La missione Artemis1 si è portata a compimento oggi, 11 dicembre, con lo splahdown nell’Oceano Pacifico a largo di Baja California (Messico). I sistemi hanno funzionato alla perfezione aprendo la strada alla prossima missione Artemis 2. La seconda missione sarà prevista per il 2024 e avrà a bordo astronauti!
In un primo tempo la NASA aveva pianificato di portare la nave a ovest di San Diego. A causa però di un fronte freddo, è stato deciso di spostare il sito di atterraggio a circa 560km, appena a sud dell’isola di Guadalupe. Dopo un’ultima manovra di correzione della traiettoria, la sonda Orion è tornata nell’atmosfera percepibile a un’altitudine di circa 122km.
Ad un’altitudine di circa 7km e una velocità di poco meno di 480km/h, piccoli paracadute drogue si sono schierati. Essi sono stati capaci di tirar fuori una copertura protettiva insieme a tre scivoli pilota. Alla fine i paracadute principali della capsula si sono spiegati a un’altitudine di circa 1500m , rallentando Orion a circa 28km/h per l’ammaraggio.
Orion ha dovuto orientarsi correttamente con i propri motori per permettere di avere lo scudo termico nella zona anteriore. In questo modo è stato possibile proteggere la parte meno resistente. Si è scelto di effettuare un rientro con un primo contatto degli strati più bassi dell’atmosfera dirigendo la capsula di nuovo verso lo Spazio per poi ridirigerla di nuovo verso l’atmosfera inferiore per l’ammaraggio. Questo permette di avere un rallentamento più graduale per l’equipaggio riducendo anche lo stress per l’hardware.
Con Orion tornato sano e salvo sulla Terra sarà possibile iniziare a vedere la prossima missione all’orizzonte che porterà un vero equipaggio sulla Luna per la prima volta come parte della prossima era di esplorazione. Questo darà inizio al percorso verso una cadenza regolare di missioni e una presenza umana sostenuta sulla Luna per la scoperta scientifica e per prepararci alle missioni umane su Marte.
Orion tornerà a terra dove i tecnici scaricheranno il veicolo spaziale e lo trasferiranno in camion a Kennedy. Le squadre apriranno il portello e scaricheranno diversi carichi utili. La capsula e il suo scudo termico saranno sottoposti a test e analisi nel corso di diversi mesi.
Con lo splashdown abbiamo operato con successo Orion nell’ambiente dello spazio profondo.La capsula Orion può resistere alle condizioni estreme del ritorno attraverso l’atmosfera terrestre. Artemis I è stato il primo test integrato dei sistemi di esplorazione dello spazio profondo della NASA. La navicella spaziale Orion, il razzo SLS e i sistemi di terra di supporto hanno dimostrato un grande sviluppo tecnologico e scientifico. Attraverso le missioni Artemis, la NASA farà atterrare la prima donna sulla superficie della Luna, aprendo la strada a una presenza lunare a lungo termine. Questo servirà anche da trampolino di lancio per gli astronauti sulla strada per Marte.