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Spazio e videogioco, binomio intramontabile

spazio e videogioco

Galassie, pianeti sconosciuti e alieni: lo spazio e i suoi misteri hanno da sempre esercitato un’attrazione con pochi eguali nel mondo dell’intrattenimento. Potrebbero essere fatti esempi a bizzeffe, per esempio nel cinema: tematiche spaziali sono state esplorate nelle più diverse chiavi di lettura, dal comico/grottesco del Mars Attacks! di Tim Burton all’hero movie di Independence Day, fino all’horror fantascientifico della saga di Alien. Non mancano esempi nei fumetti, da Men in Black all’Eternauta dell’argentino Héctor Oesterheld fino alla Disney, che nel magazine PK lanciato nel 1996 pose l’alter ego supereroistico di Paperino, Paperinik, alle prese con alieni e tematiche fantascientifiche. Insomma, una vera e propria abbondanza di opere che, immancabilmente, ha avuto forti ripercussioni nel mondo del videogaming. Le tematiche legate allo spazio, d’altra parte, ben si adattano al videogioco come agli altri media più tradizionali: misteri, esplorazione e tecnologia futuristica sono elementi ben noti e sapientemente utilizzati dai più diversi generi videoludici che, non a caso, hanno ambientato tra spazio e alieni innumerevoli titoli appartenenti ai più diversi generi.

La nascita del rapporto tra spazio e videogioco

Un rapporto, quello tra spazio e videogioco, che parte da lontano: in effetti, fin dagli albori della storia videoludica. Ovviamente non si può evitare di considerare Space Invaders, classico cabinato considerabile uno shooter ante litteram. Sviluppato in Giappone nel 1978, il gameplay estremamente semplice è stato in grado di influenzare sia generazioni di videogiocatori che future tematiche videoludiche, prima fra tutte naturalmente il tema dell’invasione extraterrestre. Larga parte del successo è infatti dovuto proprio alla scelta di utilizzare come nemico delle navicelle aliene, da intercettare prima che giungessero all’estremità inferiore dello schermo e, di conseguenza, invadessero il mondo. Merita essere ricordato anche DOOM, titolo del 1993 in grado di caratterizzare lo shooter in prima persona al punto che, per diversi anni, qualsiasi FPS veniva considerato un suo erede, quando non un clone. Capostipite di una saga approdata anche al cinema, con opere non sempre all’altezza dell’originale, il protagonista è un marine spaziale alle prese con alieni e altre tematiche tipicamente fantascientifiche.

Alcuni esempi del legame tra spazio e videogioco

Un tema così iconico, in effetti, è autonomamente in grado di dare un carattere ben riconoscibile perfino in giochi che della semplicità fanno il loro punto forte. Spazio e alieni rappresentano infatti temi molto utilizzati anche in titoli votati al casual gaming come le slot machine: si può pensare a Stars Invaders o Space Miners, due titoli compresi nell’offerta di un operatore del settore come PokerStars Casino e che si distinguono appunto, come suggerito anche dal nome, per il tema utilizzato. Impossibile poi dimenticare Space Impact: chiunque abbia posseduto un Nokia durante gli anni 2000 non ha potuto fare a meno di conoscerlo, e ancora oggi ricorderà il gameplay a scorrimento orizzontale e le battaglie contro i boss alieni. Anche in questo caso, un perfetto esempio di casual game: intuitivo, accessibile e ideale per trascorrere qualche minuto di svago durante momenti non diversamente impegnati.

Probabilmente nulla, nell’approcciarsi allo spazio, esercita lo stesso fascino riconosciuto all’esplorazione e all’ignoto: due concetti che, nel videogaming, sono ampiamente protagonisti nel genere open world. Non poteva mancare dunque qualche interazione tra lo spazio e l’open world, e una di questi titoli merita menzione particolare: No Man’s Sky. Vittima di un lancio a dir poco burrascoso nel 2016, con problemi che avevano raffreddato gli entusiasmi per un progetto ambizioso, col passare del tempo e il costante supporto da parte dello sviluppatore si è finalmente approdati all’idea originale del titolo. Una mappa spaziale sconfinata, con numerosissimi pianeti generati proceduralmente e liberi di essere esplorati, nonché trasformati in nuovi punti di partenza per ulteriori esplorazioni.

Vale la pena ricordare Among Us, fenomeno cooperativo dove diversi giocatori sono chiamati a collaborare nella gestione di un’astronave: tra loro si nascondono degli impostori che, segretamente, hanno il compito di sabotare tale gestione. Si tratta di un titolo che si inserisce nel prolifico filone dei survival cooperativi, ma nel quale è estremamente significativa la scelta dell’ambientazione spaziale. Si può pensare anche a Kerbal Space Program, titolo del 2011 con un recente sequel e scopo del quale è costruire e gestire un’astronave: impresa tutt’altro che semplice, considerando che trovano applicazione aspetti estremamente realistici legati a fisica e astrofisica. Infine impossibile non citare Mass Effect, serie action RPG che, inaugurata nel 2007, è arrivata a contare spin off, fumetti, film d’animazione e romanzi: anche in questo caso, un’opera che ha scelto di puntare le sue fortune sullo spazio. E ancora: Deliver Us The Moon, Lifeless Planet, EVE Online, Homeworld, Space Engineers e tanti altri, troppi per essere elencati. Volendo citare un’altra eccellenza spaziale come Star Trek, che peraltro vanta a sua volta adattamenti videoludici, si può dire che anche nel videogaming lo spazio sia l’ultima frontiera.