Astronomia

Osservati lampi di luce emessi dal lato nascosto di un buco nero

I buchi neri sono da sempre al centro dell’attenzione per gli astronomi e per gli scienziati. Infatti, sono corpi celesti molto particolari, il cui studio è tutt’altro che semplice. Negli ultimi anni sono state fatte numerose scoperte e passi avanti nello studio dei buchi neri. Il primo traguardo è stato raggiunto nell’aprile del 2019, quando l’Event Horizon Telescope ha catturato la prima immagine di un buco nero. In seguito sono state fatte altre scoperte importanti che, di volta in volta, sono andate a confermare la teoria della relatività di Einstein. L’ultima risale a pochi giorni fa e riguarda la luce emessa dal lato nascosto di un buco nero.

Il buco nero che emette luce dal suo lato nascosto

Il buco nero preso in considerazione dagli astronomi è un buco nero supermassiccio che si trova nel cuore di I Zwicky 1. Quest’ultima è una galassia che si trova a ben 876 milioni di anni luce di distanza dal nostro pianeta e il suo nucleo è attivo.

Credits: ESA

Il team di astronomi che si è occupato di questo studio ha osservato attentamente il disco di accrescimento del buco nero e ha notato una particolare emissione di raggi X. I fotoni X provenienti da tutte le regioni del disco di accrescimento creavano un riverbero che è stato visualizzato come un lampo di luce. La particolarità di questo evento sta nel fatto che anche la zona nascosta del buco nero, cioè quella “alle sue spalle”, ha permesso di osservare l’emissione di lampi di luce. In questo modo ora è possibile studiare i fenomeni legati alle emissioni di fotoni e di raggi X anche per il lato nascosto dei buchi neri.

Credits: NASA/INAF

I lampi di luce emessi sotto forma di raggi X sono stati osservati e rilevati dalle missioni Xmm Newton dell’ESA e Nustar della NASA. In seguito, grazie all’utilizzo di un modello teorico, gli astronomi hanno potuto dedurre che i lampi di luce visualizzati erano dati dai fotoni. È un fenomeno molto strano, dal momento che sappiamo che un buco nero non permette nemmeno alla luce di sfuggire. Tuttavia, questo fenomeno ha una spiegazione. Un buco nero, infatti, ha un campo gravitazionale così intenso da poter deformare lo spazio e permettere alle sonde di osservare il fenomeno di emissione di lampi di luce.

L’importanza della scoperta

Lo studio riguardante l’emissione di lampi di luce da un buco nero è stato condotto da un team dell’Università di Stanford. Alla guida del gruppo c’è Dan Wilkins e i risultati finali ottenuti sono stati pubblicati in un articolo sulla rivista Nature. L’importanza di questa scoperta è legata al fatto che per la prima volta è stato osservato anche il lato nascosto di un buco nero. Infatti, grazie al suo campo gravitazionale, il buco nero è stato in grado di deformare lo spazio circostante. In questo modo gli astronomi hanno potuto osservare il riverbero dei fotoni X come dei lampi di luce.

Credits: NASA/INAF

Anche questa volta la scoperta è in accordo con la teoria della relatività generale di Einstein, che spiega in che modo la gravità piega la luce intorno ai buchi neri. Inoltre, queste osservazioni potranno essere utili ad altre missioni per analizzare le componenti più calde ed energetiche dell’universo.