Gli anelli di Urano sono stati fotografati per la prima volta dal telescopio spaziale James Webb della NASA. Questa straordinaria foto mostra il gigante di ghiaccio del Sistema Solare, insieme ad alcuni dei suoi anelli e delle sue lune. Attraverso la fotografia è possibile rilevare i dettagli di ben 11 dei 13 anelli principali finora noti.
Urano è il settimo pianeta del sistema solare e, insieme a Nettuno, è considerato un gigante di ghiaccio. Il pianeta è circondato da un sistema di anelli che, sebbene meno appariscenti di quelli di Saturno, sono comunque di grande interesse scientifico. Il sistema di anelli di Urano è composto da 13 anelli principali e un certo numero di anelli deboli, la cui origine è ancora oggetto di studio. Gli anelli di Urano stati scoperti nel 1977, durante un’eclissi del pianeta, quando le stelle furono occultate e si poté notare che la luce proveniente da Urano subiva delle variazioni cicliche. Questo suggerì la presenza di anelli attorno al pianeta.
Il sistema di anelli di Urano è diverso da quello degli altri pianeti giganti. Gli anelli sono molto sottili, con uno spessore che varia da pochi metri a qualche chilometro. La maggior parte di essi è composta da particelle di ghiaccio che misurano solo pochi centimetri di diametro. L’osservazione dei dettagli degli anelli di Urano è importante perché può fornire informazioni sulla formazione e l’evoluzione dei sistemi planetari, ma anche sulla distribuzione di materiale all’interno del nostro Sistema Solare.
Urano è un pianeta dalle caratteristiche uniche e perciò di grande interesse per gli studiosi. A differenza degli altri corpi celesti, il suo asse è quasi parallelo al piano dell’orbita, e ciò dà origine a stagioni estreme. I poli del pianeta sperimentano molti anni di luce solare costante seguiti da un uguale numero di anni di completa oscurità. Urano impiega 84 anni per orbitare attorno al Sole e attualmente si trova nella tarda primavera al Polo Nord. La sua particolare atmosfera azzurra è causata dalla presenza di metano.
Dopo decenni di attesa, gli appassionati di astronomia possono finalmente godere di un’immagine eccezionale del pianeta Urano, scattata dal potentissimo telescopio spaziale James Webb. La Near-Infrared Camera (NirCam) di Webb ha combinato i dati di due filtri a 1,4 e 3,0 micron per produrre un’immagine a infrarossi, in cui il blu e l’arancione rappresentano i rispettivi filtri.
Sono 11 gli anelli di Urano visibili nell’immagine. Nove di questi sono tra gli anelli principali del pianeta, mentre gli altri due sono anelli di polvere più deboli scoperti nel 1986 dalla sonda Voyager 2. Inoltre, grazie all’immagine del telescopio Webb è possibile osservare le 27 lune conosciute di Urano. Durante la sua visita, la sonda Voyager 2 raccolse una vasta quantità di dati scientifici, tra cui immagini ad alta risoluzione della superficie del pianeta Urano e delle sue lune, informazioni sulla sua atmosfera e sul suo campo magnetico. Tra le scoperte più significative della Voyager 2 su Urano, c’è quella della presenza di un anello di polvere intorno al pianeta.
Le immagini acquisite dalla sonda Voyager 2 hanno mostrato Urano come una sfera dai toni blu-verdi, priva di dettagli evidenti nell’intervallo di lunghezze d’onda visibili. Grazie alla maggiore sensibilità degli strumenti del telescopio Webb, ora siamo in grado di comprendere meglio la composizione del pianeta. In particolare, sulla parte destra del pianeta è presente un’area luminosa chiamata calotta polare, che rappresenta ancora un enigma per gli scienziati. Infatti, questa zona è visibile solo quando è illuminata dal Sole in estate e scompare completamente in autunno. Il telescopio Webb ha rivelato una tenue luminosità proveniente dal centro di questa area.
Inoltre, il telescopio Webb ha individuato alcune nubi ai margini della calotta polare, suggerendo la presenza di temporali nelle zone interne del pianeta. Alcuni degli anelli di Urano sono così luminosi da sembrare quasi fondersi, creando un anello gigante. Gli scienziati sono fiduciosi che in futuro il potente strumento possa rivelare anche i due anelli esterni più deboli, scoperti dal telescopio Hubble nel 2007.