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Storico successo per il volo di Jeff Bezos nello spazio con Blue Origin

Jeff Bezos

Completata con successo la missione NS-16 in cui Jeff Bezos, fondatore di Amazon e Blue Origin, ha volato nello spazio per la prima volta con il veicolo costruito dalla propria azienda. La missione ha segnato il primo volo con equipaggio umano del veicolo New Shepard. Inoltre, Jeff Bezos è diventato il primo imprenditore a volare oltre la linea di Karman – inizio formale dello spazio situato ad un’altitudine di 100 km- con la propria compagnia. Oltre a Jeff Bezos, anche il fratello Mark, Wally Funk e Oliver Daemen hanno partecipato al successo diventando i primi turisti spaziali a volare con Blue Origin.

Proprio nel giorno del 52esimo anniversario dell’ Apollo 11, Bezos ha riscritto la storia coinvolgendoci tutti in un’impresa destinata ad essere ricordata. Con i voli della Virgin Galactic e della Blue Origin, il turismo spaziale è oggi una solida realtà.

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Jeff Bezos appena dopo l’atterraggio. Credits: Blue Origin

Pochi giorni dopo il volo di Richard Branson con la Virgin Galactic, Jeff Bezos ha effettuato con successo il primo volo con la propria compagnia. Al contrario del volo di Branson, quello di Bezos ha sorpassato i 100 km di altitudine. Questo importante limite (noto come Linea di Karman) è riconosciuto internazionalmente come l’inizio dello spazio. Se questa linea immaginaria viene presa come riferimento, è proprio Bezos ad essere il primo imprenditore a raggiungere lo spazio con un veicolo prodotto dalla propria compagnia.

Cronaca del Volo

Il volo di NS-16 è andato perfettamente secondo i piani. Ogni fase è stata compiuta rispettando le tempistiche previste. Il vettore ha effettuato il decollo dopo aver ricevuto il go da parte del controllo missione. Dopo circa un minuto, il veicolo ha raggiunto il punto di massima pressione dinamica. Senza intoppi particolari, la New Shepard ha poi spento il suo motore principale nel punto definito come MECO (Main Engine Cut-Off).

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Traiettoria di New Shepard. Credits: spaceflightnow

A questo punto, la capsula contente l’equpaggio si è sganciata dal booster il quale ha iniziato il suo rientro. E’ proprio da questo momento che Bezos e compagni hanno provato per quattro minuti l’esperienza a zero-g. La condizione di assenza di gravità è possibile grazie al moto “di caduta libera” della capsula. Superata la linea di Karman e l’apogeo, ovvero il punto più alto dell’orbita, sotto l’effetto della forza gravitazionale la capsula ha iniziato la sua discesa verso il suolo.

Grazie all’azione dei controlli e dei paracadute frenanti, la capsula è rientrata al suolo effettuando un classico touchdown mentre il booster ha compiuto un autonomo spettacolare rientro verticale in un punto prestabilito. Nonostante ad oggi siano più famosi i rientri autonomi dei booster di SpaceX, nel 2015 fu proprio New Shepard a segnare la storia diventando il primo booster a compiere un atterraggio verticale autonomo rientrando dallo spazio.

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Poco dopo il raggiungimento dell’apogeo. Credits: Blue Origin

Subito dopo l’atterragio, il team di Blue Origin ha compiuto i lavori finali per aprire il portellone e permettere all’equipaggio di uscire. Jeff Bezos, consapevole di aver scritto la storia, è uscito sorridente e ha abbracciato i propri cari sopraggiunti al luogo dell’atterraggio. L’emozione dei presenti era davvero alta e i festeggiamenti per gioire di questo storico traguardo sono stati immediati tra i presenti.

L’equipaggio

L’equipaggio dello storico volo è composto da Jezz Bezos, suo fratello Mark, Wally Funk e l’astronauta olandese Oliver Daemen.

Tra gli altri record della missione NS-16, anche l’equipaggio ne ha segnati alcuni. In particolare, Wally Funk è una storica aviatrice statunitense che ha effettuato il suo primo volo nello spazio proprio con la New Shepard all’età di 82 anni. In questo modo, Wally Funk ha segnato il record di persona più anziana a raggiungere lo spazio battendo John Glenn che volò nello spazio a 77 anni nella missione STS-95. Invece, Oliver Daemen a 18 anni è diventato l’astronauta più giovane a raggiungere lo spazio.

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L’equipaggio. Credits: Wall Street Journal