L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) offre una visione di quel che sarà l’Europa spaziale del futuro e dei vantaggi che i satelliti procurano all’uomo della strada. Inoltre, essa elabora le strategie necessarie a tradurre questa visione in realtà, grazie a progetti di cooperazione nel campo della scienza e della tecnologia spaziale. Lo sviluppo di lanciatori potenti e di nuovi veicoli spaziali è uno dei metodi operativi dell’ESA. Un altro metodo è l’interazione creativa con le agenzie spaziali nazionali e con le industrie aerospaziali dei suoi 15 Stati membri. E, nell’epoca in cui la corsa allo spazio della guerra fredda fra gli Stati Uniti e la Russia ha ceduto il passo alla cooperazione internazionale nello spazio, l’ESA parla e agisce in nome dell’Europa sulla scena mondiale.
I successi conseguiti dall’ESA nell’ultimo quarto di secolo hanno modificato il suo ruolo. Nel 1975, anno di creazione dell’Agenzia, l’Europa aveva un disperato bisogno di colmare il suo ritardo. Un primo tentativo di sviluppare un razzo per lanciare satelliti andò a monte. Gli scienziati europei avevano già un programma multinazionale interessante, ma dovevano generalmente rivolgersi agli Americani o ai Russi per lanciare i loro esperimenti spaziali o i loro piccoli satelliti.
Oggi le cose stanno in modo ben diverso! Con i programmi dell’Agenzia nel campo dei lanciatori, della scienza, delle telecomunicazioni, dell’osservazione della Terra e dei voli abitati l’Europa ha dimostrato la sua grande competenza. I progetti spaziali e le loro applicazioni sono diventati normali attività quotidiane per gli Stati membri dell’ESA. Le industrie spaziali europee impiegano già 40.000 persone direttamente e 250.000 indirettamente; cifre, queste, che non possono che aumentare.
L’ESA, pertanto, non è solo un’istituzione tecnica, ma fa parte integrante del tessuto economico e sociale dell’Europa e della sua cultura del sapere e del know-how. Per sostenere questo successo nel XXI° secolo, gli Stati membri contano sul fatto che l’ESA continui a proporre loro progetti spaziali, accuratamente elaborati per aiutarli a migliorare la competitività delle loro industrie. Inoltre, l’ESA coordina il profondo impegno di riflessione necessario per raccogliere le nuove sfide.
L’Agenzia Spaziale Europea ha iniziato le sue attività nel 1975. Inventata due anni prima, durante una riunione dei ministri di dieci paesi europei, per combinare gli obiettivi delle ex-organizzazioni europee ELDO (European Launcher Development Organisation) e ESRO (European Space Research Organisation), che datano ambedue dell’inizio degli anni ’60. L’ESA conta attualmente 15 Stati membri in Europa, più il Canada, che ha stretto un accordo di cooperazione con l’Agenzia per alcuni programmi.
Durante i suoi primi 25 anni di esistenza, l’ESA ha elevato l’Europa dal rango di attore minore a quello di protagonista di primo piano, che gode di un alto grado di autonomia nella maggior parte dei settori della tecnologia spaziale e di una capacità innovativa di statura mondiale. La svolta avvenne nel 1986, quando la sonda Giotto dell’ESA, fu lanciata da un missile europeo. Essa effettuò il più audace volo di avvicinamento alla cometa di Halley mai tentato da un’agenzia spaziale.
Fra le maggiori realizzazioni dell’ESA si annoverano: