Polaris Dawn, il 14 febbraio 2022 l’annuncio della SpaceX

Il 14 febbraio il comandante miliardario della prima missione spaziale “interamente civile” ha presentato un nuovo piano di volo, sottoscrivendo tre lanci SpaceX. La missione Polaris Dawn è progettata per far avanzare rapidamente le capacità di volo spaziale umano, raccogliendo anche fondi economici per problemi più vicini a noi sulla Terra.

Equipaggio Polaris. Credit: SpaceX

Isaaccman, l’uomo di Polaris Dawn

Jared Isaacman è un 39enne fondatore di Shift4, una società di elaborazione dei pagamenti online, e comandante della missione Inspiration4 dell’anno scorso. Esso ha rivelato lunedì (14 febbraio) il suo “Programma Polaris”: un trio di voli spaziali commerciali. Il programma inizierà intorno a novembre di quest’anno e culminerà nel primo lancio con equipaggio della nuova astronave di SpaceX nei prossimi anni.

Il programma Polaris è il prossimo capitolo del nostro viaggio per rendere l’umanità una vera civiltà spaziale

Isaacman

Il primo lancio del programma, intitolato “Polaris Dawn”, lancerà Isaacman come comandante della missione, insieme a tre membri dell’equipaggio.

L’equipaggio sarà composto da:

  • Scott “Kidd” Poteet – un tenente colonnello in pensione della US Air Force che ha servito come direttore della missione per Inspiration4. Avrà il ruolo di pilota;
  • Sarah Gillis – sovrintende al programma di addestramento degli astronauti di SpaceX. Avrà il ruolo di specialista di missione;
  • Anna Menon – gestisce lo sviluppo delle operazioni dell’equipaggio di SpaceX e serve nel controllo della missione dell’azienda. Avrà il ruolo da medico.
Missione Polari. Credit: SpaceX

Il record da battere

L’equipaggio di Polaris Dawn supererà il recordo della missione Inspiration4. Nel settembre 2021, Isaacman e i suoi tre compagni di equipaggio di Inspiration4 (Sian Proctor, Hayley Arceneaux e Chris Sembroski) hanno trascorso tre giorni a bordo di una navicella spaziale Dragon in orbita terrestre. In questa missione hanno raggiungendo un’altitudine massima di 565 km: il quinto volo spaziale umano orbitale più alto nella storia.

Su Polaris Dawn, ci sforziamo di raggiungere l’orbita terrestre più alta mai volata.

Isaacman

Quel record è attualmente fissato a 1.373 km, come raggiunto dagli astronauti Gemini 11 della NASA, Charles “Pete” Conrad e Richard “Dick” Gordon, nel 1966. I membri dell’equipaggio dell’Apollo, inclusi Conrad e Gordon, in seguito volarono più lontano: nelle missioni sulla luna. Tutt’oggi il record Gemini 11 continua ad essere l’orbita terrestre più alta mai raggiunta dagli astronauti.

“In definitiva, dipenderà davvero dalle prestazioni del veicolo e da ciò che siamo in grado di ottenere garantendo al contempo di avere un percorso per tornare a casa in sicurezza”, ha affermato Gillis.

Alle sue massime altitudini, la missione Polaris Dawn attraverserà porzioni della fascia di radiazione di Van Allen. Queste fasce sono formate da strisce a forma di ciambella di particelle cariche ad alta energia intrappolate magneticamente che circondano la Terra. La missione quindi, fornirà all’equipaggio anche l’opportunità di raccogliere dati sugli effetti dell’esposizione alle radiazioni spaziali sulla salute umana.

Lanciatore SpaceX. Credit: SpaceX

Cosa si può sviluppare con Polaris Dawn?

Arrivati a circa 500 km sopra la Terra, almeno due dei membri dell’equipaggio di Polaris Dawn tenteranno la prima attività extraveicolare commerciale (EVA), o passeggiata spaziale. Dragon di SpaceX non include una camera di equilibrio, quindi l’intera cabina verrà depressurizzata prima dell’apertura del portello. Per l’EVA, l’equipaggio indosserà nuove tute spaziali progettate da SpaceX, aggiornate rispetto alle tute a pressione precedenti dell’azienda.

“Lo sviluppo di queste tute e l’esecuzione dell’EVA saranno passi importanti verso la progettazione scalabile di tute spaziali per future missioni di lunga durata”, ha affermato Isaacman.

Le nuove tute spaziali verranno studiate insieme alla rete satellitare Starlink di SpaceX. Gli esperti andranno a testare le comunicazioni basate su laser nello spazio, in modo da far avanzare le tecnologie necessarie per le future missioni sulla luna, su Marte e nello spazio profondo. Come la sua omonima Polaris, che è una costellazione di tre stelle più comunemente conosciuta come la “Stella del Nord”, il Programma Polaris cerca di essere una luce guida, aiutando l’umanità a navigare verso nuove destinazioni.

Starship. Credit: SpaceX

Dalla seconda missione in poi

La seconda missione Polaris sarà programmata in base a ciò che l’equipaggio e SpaceX apprenderanno durante la prima missione.
“Impareremo il più possibile dal lato delle cose del Programma Polaris. SpaceX imparerà moltissimo mentre preparano Starship per il suo primo volo spaziale umano e penso che lo combineremo per formare alla fine la seconda missione”, ha detto Isaacman.
Il terzo lancio sarà il primo volo spaziale umano della Starship di SpaceX. La data di tale missione è sconosciuta, ma arriverà dopo che il veicolo sarà stato testato su numerosi voli senza equipaggio.

La missione Inspiration4 attraverso concorsi, aste, vendite e donazioni ha raccolto un totale di 240 milioni di dollari per il St. Jude Children’s Research Hospital. Il programma Polaris invece, cerca anche di avvantaggiare i programmi dell’ospedale per migliorare i tassi di sopravvivenza globale per il cancro infantile.

Sono incredibilmente entusiasta del fatto che possiamo fare progressi significativi verso un mondo in cui tutti vogliamo vivere. Lavoriamo anche per affrontare le sfide e le difficoltà di oggi. Non deve essere l’uno o l’altro, ma in realtà possono essere entrambi”, ha detto Isaacman.

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Antonio Parlati