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Razzo cinese Long March 5B è rientrato in atmosfera in maniera incontrollata

Nessun allarmismo o imminente pericolo: il razzo cinese Long March 5B è caduto questa mattina verso le 11:00 ore italiane nell’Oceano Pacifico. Il problema, però, è che questo razzo non prevede un rientro controllato in atmosfera del suo primo stadio come accade per i rientri controllati operati dalle altre agenzie spaziali nel mondo. Com’è possibile? Esiste una falla nelle regolazioni internazionali che non prevede che la Cina rispetti tale obbligo. Il pericolo che i detriti derivanti dal rientro di un razzo di quelle dimensioni cadano sulla terraferma è molto basso, anche se, in realtà, la probabilità era aumentata di 10 volte quest’ultima volta.

Il rientro incontrollato del razzo cinese Long march

Credits: EUSST

Il primo stadio del vettore cinese Long March 5B, utilizzato per lanciare il modulo finale della stazione spaziale cinese, è rientrato in maniera incontrollata poche ore fa dopo che le chiusure precauzionali dello spazio aereo sono entrate in vigore nell’Europa meridionale. Infatti, l’ultima traiettoria vedeva un chiaro passaggio sopra la Spagna e il Portogallo ma anche sul sud Italia. Con questa missione, la Cina ha lanciato il terzo e ultimo modulo per la sua stazione spaziale Tiangong con il quarto razzo Long March 5B lo scorso 31 ottobre. Il modulo Mengtian ha attraccato con successo alla stazione 13 ore dopo.

Lo stadio del razzo Long March 5B avente una massa di circa 21 tonnellate è rientrato nell’Oceano Pacifico centro-meridionale, secondo quanto annunciato dall’U.S. Space Command, poco più di quattro giorni dopo il suo lancio. L’agenzia cinese ha fornito regolarmente i dati orbitali dello stadio senza però fornire delle traiettorie possibili le quali sono state elaborate dalle autorità statunitensi ed europee. Con due tweet di aggiornamento, l’U.S. Space Command ha informato che sono stati rilevati due detriti associati al rientro incontrollato del razzo cinese:

La #USSPACECOM conferma che il razzo Long March 5B #CZ5B della Repubblica Popolare Cinese è rientrato nell’atmosfera sopra l’Oceano Pacifico centro-meridionale alle 4:01 MDT/10:01 UTC del 4 novembre. Per i dettagli sul luogo dell’impatto del rientro incontrollato, vi rimandiamo ancora una volta alla #PRC.

USSPACECOM può confermare un secondo rientro atmosferico correlato al Long March 5B #CZ5B della #PRC mentre usciva dall’Area di Responsabilità della #USSPACECOM sulla regione dell’Oceano Pacifico nord-orientale alle 4:06 MDT/10:06 UTC del 4 novembre.

Progettare razzi che rientrino in modo incontrollato è molto pericoloso

Le grandi finestre di previsione per il rientro di un oggetto simile sono dovute alle sfide della modellazione, comprese variabili come le fluttuazioni atmosferiche dovute al vento solare che influenzano la velocità con cui l’orbita di un oggetto decade. Gli oggetti nell’orbita terrestre bassa viaggiano a quasi otto chilometri al secondo, il che significa che una deviazione anche di pochi minuti si traduce in un rientro a più di mille chilometri di distanza.

Un recente articolo di Nature Astronomy valuta che le pratiche attuali implicano una probabilità del 10% che i rientri incontrollati causino una o più vittime nell’arco di un decennio. Circa 50 oggetti con una massa superiore a una tonnellata rientrano nell’atmosfera casualmente ogni anno, secondo l’Aerospace Corporation.

I rientri di Long March 5B rappresentano quattro dei sei oggetti più grandi che abbiamo mai effettuato rientri incontrollati. I rientri dello Skylab statunitense nel 1979 e del Salyut 7 dell’Unione Sovietica nel 1991, rispettivamente di circa 77 e 40 tonnellate, sono gli unici eventi di massa superiore.

Il prossimo utilizzo programmato del Long March 5B da parte della Cina è il lancio dell’Osservatorio di Xuntian verso la fine del 2023 o 2024. Xuntian è un telescopio spaziale di classe Hubble che co-orbiterà con la stazione spaziale di Tiangong.

Immagine in evidenza: CNS/AFP/Getty Images

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Heidi Garcia