Il primo satellite locale della West Australia lanciato in orbita. È storia!
Conosciuta per essere la terra dei canguri, negli ultimi anni, anche l’Australia si sta facendo notare nel mondo dell’aerospazio. Infatti, proprio lo scorso 29 agosto un piccolo gruppo di ricercatori di Perth ha fatto la storia dello Stato con il primo satellite locale della West Australia (WA) lanciato in orbita. Binar-1 è il nome di questo piccolo satellite che segna un traguardo notevole per l’Australia Occidentale: un satellite piccolo ma dalle grandi potenzialità. Lo scopo di questo programma è costruire piccoli veicoli spaziali per accrescere le nostre conoscenze sul sistema solare e per essere d’aiuto a missioni più importanti. Binar-1, infatti, è solo il primo di una serie di satellite che potrebbero anche essere utile alla NASA per ritornare sulla Luna.
Binar-1: il primo satellite della West Australia
Sono le 15:10 (orario dell’Australia Occidentale) del 29 agosto 2021 e i motori della Crew Dragon CRS-23 della SpaceX si accendono. Dal Kennedy Space Centre in Florida, inizia il viaggio del Binar-1 mentre, centinaia di persone riunite in piazza Yagan assistono all’evento. Tra loro anche i membri del team che, con un occhio agli schermi e l’altro al cielo, guardano il loro satellite andare nello spazio. È fatta, è storia: Binar-1 è il primo satellite locale della West Australia lanciato in orbita. Ora, questo piccolo satellite poco più grande di un panino col vegemite (una crema tipica australiana) è diretto sulla ISS e sarà poi rilasciato in orbita bassa terrestre. Qui, rimarrà per circa 18 mesi scattando foto alla WA e alle stelle con le sue due macchine fotografiche.
Binar-1 competitivo sul mercato
Il programma spaziale Binar, che ha portato il primo satellite della West Australia in orbita, nasce allo Space Science and Technology Center della Curtin University. Il punto di forza di questi satelliti sta nel bus integrato che raggruppa i sottosistemi su un’unica scheda elettronica lasciando maggior spazio al payload. Così, l’intero bus, costruito su un singolo circuito stampato a 8 strati, occupa un volume di soli 0.25 U. L’integrazione di questi sottosistemi, oltre a ridurre volumi e pesi, permette di risparmiare anche in tempo e denaro. Con questa soluzione, infatti, il team della WA riesce a gestire una flotta di satelliti allo stesso prezzo di un singolo veicolo spaziale di altri fornitori.
Le innovazioni del primo satellite della West Australia
La principale innovazione di Binar-1, il primo satellite della West Australia, consiste nell’integrazione di tutti i sottosistemi su un unico circuito stampato PCB. Ecco, quali sono questi sottosistemi e le loro specifiche:
- microprocessori ARM primari e ridondanti del computer di volo
- una memoria eMMC da 32 GB per immagazzinare i dati raccolti e per i dati di comunicazione
- un sistema di alimentazione elettrica con 50 Whr di accumulo di energia e sistemi di sicurezza vari
- un GPS
- un sistema di determinazione dell’assetto che conta accelerometro, giroscopio e magnetometro
- un Magnetorquer per il controllo dell’assetto
Condensare tutto questo in una sola scheda deve essere stata una bella sfida per il team. Ma, altri sviluppi sono in programma. Infatti, nel prossimo bus sarà presente anche un ricetrasmettitore di comunicazione che consentirà la gestione intelligente dello spettro.
I satelliti Binar: dalla West Australia alla Luna
Per quanto Binar-1 sia piccolo, questi è in grado di alimentare e controllare un veicolo spaziale più grande. Immaginate, dunque, le potenzialità di un satellite simile ma sei volte più grande. Questo, infatti, è solo il primo satellite della West Australia di una lunga serie. I ricercatori australiani stanno già lavorando su altri due satelliti che potranno essere d’aiuto alla NASA per tornare sulla Luna. Questi fanno parte dell’iniziativa Moon to Mars del governo australiano e, nell’ambito della missione Binar Prospector, saranno inviati in orbita lunare. Lì dovranno avviare delle osservazioni e scansioni ravvicinate della Luna. Il lancio è previsto per il 2025. Ovviamente, questo segnerebbe un importante traguardo per l’Australia che, sviluppando una tecnologia completamente propria, smetterebbe di affidarsi a costosi componenti importati. “Il che significa che l’industria spaziale australiana può stare in piedi da sola mentre raggiunge il cielo.” (Ben Hartig, ricercatore e studente PhD).