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Come funziona Iron Dome, il sistema anti missilistico israeliano?

Nelle ultime settimane gli scontri nella striscia di Gaza sono ripresi, causando centinaia di morti civili. In questo panorama bellico, abbiamo sentito parlare molto di Iron Dome: il sistema difensivo di Israele. La ‘cupola di ferro’, questo il suo significato, è un sistema antimissile che protegge dai colpi di artiglieria nemica, limitando il numero di morti.

Credit: Army Technology

Come funziona Iron Dome

Come funziona Iron Dome, il sistema difensivo di Israele contro la Palestina? Iron Dome è un sistema di difesa aerea multimissione sviluppato da Rafael Advanced Defence System. La necessità di contrastare missili a corto raggio e proiettili di artiglieria da 155 mm con gittate fino a 70 km, ha portato alla sua progettazione. Il vantaggio di questo sistema è quello di poter essere utilizzato con qualsiasi condizione meteo. Questo, infatti, gli permette di poter essere posizionato in qualsiasi punto strategico per ridurre e contenere i danni degli attacchi nemici.

La ‘cupola di ferro’, infatti, rileva, analizza e intercetta varie minacce come C-RAM, missili guidati precisi, missili da crociera e veicoli aerei senza pilota. Così, è riuscito ad intercettare più di 2500 razzi in arrivo con un successo del 90%. Sfortunatamente, il restante 10% riesce a passare e a provocare ingenti danni alla popolazione.

Credit: Insideover

Le caratteristiche di Iron Dome

Iron Dome è composto da tre elementi fondamentali, un radar di rilevamento e tracciamento, un sistema di gestione e controllo delle armi (BMC) e un’unità di tiro missilistico (MFU). La compagnia di difesa israeliana Elta ha sviluppato il sistema radar e una società di software israeliana, la mPrest Systems, si è occupata del sistema di controllo. I missili utilizzati dal MFU sono missili Tamir dotati di sensori elettro-ottici e di alette dello sterzo per un’elevata manovrabilità. Inoltre, tecnologie come un intercettore a lancio verticale, una testata e un fusibile di prossimità e un lanciatore mobile permettono di gestire più minacce contemporaneamente.

La speciale testata del sistema gli consente di far esplodere qualsiasi bersaglio in aria. Infatti, dopo aver rilevato e identificato il razzo, il radar di Iron Dome ne monitora il percorso. Sulla base delle informazioni del radar, il BMC del sistema analizza il percorso della minaccia e calcola un punto di impatto previsto. Se il percorso calcolato del razzo in arrivo rappresenta una minaccia reale, questo viene fatto esplodere su un’area neutra. Con queste tecnologie Iron Dome, il sistema difensivo di Israele contro la Palestina, riesce a ridurre il numero di morti civili.

Credit: MasterX

La storia di queso sistema anti missilistico nei conflitti della striscia di Gaza

Iron Dome, il sistema difensivo di Israele contro la Palestina, non è nuovo negli scontri della striscia di Gaza. Nel 2006, durante la seconda guerra in Libano, a seguito dei razzi lanciati da parte di Hezbollah, gli israeliani hanno sviluppato il sistema difensivo ‘cupola di ferro’. In quell’occasione quasi 4.000 razzi, per lo più del tipo Katyusha a corto raggio, furono lanciati su Haifa e in altre regioni settentrionali di Israele. Questi attacchi hanno causato la morte di circa 44 civili israeliani e l’evacuazione di circa 250.000 cittadini.

Tra il 2000 e il 2008, invece, Gaza ha bombardato il sud d’Israele con più di 4.000 mortai e 4.000 razzi. Questi riuscirono a causare un numero maggiore di morti, grazie ai lanciatori Grad con gittata migliorata. Per contrastare queste minacce, nel 2007, il ministero della Difesa israeliano sviluppò un sistema di difesa aerea mobile. Nel 2009, questo viene testato con successo e nel 2010 intercetta diversi razzi simili ai Qassam e Katyusha.