È iniziato stanotte l’anno di SpaceX col primo lancio di un Falcon 9 del 2021 che ha portato in orbita il satellite turco Turksat 5A, ma non senza qualche polemica. Il lancio è avvenuto con successo e il Falcon è stato recuperato come da copione. Il booster B1060 era al suo quarto lancio e anche i fairing che contenevano il prezioso carico erano già stati utilizzati in altre missioni.
Per Elon Musk si è inoltre trattato del primo lancio da uomo più ricco del mondo visto che solo nella giornata di ieri ha superato Jeff Bezos nella classifica dei miliardari.
Fin qui nulla di strano dato che la compagnia ha ormai una cadenza di lanci più che bisettimanale e il successo nel recupero dei booster è ormai una prassi consolidata per l’azienda di Elon Musk. Inoltre il magnate sudafricano era da mesi alla caccia del fondatore di Amazon nel gotha dei paperoni.
La polemica è invece nata intorno al contenuto del Falcon 9. Si tratta del Turksat 5A, un satellite turco prodotto dall’azienda europea Airbus Defense and Space in coppia col suo gemello Turksat 5B che sarà lanciato successivamente.
Stando a quanto è descritto dalla stessa Airbus, i Turksat, che sono prodotti negli stabilimenti inglesi e francesi dell’azienda, sono dei satelliti per telecomunicazioni dotati di motori a propulsione elettrica che permettono di spostarsi di orbita in orbita. Questi satelliti dovrebbero servire a fornire trasmissioni televisive satellitari ai cittadini turchi e del medioriente.
La versione di Airbus e Space X, però, non va giù ai cittadini Armeni convinti che il satellite verrà utilizzato per individuare bersagli militari sui quali inviare degli attacchi di UAV. Attualmente l’Armenia è impegnata in una sanguinosa guerra con il vicino Arzebaijan e la Turchia ha preso le parti del nemico acuendo le storiche rivalità col popolo armeno.
Nonostante non vi siano report ufficiali che confermino il sospetto del popolo armeno, lo scorso Ottobre la sede californiana di Space X è stata teatro di proteste da parte della comunità armeno-americana che ha accusato l’azienda di essere complice della linea militare anti-armena del governo turco.
I due Turksat sono basati sull’ultima versione del satellite Airbus Eurostar E3000. Questo modello ha avuto un enorme successo negli ultimi anni a causa della sua alta affidabilità e del suo sistema di propulsione elettrica che permette manovre orbitali autonome ed estremamente precise. Proprio l’accostamento a questo particolare modello di Airbus potrebbe aver generato il sospetto da parte degli armeni.
L’Eurostar E3000, tra gli 84 ordini che ha ricevuto dal suo esordio, conta infatti anche alcune versioni equipaggiate con strumenti militari e questo, unito al clima di tensione tra Armenia e Turchia, potrebbe aver portato a pensare che anche il Turksat lanciato stanotte possa avere scopi militari.
Intanto la polemica sul satellite Turksat non ha scalfito SpaceX che nei prossimi giorni si prepara a effettuare un nuovo test della Starship cercando di recuperare (questa volta intatto) il prototipo SN9 della navicella del futuro.