Nella regione a sud-est dell’Inghilterra c’è stato il ritrovamento di resti particolari risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. In particolare, sono stati riportati alla luce delle parti di un missile V2 utilizzato dalla Germania nazista durante il conflitto mondiale. Il rocket era stato lanciato inizialmente verso Londra, per poi impattare ed esplodere nella zona a sud-est della nazione.
La scoperta è avvenuta ad opera di due archeologi, si tratta dei fratelli Colin e Sean Welch. I fratelli si occupano da più di 10 anni della ricerca e dello studio di antichi reperti di guerra. In questo caso, si è trattato del sesto ritrovamento riguardante oggetti del famoso razzo V2 Aggregat-4 (nato dai progetti e dai test dei vari Robert Goddard e Wernher von Braun), all’epoca lanciato contro la capitale britannica.
Oltre alla ricerca dei detriti appartenenti al missile V2, i due fratelli hanno investigato anche i siti di impatto di dozzine di bombe V1. Si tratta dell’arma da guerra che ha preceduto Aggregat-4, precursore dei missili più moderni, che veniva utilizzata mediante lancio da catapulta tra il 1944 e il 1945 in Francia.
Durante l’ultima attività di ricerca gli archeologi hanno scavato le terre vicine a Platt, un villaggio nei pressi di Maidstone nella contea del Kent, nel sud-est dell’Inghilterra. Qui i ricercatori hanno trovato più di 800 kilogrammi di detriti metallici. Molto probabilmente si tratta di vecchi componenti della camera di combustione del razzo, ridotti in piccoli frammenti dopo l’esplosione avvenuta nella notte del Febbraio 1945. A quell’epoca il razzo colpì un frutteto, fortunatamente senza causare alcun ferito e generando una forte esplosione con annesso cratere. Oggi, invece, il cratere era stato temporaneamente ricoperto con della terra, e la zona faceva ormai parte di un terreno di una fattoria.
Le ricerche archeologiche hanno tenuto i ricercatori a lavoro per quattro giorni. Queste sono avvenute a fine Settembre e hanno coinvolto anche scavatori meccanici. Per localizzare presamente i pezzi del razzo, il team ha usato anche dei metal detectors, strumenti fondamentali per scovare i detriti che si trovavano a più di 4 metri in profondità. Su alcune parti metalliche ritrovate sono ancora riconoscibili delle sigle che si riferiscono alla produzione del componente. Tra queste abbiamo il codice della lega metallica della parte, e un codice di tre lettere che si riferisce alla fabbrica di produzione nella corrispondente regione d’Europa occupata dai nazisti.
Le bombe V1 e i missili V2 venivano così chiamati, armi della meraviglia, o meglio ancora armi della vendetta. Il primo epiteto nacque dal fatto che i nazisti ponevano le loro speranze in queste nuove tecnologie per poter ribaltare l’esito della guerra. Il secondo appellativo è stato invece spiegato da una ricostruzione storica dello Smithsonian Institute’s Air and Space Museum. In particolare, la vendetta si riferirebbe al contrattacco effettuato in seguito ai bombardamenti subiti dalle città tedesche nel 1943. Lo stesso Adolf Hitler avrebbe ordinato l’attacco di Londra prima con la V1 (13 giugno 1944) e poi con la V2 (7 settembre 1944).
Peraltro, sebbene i missili V2 fossero più costosi e avanzati tecnologicamente, le bombe V1 sono risultate più efficaci e quindi più distruttive. Infatti, i missili Aggregat-4 volavano a velocità superiore ed erano difficilmente rilevabili, tuttavia tendevano a esplodere solo dopo l’impatto, ovvero quando si trovavano un paio di metri sottoterra. Invece, le bombe V1 volavano alla velocità di un caccia di quei tempi ed erano molto rumorose, ciò nonostante le loro esplosioni generarono molte più vittime.