Dopo circa un mese dall’atterraggio fallimentare del vettore Starship SN8, il 2 febbraio 2021 SpaceX ha effettuato i test per Starship SN9 che purtroppo, anche questa volta fallisce l’atterraggio. Qualcosa è andato storto nella delicata fase di ritorno a terra e la navicella è esplosa, così come era avvenuto con la precedente SN8.
Nel complesso, il test di prova può comunque considerarsi soddisfacente. Nonostante le aspettative fossero alte, Elon Musk è consapevole del fatto che questi lanciatori siano ancora in fase di sviluppo. Starship è un tipo di veicolo sperimentale e le informazioni ottenute dal test effettuato aiuteranno a migliorare le prestazioni e risolvere i problemi presenti.
Il 2 febbraio 2021, dopo numerosi rinvii, è stato infine dato il via libera al test di prova per il vettore Starship SN9. L’operazione è stata rimandata a causa delle condizioni meteo non ottimali e a causa di problemi ai motori ancora in fase di sviluppo. Inoltre, dopo i test di prova di Starship SN8, Elon Musk ha dovuto risolvere alcune questioni riguardanti le norme FAA (Federal Aviation Administration) che sembravano essere state violate nella precedente versione. Un ulteriore ritardo è stato causato dal passaggio di una vettura nella zona proibita (l’ingresso a questa aerea è vietato per garantire la sicurezza durante tutte le operazioni). Il lancio infine è partito alle 21.15, dalla base di Boca Chica nel Texas, perfettamente in tempo se si considera che le operazioni devono essere concluse entro l’una di notte.
Il serbatoio per alimentare i tre motori Raptor è stato caricato con propellente criogenico, più precisamente metano e ossigeno e poco dopo è iniziato il conto alla rovescia per la partenza. Il modello precedente Starship SN8, prima di distruggersi all’atterraggio, aveva raggiunto la quota di 12,5 km. Starship SN9, invece, ha raggiunto soltanto 10 km di altezza e subito dopo è iniziata la fase di discesa.
Anche questa volta, è stato l’atterraggio a non andare nel migliore dei modi. La precedente Starship SN8, una volta giunta in prossimità del suolo, si era distrutta a causa di problemi legati alla pressurizzazione del combustibile e alla spinta. Purtroppo, anche per Starship SN9, le cose non sono andate meglio. Una volta raggiunta la quota massima di 10 km, la navicella ha iniziato la fase di discesa.
Durante questa operazione, l’idea era quella di sfruttare la resistenza aerodinamica per rallentare il vettore durante la discesa. Per questo motivo la navicella è scesa in posizione orizzontale e nell’ultima parte della discesa avrebbe dovuto raddrizzarsi. Tentando la manovra Belly Flop per raddrizzare la navicella, qualcosa non è andato come previsto. È ancora presto per fare delle analisi precise, probabilmente uno dei due motori che avrebbero dovuto accendersi in fase di raddrizzamento non è riuscito ad attivarsi o c’è stato un malfunzionamento. La velocità del vettore era troppo alta e non è stato possibile evitare l’esplosione. L’atterraggio si è concluso in modo fallimentare, con il vettore Starship SN9 che è esploso.
Nonostante l’esplosione finale durante l’atterraggio, il test di prova può comunque essere considerato soddisfacente. SpaceX sta infatti costruendo dei lanciatori ancora in fase di sviluppo e i modelli Starship sono sperimentali. Dai test effettuati, nonostante l’atterraggio fallimentare, si sono raccolte informazioni che serviranno a perfezionare i modelli futuri e correggere le problematiche presenti in quelli attuali.