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Supernova SN 2023ixf: un’esplosione unica nella Galassia Girandola

supernova sn 2023ixf

La Supernova SN 2023ixf, recentemente scoperta nella Galassia Girandola (M101), ha attirato l’attenzione degli astrofili e degli astronomi di tutta Europa. Grazie ai dati fotometrici e spettrometrici, è emerso che questa esplosione stellare appartiene al raro sottotipo di supernova di tipo II-L. La sua vicinanza alla Terra, di soli 21 milioni di anni luce, offre un’opportunità unica per approfondire la comprensione di queste catastrofiche esplosioni stellari.

Che cos’è una supernova di tipo II-L

La Supernova di tipo II-L è una particolare classe di esplosione stellare che rientra nella più ampia categoria delle supernove di tipo II. Questi eventi sono caratterizzati dalla morte di stelle molto massicce, con una massa compresa tra otto e quaranta volte quella del Sole. La loro fine è segnata dall’esaurimento del carburante nucleare, che inizia con la fusione dell’elio per poi proseguire con altri elementi più pesanti. Le supernove di tipo II-L presentano caratteristiche peculiari nella loro curva di luce, che rappresenta il modo in cui varia la luminosità della stella nel corso del tempo dopo l’esplosione. Le supernove di tipo II-P mostrano una fase di plateau nella curva di luce, ossia una luminosità relativamente costante per un periodo di tempo significativo. Al contrario, le supernove di tipo II-L non presentano tale plateau e mostrano invece una decrescita lineare della luminosità dopo il picco massimo.

Quindi, durante la fase di salita verso il massimo di luminosità, queste supernove possono raggiungere picchi di intensità impressionanti. Una volta raggiunto il massimo, la loro luminosità diminuisce in modo uniforme. L’identificazione delle supernove di tipo II-L e la loro caratterizzazione sono fondamentali per comprendere l’evoluzione stellare e i processi dinamici che si verificano nelle fasi finali della vita di stelle massicce. Studi approfonditi di queste esplosioni stellari ci permettono di migliorare la nostra comprensione dell’universo e delle sue dinamiche. Forniscono informazioni sui meccanismi delle supernove e sul ruolo che giocano nell’arricchimento del mezzo interstellare con elementi pesanti.

supernova sn 2023ixf
La supernova SN 2023ixf nella galassia M101
Credits: Giorgio Bianciardi, Susy Ghia (Telescopio Remoto UAI), Arcangelo Ciccarelli (Stazione Astronomica dei Marsi), Marco D’Angelo, Giuseppe Conzo, Mara Moriconi (Gruppo Astrofili Palidoro), Zlatko Orbanic (Explorer Observatory), Nello Ruocco (Osservatorio Astronomico Nastro Verde), Ian Sharp (Ham Observatory), Uhlar Milan, Filip Walter (Observatory and Planetarium Prague and Czech Astronomical Society).

I dettagli della supernova SN 2023ixf

La Supernova SN 2023ixf, inizialmente classificata come una supernova di tipo II, è stata ulteriormente identificata come di tipo II-L, grazie alle osservazioni fotometriche multibanda. Queste rivelano un calo di luminosità lineare di 2.5 magnitudini dal momento dell’esplosione. A differenza delle supernove di tipo II-P, in cui la luminosità rimane stabile per circa 100 giorni, la supernova SN 2023ixf mostra una decrescita costante. Le osservazioni spettrali hanno rivelato l’espansione del materiale stellare e la presenza di un involucro gassoso in espansione lontano dalla stella.

Le osservazioni spettroscopiche delle supernove di tipo II-L mostrano la presenza di linee spettrali di idrogeno, tra cui l’H-alfa e l’H-beta, con un profilo P Cygni,che indica l’esistenza di un involucro gassoso in espansione lontano dalla stella. Queste linee spettrali e la loro evoluzione forniscono importanti informazioni sulla composizione chimica e sullo stato del materiale stellare coinvolto nell’esplosione. L’analisi spettrale ha inoltre confermato che la supernova è di tipo II, supportando le osservazioni fotometriche.

La scoperta della supernova SN 2023ixf

La scoperta della Supernova SN 2023ixf è opera dell’astronomo amatoriale giapponese Koichi Itagaki e risale al 19 maggio scorso. Itagaki, noto cacciatore di supernove, ha il merito di oltre 100 scoperte di questi eventi. Al momento della scoperta, Itagaki ha prontamente segnalato l’evento alla comunità astronomica, che ha immediatamente confermato. La supernova SN2023ixf ha catturato l’attenzione degli astrofili e degli astronomi di tutto il mondo, poiché rappresenta un evento celeste raro e affascinante. La sua rapida segnalazione ha spinto la comunità di osservatori, sia professionisti che dilettanti, a rivolgere i loro telescopi verso il cielo. Ampiamente fotografata, la Galassia Girandola è stata oggetto di consultazione nella comunità scientifica, rivelando che altri astronomi avevano catturato la stella prima della scoperta ufficiale.

La galassia M101 con SN2023ixf, catturata da Jane Clark da Risca, Galles, 21 maggio 2023. Equipaggiamento: fotocamera ZWO ASI2600MC, SCT Celestron da 11 pollici, montatura CGX, riduttore focale f/6.3. Software: SharpCap 4.0, Siril 1.0.6, PixInsight, Gimp.

La Galassia Girandola, o M101, è uno dei soggetti celesti più fotografati del cielo profondo. Situata nella costellazione dell’Orsa Maggiore, dista circa 20 milioni di anni luce dalla Terra. La sua bellezza e il suo aspetto a spirale la rendono un oggetto affascinante per gli astrofili, che spesso puntano i loro telescopi verso questa meraviglia cosmica. La Supernova SN 2023ixf continuerà ad essere un soggetto di studio per molti mesi a venire. La sua stretta vicinanza alla Terra consente osservazioni dettagliate e l’analisi di ulteriori dati. Gli esperti continueranno ad osservare e monitorare l’evoluzione della supernova, fornendo ulteriori informazioni sul suo comportamento e sull’impatto che avrà sulla Galassia Girandola e sull’ambiente circostante. La supernova SN 2023ixf rappresenta quindi un’opportunità straordinaria per la comunità scientifica di approfondire la nostra conoscenza dell’universo e dei suoi misteri ancora insondati.