La missione Crew 2 ha inizio con successo, ora in viaggio verso la ISS
La missione Crew 1
Il 16 novembre del 2020 ha segnato l’inizio di una missione iconica. Dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center, in Florida, ebbe infatti inizio l’avventura di Michael Hopkins, il pilota Victor Glover, Shannon Walker e Soichi Noguchi. A bordo della capsula Dragon i quattro astronauti attraccarono con successo la Stazione Spaziale Internazionale, dopo un lancio storico avvenuto per mezzo del Falcon 9. Si è trattato dunque di un passaggio fondamentale verso l’indipendenza degli Stati Uniti nella conduzione delle missioni spaziali.
La missione Crew 2
Il lancio della Crew 2 è previsto per Venerdì 23 Aprile 11:49 ora italiana. Il viaggio verso la ISS è stato posticipato di un giorno a causa delle condizioni meteo proibitive presenti lungo il percorso di volo nella giornata di Giovedì.
Dunque, il team composto da Thomas Pesquet (ESA (European Space Agency); Megan McArthur (NASA); Shane Kimbrough (NASA); e Akihiko Hoshide (Japan Aerospace Exploration Agency) dovrebbe attraccare alla stazione spaziale internazionale nella mattinata del giorno successivo, Sabato 24.
Con l’arrivo dell’equipaggio della Crew 2, la NASA e SpaceX daranno inizio alle operazioni di undocking della Dragon Resilience. Così facendo, quattro giorni dopo l’arrivo della Crew 2, quindi Mercoledì 28, gli astronauti che erano partiti lo scorso Novembre avranno modo di fare ritorno a Terra. Dopo un soggiorno in orbita di circa 164 giorni, Michael Hopkins, Victor Glover, Shannon Walker e Soichi Noguchi, rientreranno come di consueto al largo della costa della Florida.
E’ tutto pronto per la Crew 2
Seguiamo insieme il lancio della missione Crew 2.
A 55 minuti circa dal Lift-Off ingegneri e equipaggio verificano la funzionalità di tutti i sistemi di bordo. Continuano le operazioni di caricamento del propellente, dunque di ossigeno liquido e RP-1.
11:49 Finalmente arrivato il momento cruciale per la missione Crew 2. Ore 11.49 (ora italiana) avviene il Lift-Off del Falcon 9 con la capsula Dragon che ospita i 4 astronauti. I quattro motori Merlin spingono il vettore verso lo spazio.
11.51 Vettore ha raggiunto una quota di 45 km con una velocità di circa 4 mila km/h.
11.52 Entra in operazione il secondo stadio ad un altitudine di circa 110 km. L’ugello a forma di campana inizia ad assumere il caratteristico colore acceso, rappresentativo delle temperature elevatissime raggiunte dal getto di scarico.
11.54 A 5 minuti dal Lift-Off la spaceship ha raggiunto quasi i 200 km di quota, mentre il primo stadio inizia la fase di discesa.
11.59 Terminano le operazioni del secondo stadio, con il corretto inserimento della navicella nell’orbita nominale.
Nel frattempo, il primo stadio ha fatto rientro sulla superficie terrestre, sulla piattaforma Of Course I Still Love You.
12.02 La capsula Dragon si distacca dal secondo stadio, con l’equipaggio della Crew 2 ormai in orbita a una velocità di circa 27 mila km/h, quando sono passati circa 12 minuti e 20 secondi dall’inizio della missione.
12.05 Continua l’ascesa della Dragon verso l’incontro con la Stazione Spaziale Internazionale, previsto all’incirca tra 23 ore, nella mattinata di Sabato 24.
In viaggio per un attracco morbido
La fase dell’approccio finale garantirà l’avvicinamento e il successivo attracco alla ISS. La prima manovra di Phase Burn provvederà un avvicinamento alla stazione sino a una distanza di 20 km. Questa è seguita poi dalla Boost Burn che porta l’altitudine della Dragon soli 10 km al di sotto della stazione internazionale. Subito dopo, la manovra Close Coelliptic Burn permette di posizionare la capsula in un orbita grosso modo ellittica rispetto alla ISS. A seguire, la Transfer Burn porta l’apogeo della Dragon a 2,5 km di distanza dall’obiettivo finale. La Final Coelliptic Burn ha lo scopo del mantenimento dell’orbita stabilita con la ISS, per poi dare inizio al vero e proprio approccio finale dove è richiesto un attento controllo delle operazioni sia da parte del veicolo visitante (Dragon) che da parte della stazione internazionale.
Come notiamo dall’immagine riportata, vengono definite due zone particolari attorno alla ISS con il fine di controllare la manovra di avvicinamento. In particolare, con la manovra di avvicinamento la Dragon deve giungere al cosiddetto Waypoint 0, entrando di fatto nell’ Approach Ellipsoid, un uovo tridimensionale immaginario (dimensioni 4x2x2 km) che contiene la stazione spaziale. Le operazioni e le manovre effettuate mediante sistema di controllo assetto e orbita, condotte all’interno di questo spazio, vengono controllate e quindi autorizzate in maniera attenta. Dal Waypoint 0 (a soli 400 m dalla ISS), una volta verificate le funzionalità di Guidance, Navigation & Control, la Dragon può fare ingresso nella Keep Out Sphere (di raggio 300 m). Si entra dunque nel vivo della fase di rendezvous e docking, con il raggiungimento prima del Waypoint 1 (a 220 m) e successivamente del Waypoint 2 (a 20 m). Dal Waypoint 2 hanno inizio le fasi cruciali di allineamento del sistema di attracco della Dragon con il corrispondente sistema della ISS, dando vita a quello che viene genericamente detto Soft Capture.