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Il James Webb Space Telescope è finalmente partito!

Finalmente, il 25 dicembre 2021, alle 07:20 EST (Eastern Standard Time, fuso della costa orientale degli Stati Uniti e del Canada che corrisponde alle 13:20 ora italiana, il telescopio James Webb Space più grande del mondo è partito.

Informazioni sul lancio

Il telescopio spaziale James Webb è stato lanciato su un razzo Ariane 5, lanciatore europeo. L’Ariane 5 è uno dei veicoli di lancio più affidabili al mondo, in grado di portare Webb nella sua orbita prefissata.

Il lancio avverrà dalla Guyana francese. James Webb sarà lanciato dal complesso di lancio ELA-3 di Arianespace presso lo spazioporto europeo situato vicino a Kourou, nella Guyana francese. Di solito si scelgono siti di lancio che si trovano vicino l’equatore poiché la rotazione della Terra può aiutare a dare una spinta aggiuntiva al nostro vettore (la superficie della Terra all’equatore si muove a 1670 km/h).

Affinché il telescopio si adatti all’alloggio del razzo, deve piegarsi.
Dopo il lancio, il telescopio si dispiegherà durante il suo viaggio di 30 giorni e milioni di chilometri verso il secondo punto di Lagrange (L2).

Sono passati circa 14 anni rispetto a quanto gli scienziati negli anni ’90 speravano che la missione, allora nota come Next Generation Space Telescope, sarebbe stata pronta per andare sulla rampa di lancio. La data di lancio della missione è scivolata ripetutamente e il costo di sviluppo è salito a quasi 10 miliardi di euro.

James Webb Telescope. Credit: NASA

Il James Webb Space Telescope è una macchina del tempo!

Il telescopio spaziale guarderà indietro di oltre 13,5 miliardi di anni per vedere la debole luce infrarossa delle prime galassie, rivelando un’era mai vista prima della storia cosmica che ha plasmato l’universo di oggi.

È praticamente una macchina del tempo cosmica, in grado di vedere le galassie e le stelle così com’erano appena 100 milioni di anni dopo il Big Bang.

Questo telescopio è così potente che se tu fossi un calabrone a 384.400 chilometri di distanza (che è la distanza tra la Terra e la luna) saremo in grado di vederti

John Mather, scienziato senior del progetto

Tutto ciò che c’è nell’universo da vedere va dalle galassie più lontane del cosmo, ai pianeti, alle lune, agli asteroidi e alle comete nel nostro sistema solare. Webb sarà in grado di osservare tutti quei dettagli non rilevati da nessun altro osservatorio spaziale.

Webb sarà in grado di vedere stelle e galassie 100 volte più deboli di quanto fosse possibile in precedenza.

Klaus Pontoppidanscienziato del progetto

Webb ci toglierà i paraocchi e ci mostrerà la formazione dell’universo: sviluppato nell’arco di un quarto di secolo il James Webb Space Telescope è il più grande osservatorio astronomico mai lanciato nello spazio.

James Webb Telescope. Credit: ESA

Come si dispiega dopo il lancio

Un array solare e un’antenna orientabile si apriranno, quindi un parasole dalle dimensioni di un campo da tennis si aprirà per iniziare a raffreddare gli strumenti scientifici e gli specchi. Questi arriveranno ad una temperatura operativa di -233 gradi Celsius, appena 40 gradi Kelvin sopra lo zero assoluto.

Due ali articolate, ciascuna con tre dei 18 segmenti dello specchio, oscilleranno in posizione, consentendo allo specchio primario di raggiungere la sua forma finale. Lo specchio secondario si dispiegherà, allineandosi per far rimbalzare la luce raccolta dallo specchio primario direttamente nel modulo strumenti di Webb, che ospita una suite di sofisticati rilevatori a infrarossi.

James Webb Telescope. Credit: ESA

Come è fatto il James Webb

Il suo specchio primario è composto da 18 segmenti esagonali, ciascuno realizzato in berillio, rivestito con un sottile strato d’oro e lucidato secondo rigorosi standard di pulizia.

All’interno del telescopio sono sepolti quattro strumenti a infrarossi, ciascuno messo a punto per un lavoro specifico. Insieme, gli strumenti daranno agli astronomi il telescopio più potente della storia.

L’osservatorio ha seguito un viaggio tortuoso fino al lancio. Gli specchi sono stati fabbricati, lucidati e testati in Ohio, Alabama, California e Colorado presso l’appaltatore Ball Aerospace, quindi trasportati al Goddard Space Flight Center della NASA nel Maryland per l’assemblaggio.

I quattro strumenti scientifici di Webb sono stati consegnati a Goddard dal Regno Unito, dalla Germania, dalla California e dal Canada. Gli ingegneri di Goddard hanno assemblato gli strumenti nel modulo scientifico di Webb e hanno iniziato a mettere insieme il telescopio nel 2013.

Infine, in ottobre, Webb si è recato nella Guyana francese su una nave da trasporto francese per iniziare i preparativi finali per il decollo. Una volta lì, Webb è stato alimentato con propellente per razzi e issato in cima al suo razzo Ariane 5.

James Webb Telescope. Credit: ESA

Il telescopio più potente mai costruito

L’osservatorio spaziale prende il nome da James Webb, l’amministratore della NASA che ha aiutato l’agenzia spaziale per sette anni negli anni ’60. Il suo mandato fu un periodo cruciale per la NASA, durante il quale i primi americani si lanciarono nello spazio e maturarono i piani per il programma Apollo, che culminò con i primi passi di Neil Armstrong sulla luna nel 1969, meno di un anno dopo che Webb ha lasciato il lavoro.

Entro un mese, James Webb Space arriverà in orbita attorno al punto di Lagrange L2, una posizione gravitazionalmente stabile a quasi 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Le squadre di terra che gestiscono Webb, utilizzando il controllo remoto, trascorreranno i prossimi cinque mesi ad allineare perfettamente gli specchi, mettendo a fuoco il telescopio mentre si stabilizza alla sua temperatura operativa finale.

Tra sei mesi, Webb pubblicherà le sue prime immagini scientifiche.

Il telescopio spaziale scruterà attraverso nuvole di polvere per studiare le regioni di formazione stellare (opache ai telescopi come Hubble, che vedono nella parte visibile dello spettro luminoso). Il potere di raccolta della luce di Webb consentirà inoltre agli scienziati di misurare la composizione chimica delle atmosfere sui pianeti intorno ad altre stelle, rivelando per la prima volta quali mondi extraterrestri potrebbero essere adatti alla presenza di vita.

Infine, il telescopio spaziale James Webb scruterà l’universo alla ricerca della prima luce dopo il Big Bang, circa 13,8 miliardi di anni fa.

James Webb Telescope. Credit: Northrop Grumman
Published by
Antonio Parlati