Aviazione

Uccelli nel motore di un aereo a L’Avana, effettuato atterraggio di emergenza

Uno stormo di uccelli si è scontrato con un aereo che è stato costretto ad effettuare un atterraggio di emergenza. L’evento ha scatenato il panico durante il volo, ma per fortuna i passeggeri a bordo sono rimasti illesi. Il protagonista dell’incidente è un Boeing 737 della compagnia statunitense Southwest Airlines, che era partito domenica 5 marzo da L’Avana. Secondo quanto riportato dalle autorità cubane, ci sono stati problemi al motore dell’aereo in seguito allo scontro con lo stormo di uccelli.

Che cosa è successo

Il volo 3923 è partito domenica 5 marzo da L’Avana ed era diretto in Florida, all’aeroporto di Fort Lauderdale. Si tratta di un Boeing 737 della compagnia aerea Southwest Airlines. Poco dopo il decollo uno stormo di uccelli ha impattato contro l’aereo, causando problemi al motore. Lo scontro, secondo la ricostruzione, avrebbe interessato sia uno dei motori sia la parte anteriore dell’aereo. In seguito all’impatto si è diffusa una nuvola di fumo nella cabina, scatenando il panico tra i passeggeri. Sull’aereo viaggiavano 147 persone più sei membri dell’equipaggio. Per fortuna non si sono registrati né feriti né vittime. L’aereo è tornato all’aeroporto di L’Avana dove ha effettuato un atterraggio di emergenza. Le persone a bordo sono state poi evacuate attraverso gli scivoli a causa della presenza del fumo nella cabina.

Le conseguenze dell’incidente

Dopo aver effettuato il decollo, il velicolo ha investito uno stormo di uccelli, che sono finiti nel sistema di propulsione. Probabilmente, anche se non è stato ancora stato stabilito con certezza, in seguito all’impatto il motore dell’aereo ha preso fuoco. Questa potrebbe essere la causa della diffusione massiccia del fumo nella cabina. L’impatto e la diffusione del fumo hanno scatenato il panico tra i passeggeri, che in seguito hanno segnalato difficoltà respiratorie a causa del fumo presente. L’atterraggio è riuscito senza problemi e non ci sono stati danni né per i passeggeri né per l’equipaggio.

Panico a bordo: i video

Alcuni passeggeri a bordo hanno filmato l’incidente e i video rapidamente hanno fatto il giro del mondo grazie ai social network. Dai video è chiaramente visibile la nuvola di fumo nella cabina del velivolo che ha spaventato i passeggeri mentre l’aereo si preparava all’atterraggio di emergenza.

Non è il primo caso

Gli impatti con i volatili possono avvenire durante il decollo degli aerei. In diverse occasioni si sono registrati decessi in campo militare e civile proprio a causa dei danni prodotti dall’impatto dei velivoli con gli uccelli. Questo tipo di incidente è noto come bird strike. Uno dei casi più recenti è avvenuto proprio in Italia, nel maggio 2022. In quell’occasione un aereo decollato da Milano Linate e diretto a Palermo fu costretto a rientrare a causa del risucchio di un volatile all’interno del motore. Solo nel 2020 a Linate si sono registrati 14 impatti, di cui 12 con volatili e 2 con altra fauna, in particolare volpi e lepri. In generale quindi si può parlare anche di wildlife strike, anche se il bird strike è sicuramente il caso più comune. Il primo bird strike documentato risale al 1905. Con l’aumento del traffico aereo e di alcune popolazioni degli animali selvatici, questo tipo di incidente risulta essere in aumento. Negli USA gli impatti tra velicoli e fauna selvatica sono passati da 1.850 nel 1990 a 16.020 nel 2018. Secondo l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) in Italia i casi di wildlife strike sono passati da 348 nel 2002 a 1.084 nel 2014 fino a ai 2.095 nel 2019.

Rischi del bird strike

Nonostante siano progettati per resistere alla collisione con gli uccelli, l’impatto può causare dei danni all’aereo. In alcuni casi lo scontro può rendere l’aereo incapace di volare o costretto a volare in condizioni di emergenza. Il motivo sta nelle elevate velocità in gioco. Il rischio maggiore è negli aeroporti o nelle loro vicinanze, dove il volo avviene a bassa quota ed è più probabile che gli uccelli finiscano nel motore. Il 70% degli incidenti si verifica sotto i 200 piedi di quota e il 90% sotto i 2.000 piedi . Le fasi più critiche quindi sono quelle di atterraggio e decollo. Esistono strategie per ridurre il rischio, per esempio l’utilizzo di prodotti disinfestanti per ridurre il numero di insetti, fonte di cibo per gli uccelli. Altre misure possono essere le reti anti piccione per proteggere gli hangar o l’utilizzo di pistole a salve e sistemi come i cannoni a gas propano radiocomandati.

Immagine di copertina: FlightMode