Addio Michael Collins: è morto l’astronauta dell’Apollo 11
L’astronauta statunitense Michael Collins è morto all’età di 90 anni, dopo aver coperto importanti ruoli in ambito aerospaziale. Infatti, prese parte ai programmi Gemini e Apollo e fu anche il pilota del modulo di comando dell’Apollo 11 . Purtroppo, era malato di cancro e ci ha lasciati il 28 aprile 2021. A comunicare la notizia è stata la famiglia tramite un comunicato nel quale ha dichiarato:
“Ci mancherà terribilmente. Sappiamo bene quanto sia stato fortunato a vivere la vita che ha vissuto. Onoreremo il fatto che lui volesse che celebrassimo la sua vita, invece di compiangerla.”
Michael Collins e il percorso da astronauta
Michael Collins nasce il 31 Ottobre del 1930 a Roma, la città nella quale il padre aveva un incarico militare ed è stato un astronauta della NASA dal 1963 al 1970. Prima di diventare astronauta ha frequentato e si è laureato presso la United States Military Academy per poi entrare a far parte dell’Aeronautica degli Stati Uniti.
Dopo aver pilotato i caccia F-86 Sabre per un periodo, Michael Collins tentò le selezioni per il secondo gruppo di astronauti, ma la sua domanda purtroppo non fu accettata. Fu più fortunato per le selezioni del terzo gruppo di astronauti ed entrò a farne parte nel 1963. Il gruppo contava allora 14 astronauti e permise a Michael Collins di volare nello spazio per ben due volte. Durante la sua carriera da astronauta, infatti, ha partecipato a ben due missioni importantissime per quanto riguarda l’ambito spaziale. Ha preso parte alla missione Gemini 10 e alla più famosa missione Apollo 11, considerata probabilmente la più importante missione spaziale di sempre.
Michael Collins e l’Apollo 11
La missione Apollo 11 ha rappresentato per Michael Collins il secondo volo spaziale, dopo la missione Gemini 10. Partecipò alla missione Apollo 11 in qualità di pilota del Modulo di Comando, insieme ai colleghi astronauti, Buzz Aldrin e Neil Armstrong. Il gruppo raggiunse l’orbita della Luna nel 1969 e lì Michael Collins attese che i due colleghi completassero l’allunaggio, divenendo così i primi due esseri umani a raggiungere il nostro satellite. A causa del suo ruolo ritenuto “marginale” nella missione più importante di sempre, è anche riconosciuto dall’opinione pubblica come “The Forgotten Man”. Nonostante questo il suo ruolo è stato imprescindibile per la riuscita dell’intera operazione, in quanto pilota del Modulo di Comando. Anche lo stesso Collins non ha mai pensato di aver avuto un ruolo dimenticabile nella missione, tanto che in un’intervista nella quale gli veniva chiesto se si fosse mai sentito solo durante l’allunaggio rispose:
“Ero il biglietto di ritorno per Buzz e Neil, non mi sono mai sentito solo in alcun modo”
Dopo il suo ritiro dalla NASA avvenuto nel 1970 Michael Collins ha continuato a lavorare svolgendo vari ruoli dirigenziali. Dapprima è stato Assistente Segretario di Stato per gli affari pubblici presso il Dipartimento di Stato USA. In seguito ha coperto il ruolo di direttore del National Air and Space Museum e infine è stato sottosegretario dello Smithsonian Institution. Michael Collins ha rappresentato una figura molto importante nell’ambito aerospaziale, così come i ruoli fondamentali che ha ricoperto. La sua esperienza come astronauta della NASA e contenuta dal libro, di cui è autore, Carrying the fire.