Vega-C: si avvicina il volo inaugurale del nuovo lanciatore
7 luglio 2022: è questa la data scelta per la prima missione spaziale effettuata con il nuovo razzo Vega-C di ESA. Si tratta di un’evoluzione del precedente lanciatore europeo Vega: stavolta con un miglioramento delle prestazioni e diminuzione dei costi, per rispondere alle sempre più stringenti esigenze del panorama spaziale. Vediamo quali sono le innovazioni e i primi payload che saranno trasportati a bordo.
Vega-C: il nuovo vettore di lancio europeo pronto al lancio
Luglio 2022 dovrebbe rappresentare il mese inaugurale del nuovo lanciatore sviluppato da Avio: condizioni permettendo, il 7 Luglio il Vega-C dovrebbe accendere i suoi motori e compiere la sua prima missione. Il nuovo razzo rappresenta un miglioramento del precedente modello Vega utilizzato sin dal 2012. Ancora una volta sarà la base di Kourou in Guyana francese ad ospitare il lancio europeo.
Prima caratteristica differente rispetto al predecessore è la capacità di carico disponibile per il payload. Il Vega-C riesce a trasportare un peso maggiore rispetto alla prima generazione: da 1.5 t di Vega alle 2.2 t di Vega-C. L’altezza del nuovo vettore supera di 5 m quelle del predecessore per un totale di 34.8m. La configurazione a quattro stadi, invece, rimane coerente con quella di Vega: alcune modifiche sono state però necessarie.
- I stadio: P120 C, basato sul P80 di Vega non solo è più potente ma anche più versatile: potrà essere usato in coppia o doppia coppia come booster strap-on per l’Ariane 6.
- II stadio: Zefiro 40, anche questo migliorato nelle prestazioni.
- III stadio: Zefiro-9 rimane uguale a quello utilizzato per Vega.
- IV stadio: AVUM+, l’unico a propellente liquido, utile per trasportare i vari payload su più orbite in base alle rispettive missioni.
Pronti per la prima missione di Vega C
Protagonista della missione inaugurale di Vega-C è un satellite tutto italiano: LARES-2 (LAser RElativity Satellite 2). L’obiettivo del satellite è quello di compiere misure relativistiche grazie all’interazione tra satellite e raggi laser sparati dalle stazioni di Terra. Il fenomeno su cui si focalizzerà LARES-2 è il frame-dragging, “effetto di trascinamento”: i corpi rotanti, come la Terra, tenderebbero a distorcere lo spazio-tempo. Ciò dovrebbe avere degli effetti percettibili solo grazie alla tecnologia a bordo del satellite.
Ironia della sorte, il volo inaugurale di Vega nel 2012 trasportava il fratello di LARES (LARES-1 appunto). Completano infine la lista italiana dei payload altri 3 CubeSat: AstroBio per lo studio biomolecolare nello spazio, Greencube per la coltivazione di piante in microgravità e ALPHA per lo studio della magnetosfera. Infine Trisat-R (Slovenia), MTCube-2 (Francia) e Celesta (Francia) avranno il compito di studiare l’effetto delle radiazioni sui sistemi elettrici.
Non solo la nuova versione C: Vega arricchisce la “flotta”
Il 2026 dovrebbe vedere il primo volo di Vega-E (Evolution), ideato appositamente per lanciare in orbita satelliti leggeri. L’obiettivo è quello di abbattere i costi del lancio e mettere sul mercato un vettore più competitivo. Anche per questo motivo sono previsti solamente 3 stadi: i primi due identici alla versione C, mentre l’ultimo M10 sarà alimentato da ossigeno e metano. L’obiettivo è quindi variare propellenti per contenere le emissioni anche durante i lanci.
Infine è in fase di sviluppo il fratello minore della versione C: il Vega-C Light. In questa versione scompare il primo stadio P 120 C: infatti il focus mira a payload pesanti al massimo qualche centinaia di kilogrammi. Quindi uno nuova fase di sviluppo tecnologico per Avio accompagnerà le future missioni europee. Anche il futuro Space Rider avrà l’onore di salire a bordo del lanciatore Vega-C.