includono indizi sulla Cintura di Kuiper sulla formazione stessa del nostro sistema solare.
Gruppi come la National Space Society e altri hanno lanciato una petizione, da inoltrare alla NASA e al Congresso, su Change.org. Tra le voci di spicco che sostengono il proseguimento della missione nella sua forma attuale ci sono il famoso musicista rock e astrofisico Sir Brian May, l’ex vice amministratore della NASA Lori Garver e il divulgatore scientifico Bill Nye.