Tutti alla riscoperta della Luna! Senza ombra di dubbio il mese di agosto ha visto un grande interesse da parte di diverse nazioni per il nostro satellite. Ci ha provato la Russia, mandando la sonda Luna-25, la quale però non ha avuto il risultato desiderato. Anche l’India si è interessata alla Luna, con la missione robotica Chandrayaan-3, la quale ancora deve effettuare l’allunaggio. Anche la Cina, con il suo rover Yutu-2, ha svelando nuove conoscenze sulla Luna. Si analizza di seguito il veicolo e cosa ha scoperto.
Il rover è un veicolo autonomo che è stato progettato per esplorare un pianeta, la luna o altri corpi celesti. Questo dispositivo, utilizzato nelle missioni spaziali, ha come scopo la raccolta di dati scientifici, scattare le fotografie e analizzare il luogo spaziale dove sono stati inviati. Il rover Yutu-2, conosciuto anche come “Jade Rabbit 2“, è un rover cinese che è stato progettato per esplorare la superficie della Luna non visibile sulla Terra.
Tale dispositivo, fa parte della missione Chang’e 4, la quale è stata lanciata dalla Cina per studiare il lato nascosto della Luna.
Nel caso specifico del rover Yutu-2 esso è composto da:
Il rover è atterrato all’interno di un cratere dal nome Von Kàrmán, il quale si trova vicino al Bacino Polo Sud-Aitken, la zona ancora inesplorata dai lander. Si è scelta anche tale zona in quanto è un’area relativamente inesplorata e ricca di interessanti caratteristiche geologiche.
Il rover Yutu-2 si muove sulla superficie lunare tramite sei ruote, con una velocità massima di 200 metri all’ora. È alimentato con pannelli solari montati sulla superficie superiore, i quali garantiscono energia durante il giorno riuscendo a entrare in uno stato di ibernazione durante la lotte.
L’obiettivo per cui è stato costruito tale rover, è quello di studiare la composizione del terreno, la struttura geologica e le proprietà del regolite della Luna. Il rover Yutu-2, grazie al radar a penetrazione lunare, ha permesso di rilevare la struttura stratificata nella zona del Bacino Polo Sud-Aitken, cioè la faccia nascosta della luna. In particolare il LPR riesce a inviare segnali radio in profondità, permettendo di creare una mappa del sottosuolo lunare.
Inoltre, sotto 90 metri dalla superficie lunare, sono stati trovati almeno cinque strati di materiale lunare. Ognuno di questi strati ha uno spessore che va da 20 fino a 70 metri, i quali corrisponderebbero a diverse colate di basalto. Ciò confermerebbe la teoria secondo la quale la Luna nel suo mantello conteneva grandi quantità di magna, spinte sulla superficie da diverse eruzioni vulcaniche.
I dati raccolti dal rover Yutu-2 mostrano come il processo si sia rallentato a confermare ciò lo spessore degli strati di basalto che diminuisce con la profondità. Sicuramente il dispositivo in questione ha permesso di conoscere ulteriormente la superficie lunare e accertare le teorie circa il suo sviluppo ed evoluzione.
Credits immagine di copertina – Cnsa