Crew Dragon 3 è la terza missione commerciale della navicella Crew Dragon, ma la quarta spedizione aderente al programma CCP (Commercial Crew Program). Questo programma ha permesso all’America di riacquistare la sua autonomia. Dal ritiro dello Space Shuttle nel 2011 e fino alla prima missione del programma CCP nel 2020 la Nasa si è appoggiata alla capsula russa Soyuz per trasportare i suoi astronauti in orbita.
Alle 3:03 (ora italiana) di ieri mattina la Crew Dragon 3 ha lasciato il sito di lancio, Cape Carneval, in Florida. L’equipaggio a bordo è così composto:
La capsula Crew Dragon 3, rinominata Endurance, in onore dei team della SpaceX e della Nasa che hanno realizzato il vettore spaziale e istruito gli astronauti che lo abiteranno. Gli stessi lavoratori che hanno vissuto il periodo pandemico, uscendone vincitori. Il nome fa anche riferimento alle esplorazioni antartiche. Le capsule Crew Dragon sono tutte state rinominate: la prima Endeavour e la seconda Resilience. La missione durerà 180 giorni, secondo le previsioni e il rientro della crew sarà previsto verso la fine di Aprile 2022. La capsula verrà fatta ammarare nell’Oceano Atlantico, seguendo le orme della Soyuz.
Il vettore privato realizzato dalle industrie del multimiliardario Elon Musk. L’accordo venne firmato dopo la dismissione del programma dello Space Shuttle e mandata in orbita soltanto ora. La navicella entrata nella storia, bianca, alta 6 metri e pesante 9,5 tonnellate. Il suo design prevede dei finestrini panoramici perchè presto avrà a bordo anche i turisti più facoltosi. Lo scopo della missione riguarderà principalmente la costruzione di fibre ottiche in microgravità ed esperimenti legati alla crescita delle piante nello spazio. Agli astronauti della crew non mancheranno passeggiate spaziali, con lo scopo di migliorare e rifinire il lavoro sui pannelli solari della stessa.
Il lancio della terza spedizione della SpaceX ha subito diversi ritardi. Inizialmente era stato programmato il 31 ottobre 2021, ma causa condizioni meteo avverse sull’Oceano Atlantico, venne rimandata al 3 novembre 2021. Sfortunatamente questa data non fu la definitiva, ma subì ulteriori ritardi. Questa volta la causa riguarda problemi di salute di un membro dell’equipaggio, non correlati al Covid 19. I funzionari della Nasa non hanno descritto il tipo di problema medico subito, ne il soggetto interessato per una questione di privacy. Si sono difesi affermando che il tutto è previsto nella routine di lancio di ogni spedizione. Hanno rassicurando il pubblico sul fatto che sia la capsula Crew Dragon che il lanciatore Falcon 9 sono in ottime condizioni e pronti al lancio. Finalmente la data ufficiale del lancio,11 novembre 2021, pochi giorni dopo l’atterraggio della Crew Dragon-2 avvenuto 2 giorni prima.
Il lanciatore incaricato a portare in orbita la terza capsula commerciate è il Falcon 9, alto 70 m con un diametro di 3.66 m. Si tratta di un lanciatore due stadi parzialmente riutilizzabile e potenziato della presenza dei motori Merlin della SpaceX, con propellenti RP-1 e LOX. La differenza sostanziale dalle versioni precedenti riguarda la riutilizzabilità dei booster. Essi infatti, hanno il compito di produrre una grande spinta iniziale e permettere alle innumerevoli tonnellate di massa di staccarsi dalla piattaforma di lancio. Dopo qualche secondo i booster vengono sganciati dal resto del vettore e fatti ammarare, per essere successivamente recuperati e riutilizzati. Il numero di riutilizzi va dalle dieci al centinaio di volte e rappresenta un vantaggio dal punto di vista economico.
Con questa spedizione, l’America ed in particolare Cape Canaveral torna ad essere l’ombellico del cosmo. Essi infatti non dipenderanno più ne dalle basi di lancio del Kazakhstan ne dalle ristrette dimensioni delle Soyuz. Ritorna protagonista la cara vecchia rampa 39 A, base di lancio di missioni spaziali che hanno scritto la storia dello spazio.
L’inizio di una nuova era spaziale: sarà americana la prima donna sulla Luna e saranno gli Usa i primi su Marte.
Ha affermato il presidente degli USA
Anche il presidente dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), Giorgio Saccoccia ha affermato che questo è l’inizio di una nuova era per i voli spaziali/commerciali. Il contributo dell’Italia in questo caso appartiene alla stazione di Broglio Space Center di Malindi, in Kenya. La stazione di tracking ha seguito la Crew Dragon durante tutto il volo. Conclude ringraziando l’ASI e complimentandosi con la Nasa per il traguardo raggiunto.