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Firefly spiega i motivi dell’esplosione del primo lancio del razzo Alpha

Dopo l’esplosione del razzo Alpha di Firefly, avvenuta durante il lancio inaugurale dello scorso 2 Settembre, si attendevano i dati e i comunicati da parte dell’azienda che non si sono fatti attendere.

Il lancio e l’esplosione di Alpha

Il razzo è decollato dallo Space Launch Complex 2 della Vandenberg Space Force Base, in California alle 21.59 locali (le 4 del mattino del 3 Settembre qui in italia).

Dopo soli 2 minuti e mezzo dal decollo, il razzo ha cominciato a precipitare ed infine è esploso nei cieli della California. Ancora ignara delle motivazioni del problema, Firefly ha rilasciato un cominicato:

Dal momento che è troppo presto per giungere a conclusioni e determinare la causa del problema, lavoreremo alle indagini diligentemente, in partnership con la FAA e col la Vandenberg Space Force Base. Se da un lato non abbiamo completato tutti gli obbiettivi della missione, ne abbiamo raggiunti una parte: avvenuta accensione del primo stadio, decollo dal pad, progressione verso velocità supersoniche, inoltre abbiamo raccolto un buon numero di dati di volo

L’esplosione del razzo FireFly Alpha

La missione trasportava alcuni Cubesat da inviare in orbita. Ovviamente tutto il carico è andato distrutto nell’esplosione. Alcuni detriti hanno raggiunto il suolo nella cittadina di Orcutt, California. Sia l’azienda che la Space Force riportano che non sono stati registrati incidenti di nessun tipo, nè feriti.

Le cause di malfunzionamento del razzo ed esplosione di Alpha

Lo scorso 5 Settembre, Firefly ha pubblicato un video che mostra tutti gli istanti dal decollo all’esplosione, nella descrizione ha spiegato le probabili cause dell’incidente.

NB: Il video che segue è molto rumoroso negli istanti iniziali, consigliamo di abbassare il volume del dispositivo da cui lo guardate, specialmente se con cuffie o auricolari

Dalla descrizione si legge che, dopo che nelle primissime fasi del decollo è proceduto tutto nominalmente, al secondo 15 uno dei quattro motori Reaver che spingono il razzo (il numero 2 in particolare) si è spento.

Nonostante questo inconveniente, come si evince anche dal video, il razzo ha proseguito la propria ascesa per 145 secondi senza grossi problemi di stabilità (la fase di funzionamento del primo stadio dura 165 secondi per questo razzo).

La mancanza di potenza, però, ha rallentato l’ascesa del razzo. Inoltre l’assenza di un motore ha determinato una certa difficoltà da parte dei sistemi di controllo nel mantenere l’assetto corretto. Finchè la velocità è rimasta entro regimi subsonici, i tre motori funzionanti hanno consentito l’ascesa. Quando si è raggiunto il transonico e poi il supersonico, i motori rimasti non sono più stati in grado di mantenere l’assetto del razzo.

Infine, quando il razzo ha cominciato a precipitare, è esploso. L’esplosione di Alpha non è stata spontanea, ma è stata indotta dal Flight Terminator System (FTS) al fine di evitare che il razzo precipitasse al suolo. Questi tipi di sistemi sono previsti su qualunque tipo di razzo, per evitare che parabole incontrollate possano costituire un pericolo per persone o cose.

In conclusione, Firefly ha annunciato che ci saranno ulteriori accertamenti per verificare le cause che hanno portato allo spegnimento del motore numero 2.