Il presidente russo Vladimir Putin si è ritagliato nell’arco di poche settimane il ruolo di regista di una doppia crisi in Europa dell’Est, che ha per evidente obiettivo generare instabilità nell’Unione Europea. Le mosse contro Ucraina e Polonia sono maturate in rapida successione. E abbiamo assistito all’arrivo dei reparti militari russi ai confini con l’Ucraina: si tratta di almeno 90 mila uomini, con relativi mezzi blindati ed artiglieria, posizionati – secondo fonti di Kiev – sul lato opposto del confine oppure dentro i territori orientali occupati dal 2014 dai ribelli filorussi.
Il 41° corpo d’armata russa ha creato la propria base a Yelnya, 260 km a Nord del confine ucraino, ripetendo la situazione tattica che nel 2014 degenerò nell’annessione della Crimea e nel conflitto del Donbass che ha finora causato oltre 14 mila vittime. La conferma della presenza di truppe russe ammassate al confine ucraino è arrivata qualche giorno dopo grazie alle immagini satellitari.
L’azione militare e politica viene intrapresa qui sulla Terra, i satelliti in orbita possono vedere cosa succede dallo spazio. In recenti immagini catturate tra il 13 febbraio e il 22 febbraio, i satelliti gestiti da Maxar Technologies hanno osservato attività militari in Bielorussia, Crimea e Russia occidentale, che confinano con l’Ucraina. L’azienda è una società leader nella tecnologia spaziale e nell’intelligence. Per loro l’accesso allo spazio ha lo scopo di aiutare i governi e le imprese a risolvere i problemi sulla Terra e oltre.
Maxar osserva i molteplici nuovi schieramenti sul campo di equipaggiamenti corazzati e truppe a nord-ovest di Belgorod e vicino a Soloti e Valuyki, in Russia. Queste città si trovano entro 35 chilometri dal confine russo con l’Ucraina.
Questa nuova attività rappresenta un cambiamento nel modello degli schieramenti precedentemente osservati di gruppi da battaglia (carri armati, mezzi corazzati per il trasporto di personale, artiglieria e equipaggiamento di supporto). Fino a poco tempo, la maggior parte degli schieramenti era principalmente posizionata presso o vicino a presidi militari e aree di addestramento. Successivamente in tutta l’area sono visibili tracce di veicoli e alcuni convogli di equipaggiamento corazzato.
Maxar dichiara
Altre immagini catturate il 24 febbraio dai satelliti gestiti da Planet, una società con sede negli Stati Uniti che gestisce oltre 200 satelliti per l’osservazione della Terra, mostrano la base aerea di Mykolaiv e la base aerea di Chuhuiv, la quale si trova appena fuori dalla città di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina. Le foto mostrano la situazione differente della base aerea di Mykolaiv così com’era pochi giorni fa, il 21 febbraio, seguita da come appare dopo l’attacco.
L’immagine satellitare rivela un pennacchio scuro di fumo che fluttua verso l’alto dalla regione. Queste immagini catturate lo stesso giorno in cui i rapporti affermano che un attacco missilistico russo ha colpito la base.
Triste vedere gli eventi tragici e deterioranti in Ucraina. Abbiamo e continueremo a fornire immagini della regione ai nostri partner, alle organizzazioni di aiuto, soccorso e diritti umani e ai media per esporre la situazione mentre gli eventi si svolgono. I nostri pensieri sono con il popolo ucraino.
Planet ha rilasciato queste immagini pubblicamente insieme a una dichiarazione su Twitter sugli eventi che si svolgono in Ucraina
Le immagini satellitari sono uno strumento sempre più accessibile ai mezzi di informazione e consente all’opinione pubblica di seguire in diretta e da una prospettiva qualche anno fa impensabile l’andamento della crisi internazionale in corso. Ma in una crisi così fluida, anche le foto satellitari vecchie di un giorno potrebbero non cogliere i cambiamenti sul terreno.
Un esempio è il ponte tattico costruito sul Pripyat, un fiume chiave in Bielorussia, a meno di quattro miglia dal confine ucraino e poi rimosso. Un fatto confermato dalle immagini satellitari e fonti citate dalla Cnn. L’intelligence occidentale e i funzionari militari hanno seguito da vicino la costruzione del ponte come parte dell’infrastruttura di supporto che la Russia sta mettendo in atto prima di una potenziale invasione. Le immagini satellitari hanno mostrato l’aspetto del ponte e dopo due giorni dopo il ponte era già scomparso. Non è immediatamente chiaro perché fosse stato costruito o rimosso.