A fare l’annuncio è stato il presidente statunitense Joe Biden in presenza della vicepresidente Kamala Harris in una diretta avvenuta a mezzanotte e venti del 12 luglio ore italiane. La prima immagine a colori del telescopio spaziale James Webb è spettacolare: si vede chiaramente la lente gravitazionale. L’ammasso di galassie ingrandisce e distorce, creando le forme ad archi, la luce proveniente da galassie molto lontane: si parla di luce che ci raggiunge dopo tredici miliardi di anni. L’immagine mostra l’ammasso di galassie SMACS 0723 come appariva 4,6 miliardi di anni fa.
“È un giorno storico. Queste immagini ricordano al mondo che l’America può fare grandi cose”.
Joe Biden
Secondo la NASA questa prima immagine del Telescopio Spaziale James Webb è la più profonda e nitida immagine a infrarossi dell’universo lontano. Nota come “First Deep Field” di Webb, questa immagine dell’ammasso di galassie SMACS 0723 è ricca di dettagli. Migliaia di galassie, tra cui gli oggetti più deboli mai osservati nell’infrarosso, sono apparse per la prima volta alla vista di Webb.
Questa fetta del vasto universo copre una porzione di cielo grande all’incirca come un granello di sabbia tenuto a distanza da una persona a terra. La lente gravitazionale, prevista dalla relatività generale di Einstein, ci ha permesso di vedere, così, galassie lontane, irraggiungibili con altri metodi.
Questo quadrante dello spazio, ripreso dalla NIRCam (Near-Infrared Camera) di Webb, è un composito di immagini a diverse lunghezze d’onda, per un totale di 12,5 ore. In questo modo ha raggiunto profondità alle lunghezze d’onda dell’infrarosso superiori ai campi più profondi del telescopio spaziale Hubble, che richiedevano settimane.
L’evento di stanotte è stato solo un’anteprima di quello che sta raggiungendo il telescopio spaziale Webb. Oggi, alle 16:30 ore italiane verranno mostrate anche immagini della Nebulosa della Carena, della Nebulosa Southern Ring (Ngc 3132), del gruppo di galassie “Quintetto di Stephan” e dell’esopianeta Wasp-96, con anche il suo spettro.
Ci saranno anche delle iniziative in presenza dell’ESA che coinvolgono nell’annuncio la comunità astronomica europea. Secondo INAF, in Italia verranno svolti quattro eventi organizzati dal Dipartimento di fisica “Enrico Fermi” dell’Università di Pisa, dall’Inaf – Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio di Bologna e Sofos Aps, dal Planetario di Roma e dal Dipartimento di fisica, Sapienza Università di Roma insieme all’Inaf – Osservatorio astronomico di Roma.