Agenzie spaziali

Temperature da record viste dai satelliti Copernicus

La recente ondata di caldo che sta colpendo l’Italia in questo periodo raggiunge nuovi picchi: l’Etna registra temperature di 47 gradi e i record termici non accennano a diminuire. Nel frattempo, il Programma Copernicus continua a monitorare attentamente il nostro pianeta dall’alto, fornendo preziose informazioni riguardo ai cambiamenti climatici.

Temperature da record

L’anticiclone Caronte, che in questi giorni sta investendo l’Italia, ha fatto raggiungere nuovi picchi di temperatura, che si osservano persino dallo spazio grazie al satellite europeo Sentinel-3.

In questi giorni, le temperature della superficie terrestre sulle pendici dell’Etna hanno superato i 47 gradi. Ci si avvicina sempre di più al record italiano di 48,8 gradi raggiunto in Sicilia nel 2021 e minaccia anche di superarlo. In Europa, però, il caldo record ha toccato in questi giorni il suo picco in Spagna, dove le temperature della superficie terrestre hanno oltrepassato i 60 gradi in Estremadura.

Anche la Grecia è in difficoltà, con temperature massime registrate di oltre 40 gradi. Questo ha costretto l’Acropoli di Atene a chiudere durante le ore più calde della giornata, in modo da proteggere i visitatori.

Il Programma Copernicus

Il Sentinel fa parte del programma di osservazione satellitare Copernicus, gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione UE. Questa missione continuerà il lavoro cominciato dai precedenti satelliti TOPEX-Poseidon (1992), JASON 1,2,3 (2016) e Copernicus Sentinel.

Copernicus è il nome con cui ci si riferisce al programma europeo di osservazione della terra e di monitoraggio dell’ambiente. È stato avviato dall’Unione Europea (UE) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ed è attualmente il più grande sistema di osservazione della Terra al mondo.

L’obiettivo principale di Copernicus è fornire dati e informazioni accurate, tempestive e gratuite sull’ambiente terrestre per supportare la gestione delle risorse naturali, la prevenzione e la gestione delle catastrofi, la pianificazione territoriale, la sicurezza, l’agricoltura, la gestione delle acque e molti altri settori.

Il progetto si basa su una costellazione di satelliti e su una vasta rete di sensori terrestri, aerei e marini, che raccolgono dati da diverse fonti. I dati raccolti vengono poi elaborati, analizzati e distribuiti tramite una serie di servizi e strumenti accessibili a istituzioni, enti di ricerca, industrie e al pubblico in generale.

Le Sentinelle di Copernicus

copernicus.eu

Il Programma Copernicus utilizza una costellazione di satelliti per ricevere le immagini radar, composta dalle seguenti “sentinelle”:

  • Sentinel-1
  • Sentinel-2
  • Sentinel-3
  • Sentinel-4
  • Sentinel-5
  • Sentinel-6

I Sentinel-1 sono disposti di strumenti per produrre dati radar interferometrici. I Sentinel-2, satelliti ottici, sono stati progettati per l’osservazione multispettrale. I Sentinel-3, i protagonisti di questi giorni, sono stati ideati per effettuare osservazioni oceanografiche e terrestri. I Sentinel-4, di tipo geostazionario, saranno destinati a monitorare le componenti atmosferiche.

I Sentinel-5 e Sentinel-6 sono gli ultimi ad essere stati lanciati, rispettivamente nel 2021 e nel 2020, e forniranno supporto ai loro satelliti fratelli. Nelle loro missioni, infatti, sono stati caricati a bordo dei sensori di ultima generazione, per avere misure più accurate sul cambiamento climatico.

Il Sentinel-3

Immagine presa dal Sito di Copernicus.eu

Il 14 aprile 2008, l’Agenzia Spaziale Europea e Thales Alenia Space firmano un contratto di 305 milioni di euro per costruire il primo prototipo del Sentinel-3. Sentinel-3A fu lanciato il 16 Febbraio 2016 su un veicolo Rokot seguito da Sentinel-3B il 25 aprile 2018, sempre su di un Rockot.

Il principale obiettivo di Sentinel-3 è di misurare la topografia della superficie marina, misurare la temperatura della superficie terrestre e del mare ed il colore della superficie della terra con accuratezza a supporto dei sistemi di previsione oceanici, e per il monitoraggio climatico e ambientale.

Sentinel-3 è l’erede dei satelliti pionieristici ERS-2 e di Envisat. Ogni giorno fornisce dati in tempo reale per la previsione sugli oceani, per i grafici sul ghiaccio di mare, e servizi di sicurezza marittima sullo stato della superficie degli oceani, tra cui temperatura, ecosistema marino, qualità dell’acqua e monitoraggio dell’inquinamento marino.

Le temperature al suolo

Credits: ESA Earth

La temperatura superficiale del suolo, come spiegano gli esperti di Copernicus in una nota, è una variabile importante del sistema climatico del nostro pianeta.

Descrive processi come lo scambio di energia e acqua tra la superficie terrestre e l’atmosfera e influenza il tasso e i tempi di crescita delle piante.

Gli esperti di Copernicus

Essenzialmente, incide sui processi della biologia e del sistema ecologico. È anche opportuno sottolineare la differenza tra la temperatura dell’aria e la temperatura della superficie terrestre.

La temperatura dell’aria, indicata nelle previsioni meteo quotidiane, è una misura della temperatura dell’aria presa a 2 metri al di sopra del suolo e all’ombra. La temperatura della superficie è invece una misura di quanto sia calda la superficie reale al tatto. Il Sentinel-3 misura le temperature al suolo, che però non sono quelle percepite, le quali risultano più basse e più affrontabili.

Temperature da record e cambiamento climatico

Gli ultimi rapporti pubblicati dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) indicano che le ondate di calore e, più in generale, gli eventi estremi stanno aumentando, sia per intensità che per frequenza, a causa dei cambiamenti climatici legati alle attività umane e, in particolare, alle nostre emissioni di gas serra nell’atmosfera. I satelliti per l’osservazione della Terra, come quelli del programma Copernicus, ci permettono di monitorare questi eventi estremi e di confermare già alcune delle conclusioni dell’IPCC.

Infatti, secondo il Copernicus Climate Change Service, quello del 2023 è stato il giugno più caldo della storia a livello globale. Le temperature della superficie terrestre del mese hanno fatto registrare un’anomalia di 0.5 C° superiore alla media 1991-2020. La maggior parte delle anomalie positive del mese di giugno si siano registrate proprio negli ultimi anni, a conferma della tendenza all’aumento generalizzato delle temperature.