Le lune di Giove saranno l’oggetto della missione europea Juice, che partirà a breve. Proprio in questi giorni, la missione Juice ha superato con successo la prova generale nella base europea di Kourou in Guyana francese. Il lancio, previsto per il 13 aprile, utilizzerà il lanciatore Ariane 5, il più grande attualmente in servizio per l’ESA. Quali sono gli obiettivi della missione e come avverrà lo studio delle lune di Giove?
Giove è il quinto pianeta del sistema solare e possiede un totale di 79 lune che lo circondano. Le quattro più grandi, conosciute come i satelliti galileiani, sono Io, Europa, Ganimede e Callisto e sono state scoperte da Galileo Galilei nel 1610. Le lune di Giove sono molto diverse tra loro e hanno una varietà di caratteristiche. Ad esempio, Io è una luna vulcanica, con un’attività geologica intensa e un’atmosfera sottile. Europa, invece, è nota per la sua superficie ghiacciata e l’oceano sottostante, che potrebbe contenere forme di vita. Ganimede è la più grande luna del Sistema Solare ed è la sola conosciuta a possedere un proprio campo magnetico. Callisto è la luna più antica e, come Europa, ha una superficie ghiacciata.
Le lune di Giove sono state oggetto di numerosi studi e missioni spaziali, compresa la missione Juice dell’ESA, il cui lancio è previsto nei prossimi giorni. L’obiettivo è l’esplorazione delle lune galileiane con una serie di strumenti scientifici avanzati. Le missioni spaziali infatti hanno sempre permesso di scoprire nuovi aspetti delle lune di Giove e hanno fornito informazioni preziose sulla formazione e l’evoluzione del Sistema Solare.
La missione JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer) è una missione spaziale dell’ESA che sarà lanciata il prossimo 13 aprile. L’obiettivo è studiare il pianeta Giove e in particolare le lune ghiacciate Europa, Ganimede e Callisto. La missione Juice studierà la composizione e la struttura delle lune di Giove, attraverso l’utilizzo di strumenti scientifici avanzati, come radar, magnetometri e spettrometri. Arriverà nel sistema del pianeta Giove nel 2031 ed effettuerà una serie di fly-by dei satelliti Europa e Callisto per poi entrare nell’orbita di Ganimede dove resterà fino al 2035. Ciò consentirà ai ricercatori di raccogliere una grande quantità di dati scientifici che potranno aiutare a comprendere meglio l’origine e l’evoluzione del Sistema Solare. La missione Juice permetterà anche lo studio del campo magnetico del pianeta Giove e la sua interazione con le lune.
I pannelli solari della sonda sono stati costruiti in Italia, presso lo stabilimento di Leonardo a Nerviano (Milano) e sono i più grandi mai utilizzati nello spazio. Raggiungono infatti una superficie di 85 metri quadrati. Nonostante la grande distanza dal Sole, questi pannelli solari saranno in grado di fornire una potenza complessiva pari a 800 Watt, sufficiente per alimentare tutti gli strumenti a bordo.
Juice ha superato la prova generale nella base europea di Kourou in Guyana francese. È pronta quindi per il lancio, che avverrà alle 14:15 del prossimo 13 aprile. Ci sarà solo un’opportunità di lancio al giorno, ma se necessario, ci sarà tempo per effettuare altri tentativi fino al 30 aprile. La missione utilizzerà dieci strumenti a bordo per ottenere una mappa degli oceani che si trovano sotto la superficie ghiacciata delle lune di Giove. Infatti, è possibile che i fondali oceanici siano in grado di ospitare forme di vita. La missione mira a scoprire le condizioni che rendono possibile la vita e rappresenta un importante passo avanti nella nostra comprensione del Sistema Solare.
Tre degli strumenti a bordo, che sono il radar Rime, la camera Janus e lo strumento 3Gm, sono stati sviluppati in Italia grazie ai finanziamenti dell’Agenzia Spaziale Italiana con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e delle università Sapienza, Roma Tre, di Trento e Parthenope di Napoli. Anche l’industria italiana, rappresentata da Leonardo e Thales Alenia Space, ha contribuito in modo significativo alla missione.
Il lancio, previsto per le 14:15 ora italiana, sarà trasmesso in diretta dall’ESA a paritre dalle 13:45 del 13 aprile 2023. Il webcast dell’ESA durerà circa 3 ore e 20 minuti e sarà seguito da una conferenza stampa di 45 minuti. Il programma di lancio prevede che Juice esegua fly-by su Venere, Terra e Luna, ma ciò è possibile solo se questi corpi celesti sono allineati correttamente, il che accade solo due volte all’anno, ad aprile e alla fine dell’estate. Il team dovrà quindi inserire il veicolo spaziale nella posizione esatta nello spazio durante la finestra di un secondo per eseguire correttamente i sorvoli.
Se la missione verrà posticipata, la missione potrà essere lanciata una volta al giorno per il resto del mese. Dopo il lancio, JUICE impiegherà 7 anni e mezzo per raggiungere Giove. In questo lasso temporale, i suoi strumenti verranno costantemente monitorati per assicurarne il corretto funzionamento. Una volta arrivata a destinazione, nel dicembre 2031, Juice sarà pronta per esplorare in profondità le lune galileiane di Giove.
Il team tecnico della missione Juice dovrà garantire diversi obiettivi dopo il decollo. Secondo il programma di lancio attuale, ci saranno tre eventi chiave dopo la separazione del veicolo spaziale dal lanciatore Ariane 5. In primo luogo, dopo meno di mezz’ora dal decollo, è prevista la sepazione del veicolo dallo stadio superiore del razzo Ariane 5, alle ore 14:42. Circa nove minuti dopo la separazione, Juice dovrebbe inviare il suo primo segnale, alle 14:51. Infine, alle 15:55, completerà il dispiegamento dei suoi pannelli solari. Questi pannelli sono essenziali per alimentare il veicolo spaziale con energia solare, dato che esso si troverà in un ambiente ostile lontano dal Sole. Per questo il sistema è dotato di dieci pannelli solari, cinque su ogni lato della navicella. Questi sono progettati per aprirsi a ventaglio una volta raggiunto lo spazio.
Durante i 17 giorni successivi al lancio, Juice attiverà i suoi strumenti, tra cui l’antenna a forma di piatto e il magnetometro. Questi strumenti serviranno per la raccolta dei dati sul campo magnetico di Giove e sulle tre lune galileiane che verranno studiate in dettaglio: Callisto, Europa e Ganimede. Successivamente, il team di esperti controllerà attentamente il funzionamento dei 10 strumenti di Juice per i successivi due mesi.
Credits copertina: ESA /ATG Medialab