La NASA rileva i primi raggi X emessi da Urano
Gli astronomi della NASA, grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Chandra X-ray Observatory, hanno scoperto che Urano emette raggi X. Urano è il settimo pianeta del sistema solare ed è ancora in gran parte avvolto nel mistero, in quanto l’unico sorvolo è avvenuto per mezzo della sonda Voyager 2. Questa nuova scoperta aiuterà gli scienziati a conoscere meglio questo pianeta ghiacciato.
Come abbiamo scoperto i raggi X da Urano
I ricercatori si sono recentemente concentrati su Urano, raccogliendo tutti i dati forniti dal telescopio Chandra durante la sua attività. Il Chandra X-ray Observatory è un telescopio spaziale orbitale della NASA utilizzato per l’osservazione del cielo nei raggi X. È nello spazio dal 1999, quando fu messo su un’orbita particolarmente ellittica dallo Space Shuttle Columbia.
Grazie al potente telescopio a raggi X, Chandra ha ottenuto immagini e dati fondamentali per il progresso della conoscenza umana dell’universo. Ad esempio ha evidenziato la presenza del buco nero più giovane mai osservato, solamente 30 anni di età, e ha fornito le prime prove dirette dell’esistenza della materia oscura.
Nel nuovo studio gli scienziati della NASA hanno utilizzato le osservazioni che il telescopio spaziale Chandra ha ottenuto nel 2002 e quelle ottenute nel 2017 e hanno scoperto chiare emissioni di raggi X da Urano. La foto qui sotto è stata realizzata sovrapponendo l’immagine di Urano, ottenuta alla lunghezza d’onda dei raggi X, ad un’immagine del pianeta fornita dal telescopio Keck-I, ottenuta nello spettro del visibile.
La macchia rosa che si vede sono proprio i raggi X emessi dal pianeta, che contrastano chiaramente con l’immagine alla lunghezza d’onda del visibile, che colora il pianeta del canonico blu.
Perché Urano emette raggi X
Un importante indizio lo forniscono i due Giganti Gassosi del nostro sistema solare, Giove e Saturno. Entrambi i pianeti infatti diffondono i raggi X provenienti dal Sole, un po’ come fa la Terra con la luce visibile, che dal Sole la colpisce.
Sembrerebbe quindi che Urano si colori di rosa nelle immagini del telescopio Chandra solamente perché diffonde passivamente i raggi X emessi dal Sole. Ma forse non è tutto qui. Ci sono altre due ipotesi che affascinano i ricercatori e che richiederanno ulteriori osservazioni.
Urano presenta una fascia di anelli che lo circondano, simili a quelli di Saturno anche se non altrettanto evidenti. Gli scienziati della NASA ipotizzano che, come succede su Saturno, le particelle cariche, gli elettroni e i protoni presenti attorno al pianeta, interagiscano con il materiale presente negli anelli. Le collisioni tra materia e particelle energetiche “producono” raggi X, che quindi farebbero brillare di rosa gli anelli di Urano.
Un’ulteriore ipotesi avanzata dagli scienziati della NASA è che i raggi X su Urano siano emessi da aurore, simili alle nostre aurore boreali e australi. Su Giove, ad esempio, si è osservata l’emissione di raggi X provenienti proprio da aurore causate dagli elettroni che viaggiano lungo le linee del campo magnetico, lo stesso fenomeno delle aurore sulla Terra, o causate dalla pioggia di atomi e molecole caricati positivamente che piovono sui poli.
Urano, un pianeta misterioso
Urano è conosciuto fin dall’antichità in quanto è osservabile ad occhio nudo. Per lungo tempo però, fu scambiato per una stella a causa della sua bassa luminosità e della sua orbita lenta. Solamente nel 1783 la comunità scientifica internazionale lo riconobbe come pianeta e, ad oggi, è classificato come Gigante Ghiacciato, insieme a Nettuno. La Voyager 2 è l’unica sonda ad aver compiuto un sorvolo ravvicinato del pianeta; studiò e fotografò Urano da una distanza minima di 81.500km per sole 6 ore, nel 1986.
Sappiamo poco di Urano, ma l’osservazione dei raggi X emessi dal pianeta risulta particolarmente interessante per via dell’inusuale inclinazione del suo asse e del suo campo magnetico. L’asse di rotazione degli altri pianeti è quasi perpendicolare all’orbita – per la Terra è circa 23° – mentre Urano presenta un’inclinazione di 97,77°. Questo comporta che i due poli siano completamente esposti al Sole o completamente al buio, alternativamente, a seconda della stagione.
Grazie a queste caratteristiche così insolite, gli studiosi sperano che, studiando Urano, si possano comprendere come anche altri oggetti, ad esempio buchi neri e stelle di neutroni, diventino sorgenti di raggi X.