Il congresso americano ha votato il budget della NASA per l’anno fiscale 2021, segnando un nuovo record. Sforata per la prima volta la soglia dei 23 miliardi di dollari con un ammontare complessivo di 23.271 miliardi, ben 642 milioni in più del precedente bilancio record, quello del 2020.
Nonostante la pandemia e il momento economico non proprio felice, il congresso americano conferma la volontà degli USA di continuare a puntare sul programma spaziale per proseguire la nuova Golden Age dell’esplorazione.
A onor del vero, l’attuale amministrazione aveva presentato una proposta ben più consistente. Il budget richiesto (per accontentare le richieste dell’ AD Jim Bridenstine) era stato infatti di più di 25 miliardi. Il risultato del congresso è in controtendenza con quelli degli ultimi anni, in cui le richieste dell’amministrazione erano state sempre superate (nel 2019, ad esempio, il congresso aveva approvato un budget di ben 2 miliardi superiore a quelle che erano state le richieste del governo).
Anche sulle decisioni riguardo a cosa finanziare nel 2021 col budget da record della NASA, amministrazione Trump e congresso si sono trovati in disaccordo. L’amministrazione, molto orientata al finanziamento delle missioni di esplorazione, aveva spinto per la cancellazione di missioni scientifiche come le missioni PACE e CLARREO per lo studio di plancton, aerosol ed ecosistemi marini, il lancio del telescopio Roman, oltre dell’ormai famoso telescopio SOFIA che tante soddisfazioni ha dato negli ultimi mesi.
Al contrario, il congresso ha scelto di confermare queste missioni di ricerca tagliando su alcune missioni esplorative. In particolare, è stata approvata la richiesta di fondi per lo Space Launch System ed è stato confermato il budget per la navicella Orion; ma alcune iniziative strategiche come l’ Human Landing System sono state definanziate rispetto alle richieste dell’amministrazione.
Proprio su questo progetto e sugli aspetti finanziari ad esso legato, si era espresso Jim Bridenstine nei mesi scorsi. Secondo l’AD della NASA, infatti, uno scarso finanziamento dell’HLS potrebbe pregiudicare l’arrivo degli astronauti sulla Luna entro il 2024 e finirebbe per rallentare l’intero programma Artemis. Bridenstine ha quantificato in 3,3 miliardi di dollari i fondi necessari per il solo 2021 e l’amministrazione Trump, sicura di una riconferma alla Casa Bianca, aveva cercato di assecondare questa richiesta sperando che il programma Artemis potesse dare slancio alla campagna repubblicana del 2024.
Il congresso ha però scelto di finanziare solo poco più di un quarto delle somme richieste da NASA e Casa Bianca, ponendo un’incognita sulla tabella di marcia del programma Artemis.
Una fetta di spesa importante (seppur ridimensionata rispetto alle richieste dell’amministrazione) è quella relativa allo sviluppo tecnologico. Ben 1,1 miliardi di dollari andranno distribuiti su vari progetti di sviluppo come l’OSAM per la realizzazione di robot e tecnologie in grado di lavorare in orbita in maniera autonoma, o lo sviluppo di nuovi sistemi di propulsione come quella termica nucleare.
Tra i capitoli di spesa più interessanti, seppur poco finanziati, spiccano quelli relativi alla difesa planetaria. Poco più di 150 Milioni di dollari andranno allo sviluppo di difesa dagli asteroidi per finanziare principalmente il progetto DART che lancerà a metà 2021 il primo “impattatore cinetico” per deviare asteroidi in rotta di collisione con la terra o comunque potenzialmente pericolosi e il NEOSM per la ricerca e lo studio di corpi in avvicinamento.
In attesa di sapere quali saranno le mosse dell’amministrazione Biden, la NASA continua a crescere e a preparare il futuro dell’esplorazione spaziale.