Braccio robotico della ISS colpito da un detrito spaziale
Negli ultimi giorni è stato annunciato che c’è stata una collisione tra un detrito spaziale, che orbitava intorno alla Terra, e il braccio robotico della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). A quanto pare, sia il diametro del foro, sia la profondità, non preoccuperebbero l’equipaggio e tutta l’equipe di terra di entrambe le agenzie spaziali coinvolte, che, infatti, faranno continuare le operazioni a breve termine programmate per il braccio.
Nessun pericolo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale
Il foro è stato trovato durante un’ispezione di routine dagli operatori robotici. La CSA (Canadian Space Agency) ha diramato la notizia il 28 maggio attraverso un post pubblicato sul blog dai suoi funzionari. Nel post definiscono l’evento come un “colpo fortunato” poiché le dimensioni del braccio robotico sono relativamente piccole: è lungo 17,6 metri e ha un diametro di appena 35 centimetri.
La CSA, insieme alla NASA, dopo un attento lavoro ha dichiarato che “I risultati dell’analisi in corso indicano che le prestazioni del braccio rimangono inalterate. Il danno è limitato a una piccola sezione del braccio e della coperta termica”.
Canadarm2 e Dextre (una mano robotica canadese), gestiti entrambi dalla sede CSA vicino a Montreal, in Quebec, avrebbero dovuto lavorare insieme nei prossimi giorni: Canadarm2 avrebbe avuto il compito di spostare Dextre per permettergli di sostituire il modulo Remote Power Control, un quadro elettrico difettoso. Le operazioni di sostituzione, assicurano le due agenzie, non dovrebbero avere rallentamenti causati dal danno.
Braccio robotico dell’ISS vs detrito spaziale: il problema dei detriti spaziali
I detriti orbitali sono una preoccupazione crescente nell’orbita terrestre bassa. Col crescere del numero di lanci dei satelliti come i CubeSat (che a flotte, arrivano nell’orbita terrestre bassa per il servizio a banda larga) oppure gli Starlink (che SpaceX nell’ultimo anno è arrivata ad inviarne 60 ogni due settimane), lo spazio per nuovi satelliti terrestri si riduce sempre di più.
Alcune di queste orbite, con un’inclinazione di 52 gradi, a circa 450 km di altitudine, si intersecano con il punto in cui la stazione spaziale opera, creando disagi e preoccupazioni per il prossimo futuro. Anche la polvere spaziale naturale e altri oggetti possono essere una minaccia. Sempre nel post sul blog, la CSA ha affermato: “Un certo numero di piccoli oggetti – che vanno da rocce o particelle di polvere a macchie di vernice dai satelliti – sono… troppo piccoli per essere monitorati”.
Spesso capita che detriti spaziali forino gli strumenti o i pannelli solari della Stazione Spaziale Internazionale e di molti satelliti in orbita intorno alla Terra, proprio per questo motivo, la NASA collabora con l’agenzia “US Space Surveillance Network”. Questa agenzia tiene traccia di almeno 23.000 pezzi noti di detriti spaziali dalle dimensioni di una palla da baseball, o più grandi in orbita; se qualcuno si avvicina alla ISS, la stazione può modificare leggermente la sua posizione o la NASA può incaricare il suo equipaggio di mettersi al riparo.
L’ultimo episodio, riguardante la Stazione Spaziale Internazionale, è stato il 22 settembre, data in cui i tre astronauti che vivevano a bordo della stazione in quel periodo, si sono rifugiati nel segmento russo durante la manovra di evasione dalla traiettoria del detrito. La scelta della NASA è giustificata da una questione cautelativa: in nessun momento l’equipaggio deve trovarsi in una situazione di pericolo, quindi li hanno fatti posizionare il più vicino possibile alla loro navicella Soyuz per agevolare, in caso di necessità, un loro rientro sulla Terra.
Il braccio robotico ed il contributo alla Stazione Spaziale Internazionale
La serie di bracci robotici Canadarm ha uno status quasi iconico all’interno del Canada, infatti, il robot Canadarm2 è addirittura presente sul retro della banconota canadese da 5$, insieme a Dextre e ad un astronauta.
Il Canadarm originale, che ha servito il programma dello Space Shuttle tra il 1981 ed il 2011, ha schierato numerosi satelliti e missioni spaziali come il telescopio spaziale Hubble. Questo braccio in particolare, successivamente si è adattato in un braccio robotico che aiutava a cercare piastrelle rotte sotto la navetta. Dextre, invece, è stato lanciato nel 2008 come un “tuttofare” per l’installazione e la sostituzione di apparecchiature o componenti, oltre a fungere da banco di prova per le tecnologie robotiche.
Più di recente, il governo canadese ha annunciato piani per un Canadarm3, nel 2019, che fungerebbe da assistente robotico e adattativo all’intelligenza artificiale sulla stazione spaziale Gateway pianificata dalla NASA, Roscosmos, ESA, e JAXA.
I contributi robotici del Canada consentono al paese di far volare astronauti e missioni scientifiche nello spazio utilizzando strumenti statunitensi: l’impegno di Canadarm3 ha assicurato al Canada la promessa della NASA di far volare un canadese nella missione Artemis 2 in orbita lunare.