Giudizio ingeneroso da parte del segretario generale delle nazioni unite (ONU) Antonio Guterres nei confronti del turismo nello spazio, definendolo come uno dei motivi di sfiducia da parte della popolazione mondiale nei confronti di governi e istituzioni.
Lo scorso 21 Settembre si è svolta l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e il segretario generale Antonio Guterres ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti sul turismo spaziale e in particolare sulle follie che i milionari fanno per andare in orbita.
Le parole del segretario non sono state affatto morbide:
Allo stesso tempo, (insieme a covid e crisi climatica) un’altra malattia si sta diffondendo nel mondo oggi: la malattia della diffidenza(…). Questa si genera quando le persone vedono i miliardari fare gite di piacere nello spazio mentre milioni di persone muoiono di fame sulla Terra
Per Guterres queste “gite di piacere” concorrono insieme alla corruzione e a una mancanza di libertà alla “malattia della diffidenza” che il mondo sta affrontando.
Una dichiarazione senza dubbio molto forte alla quale poi Guterres ha seguito specificando come questo tipo di notizie fanno sì che le persone “perdano fiducia non solo nei loro governi ed istituzioni ma anche nei valori che hanno animato il lavoro delle Nazioni Unite”.
Senza dubbio il segretario non ha usato mezzi termini. Il riferimento alle recenti “imprese” di Jeff Bezos e Richard Brenson è quantomeno esplicito.
A coloro che conoscono il mondo dell’esplorazione spaziale, queste parole suonano quantomeno fuori luogo e alquanto demagogiche. È noto a qualunque appassionato come il settore spaziale stia affrontando un periodo di cambiamento in cui molte aziende private si stanno affacciando alla corsa allo spazio.
In questo contesto, “i viaggi di piacere” di cui parla Guterres assumono un senso preciso. Permettono all’industria aerospaziale di ottenere l’attenzione mediatica che merita, mostrano come in un futuro non troppo lontano lo spazio potrà essere per tutti (come dimostrato anche dalla missione Inspiration4) e attirano investimenti che possono aiutare un settore molto prezioso e strategico per il futuro del pianeta e delle economie.
D’altra parte, il discorso di più di 20 minuti del segretario generale non si è limitato a questa uscita controversa. Sono state spese molte belle parole per denunciare i problemi del pianeta e porre l’accento sulle tante ingiustizie sociali che lo affliggono. In un contesto in cui le disparità tra la parte più ricca e quella più povera del pianeta non sono mai state così ampie è facile che i viaggi di Bezos e Branson vengano visti come emblemi della cattiva distribuzione della ricchezza sul pianeta, specialmente da chi non ha molta dimistichezza con le dinamiche dell’industria spaziale e non è al corrente delle ricadute benefiche che questa ha su alcuni aspetti della nostra vita.
La stessa crisi climatica, sulla quale il segretario si è lungamente espresso, è fronteggiata attraverso strumenti di studio del clima e delle temperature posti in orbita. Fronteggiare le conseguenze del surriscaldamento globale ha ricadute anche economiche e aiuta a combattere le ulteriori ingiustizie sociali che affliggerebbero le parti di pianeta più colpite (che spesso sono anche quelle già più povere).
Quindi l’uscita del segretario ONU Guterres contro il turismo nello spazio, seppur mossa dalla volontà di criticare alcuni degli aspetti della nostra società che generano maggiore malcontento, è stata forse un po’ frettolosa e di corte vedute? Non sta a chi scrive deciderlo, di sicuro non sarà questa uscita a fermare il progresso dell’industria spaziale e le ricadute benefiche che il suo sviluppo hanno su economia, società e ambiente.