Moto Tardigrade per la Luna: la Nasa affronta i crateri con le due ruote
Potrebbe sembrare strano associare una moto ai vasti crateri che caratterizzano la morfologia del nostro satellite. Per Hookie, un’azienda alle porte di Dresda (Germania), l’obiettivo è arrivare a progettare la moto “per la Luna” Tardigrade; è questo nome simbolico che ricorda un’altra missione sulla Luna di vecchia data. Ma sarà veramente possibile fare la classica uscita domenicale con le due ruote sul notro satellite?
Moto Tardigrade: condizioni al limite sulla Luna
Il nome non è casuale: i tardigradi sono una specie animale delle dimensioni millimetriche capaci di resistere a condizioni ambientali estreme. Per comprendere la loro tenacità basta far riferimento ai fatti della missione israeliana del lander Beresheet, conclusa nel 2019 con un fallimento. Una garanzia, quindi, per una moto capace di affrontare terreni accidentati e senza atmosfera, come quello lunare.
L’ispirazione arriva direttamente dallo spazio, ma lo scopo principale non è concorrere con le idee rivoluzionare di Elon Musk; piuttosto la moto Tardigrade “per la Luna” di Hookie mira a sviluppare un nuovo concept rivoluzionario nel mondo delle due ruote. Chissà se fra qualche anno potremmo vedere sulle nostre strade questi veicoli futuristici…
Caratteristiche spaziali per la moto Tardigrade
Affrontare l’asperità del terreno significa avere un mezzo che sappia rispondere con fermezza; per questo motivo nel progetto Tardigrade sarà dedicata parecchia attenzione all’interfaccia moto-terreno, riferimento esplicito alla morfologia della Luna. Dai pneumatici baloon stampati in 3D che garantiscono un’ammortizzazione naturale, alle sospensioni a bracci oscillanti laterali in carbonio, il comfort sarà sicuramente assicurato.
Un’innovazione direttamente proveniente dal settore aerospaziale è la tipologia di guida prevista per la moto Tardigrade, effettuata tramite drive-by-wire (o ride-by-wire). Il conducente non controlla direttamente lo sterzo, ma fornisce degli input a centraline elettroniche che a loro volta controllano direttamente gli attuatori dello sterzo.
Completa il quadro tecnico un motore elettrico, al quale è affidata la trazione della moto; è, inoltre, molto probabile che la trazione avvenga su tutte le ruote, in modo tale da poter affrontare le molteplici avversità tipiche dei manti stradali sconnessi. Il concept rivela, infine, una struttura tubulare sintomo di leggerezza e facilità di manutenzione.
L’idea per una moto Tradigrade per la Luna
L’ispirazione per l’azienda tedesca proviene direttamente dalla “moto NASA” del designer russo Andrew Fabishevskiy, progettata per la Luna. Infatti, tra i due modelli è lampante una somiglianza nelle forme, ma anche nella tecnologia. É bene evidenziare che quello del designer è solamente un render fantasioso, che nel 2021 ha richiamato l’attenzione di un’azienda che promette di scrivere il futuro delle due ruote!
Tuttavia il XXI secolo non è il primo a vedere la luce delle moto spaziali. L’idea di una moto, stavolta pensata veramente per applicazioni lunari, appartiene agli anni a cavallo tra il 1960 e il 1970. Anni non casuali per la storia spaziale, infatti siamo nel pieno delle missioni Apollo.
Gli astronauti americani necessitavano di un mezzo di trasporto per esplorare la Luna. Tutti hanno ben in mente l’immagine del rover lunare impiegato per la prima volta durante la missione Apollo 15; in quegli anni frenetici non c’era nessuna certezza che Boeing e General Motors riuscissero a sviluppare il rover.
Si decise, così, di lavorare su due fronti: da un lato il famoso rover, dall’altro procedere con lo sviluppo di una moto. Il modello scelto come base dalla NASA fu l’Honda CT90T; la stessa agenzia spaziale ha diffuso foto che ritraevano le prove tecniche; queste vennero effettuate attraverso sistemi meccanici che simulavano la debole gravità e le asperità della Luna.
Anche in questo caso le caratteristiche prevedevano un motore elettrico come alimentazione oltre ad una soluzione ingegnosa per risolvere il problema del surriscaldamento: grazie allo sciogliemento della cera d’api che assorbiva il calore, era possibile mantenere il motore in un range di temperature accettabili. Sappiamo bene che la storia ha riservato il successo al rover, sotterrando in qualche vecchia fotografia le due ruote lunari.
Oltre una semplice moto
Hookie promette novità durante la première mondiale al Petersen Automotive Museum (Los Angeles) nell’estate del 2021. Possiamo solamente attendere qualche mese per conoscere i probabili risultati futuristici della moto Tardigrave. La stessa azienda è consapevole di come questa ricerca innovativa possa portare un miglioramento nella conoscenza su tecnologie, materiali e nuove prospettive.
Siamo di fronte ad un ulteriore esempio di come il mondo spaziale rappresenti un contributo sempre più tangibile alla quotidianeità di ognuno di noi. Rivolgere l’attenzione alle stelle non solo ci permette di capire di più da un punto di vista tecnico e tecnologico, ma rappresenta una valida ispirazione in tutti i campi in cui opera l’uomo. Spesso l’infinitamente grande riesce a spiegare l’infinitamente piccolo.