Torino porterà l’Italia su Marte: partiti i test sul nuovo rover
L’anno che stiamo vivendo si è rivelato un anno ricco di successi nell’ambito della conquista di Marte. Con Perseverance abbiamo portato grandi innovazioni, la Cina ha raggiunto il suolo marziano per la prima volta e l’Italia si appresta a fare lo stesso. Nei prossimi mesi, infatti, gli ingegneri e specialisti di ALTEC effettueranno test e simulazioni sul rover ExoMars Ground Test Model (GTM). Proprio con il gemello di questo rover, il Rosalind Franklin nel 2023, Torino porterà l’Italia su Marte.
I test sul rover di Torino
Thales Alenia Space, azienda torinese, ha da poco terminato i test sul GTM nella clean room ed ora il rover affronterà nuove simulazioni. L’ALTEC ha, infatti, avviato nuovi test sul rover nel ROCC (Rover Operations Control Centre), dove è possibile simulare pendenze e ostacoli tipici di Marte. Questo sarà possibile grazie alla tecnologia MTS, unica in Europa, che permetterà anche l’allenamento degli operatori di terre. Infatti, questi dovranno essere pronti ad intervenire qualora si verificassero condizioni o situazioni problematiche. In primis, verrà controllata la mobilità del rover e la capacità del ROCC nello scambio e analisi di dati e nel gestire i comandi sul GTM. Ma le simulazioni non si fermeranno a questo. Il team di terra, infatti, cercherà di superare i limiti del rover, testandolo nelle condizioni più critiche. Poniamo che ad un certo punto della missione le comunicazioni s’interrompano, il rover deve essere in grado di continuare il suo lavoro anche autonomamente. Una funzionalità utile anche considerando i periodi di latenza (circa 20 minuti) delle comunicazioni dato dalla grande distanza della Terra da Marte. Tutte queste simulazioni sono un tassello fondamentale nella missione ExoMars, con cui Torino porterà l’Italia su Marte.
ExoMars: il programma con cui Torino porterà l’Italia su Marte
Il rover Rosalind Franklin, nel 2023, arriverà sul Pianeta Rosso nell’ambito della missione ExoMars. Ma, cos’è ExoMars? Questa è una missione dell’ESA (European Space Agency) guidata dall’Italia e in collaborazione con Roscosmos che ha l’obiettivo di portare un rover europeo su Marte. La missione conta due fasi. La prima è partita nel 2016 con l’inserimento in orbita della sonda (TGO). Da qui la sonda ha avviato una ricerca sulla presenza di metano e altri gas presenti nell’atmosfera. Magari qualcuna di queste analisi avrebbe rivelato la presenza di vita. Inoltre, tra i vari obiettivi, era previsto che un modulo di discesa (EDM), denominato Schiaparelli, ammartasse sul suolo. Dopo il distacco, però, a causa di un malfunzionamento, il modulo precipitò.
La seconda parte della missione partirà, invece, nel 2022 e grazie al lavoro di Thales Alenia Space di Torino, porterà l’Italia su Marte. Il rover Rosalind Franklin non sarà interamente made in Italy, ma conta un’importante contributo dell’azienda torinese. Questo gioiello dell’ingegneria sarà, inoltre, capace di penetrare il suolo per portare avanti importanti analisi del sottosuolo.
Obiettivi scientifici della missione
La missione dell’ESA è stata pensata per dimostrare di poter portare avanti una missione del genere, facendo ammartare un rover ed effettuando ricerche in situ. Il rover avrà il compito di muoversi sulla superficie di Marte raccogliendo e analizzando campioni di suolo e sottosuolo. Lo scopo di questi studi sarà di definire meglio la storia della vita passata e presente, qualora ci sia, del pianeta. Inoltre, gli studi si concentreranno sull’analisi geochimica del territorio per poter avere una fotografia più dettagliata del pianeta. Il contributo italiano a quest’impresa è ampio e fondamentale, in particolare quello di Torino che permetterà all’Italia di arrivare su Marte.